Scritto da M.Miani
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lunedì, 26 ottobre 2009 21:44 |
San Luigi Orione Pubblichiamo con piacere la nota che ci ha inviato l'amico Michele Miani a proposito della benedizione della statua di San Luigi Orione presso il Santuario della Madonna della Catena di Cassano. Michele è testimone vivente della grande opera di San Luigi perchè è stato per lunghi anni ospite delle case fondate da questo grande Santo. Leggiamo nel seguito dell'articolo il suo vibrante e appassionato contributo.
Ho letto, con sommo piacere la notizia pubblicata sul sito firmata da don F. Candia, relativa all’apertura dell’anno pastorale della diocesi di Cassano, mi riferisco alla nota riguardante la benedizione della statua dedicata a Don Luigi Orione, oggi San Luigi Orione, presente nello splendido Santuario della Madonna della Catena. Sant’Orione è stato un prete che nella sua vita ha dato tutto se stesso per aiutare i più deboli, i più bisognosi, coloro che non avevano un nome, una casa, una nazione, una provenienza alle spalle ma che avevano una vita grama piena solo di sofferenza e miseria. È stato un grande della carità. Un prete che affrontava le azioni nel nome della Divina Provvidenza. Alla Madonna affidava tutte le sue opere e nel nome suo andava avanti adoperandosi e facendo del bene avendo la sicurezza che ove non poteva riuscire lui, provvedeva Lei. Michele Miani Celebre il suo motto e la sua preghiera “Ave Maria e Avanti” senza timore alcuno. L’opera sua e dei suoi collaboratori è stata grande in tutti il mondo. Egli è stato sempre il primo ad intervenire in ogni frangente in cui vi era necessità di sporcarsi la tonaca e di ferirsi le mani per il lavoro più umile e massacrante. Don Orione è stato a Cassano, nel santuario della Catena, a dare asilo ai tanti ragazzi restati orfani durante il tremendo terremoto del 1908 che colpì Reggio Calabria e Messina e subito poi in quello dell’Avezzanese e dell’Aquila , la sua opera non era un prendersi cura dei poveri orfani dandogli un tetto ed un pranzo ma, realizzò anche un’opera che mirava a inserire nella società giovani preparati ad affrontare la vita con un mestiere, una professione. Aveva una visione del sociale che trasmetteva ai suoi collaboratori giacché si faceva carico delle problematiche sociali del tempo e del lungo periodo futuro. Nella sua Tortona, ove è nata la sua opera, era conosciuto come prete scomodo per il modo con cui prendeva parte alle problematiche della vita dei concittadini: Era denominato il prete socialista.Purtroppo tempo è passato e molte persone che lo conobbero allora in Cassano sono passate ad altra vita, avrebbero potuto dire con orgoglio di averlo conosciuto, di aver creduto nella sua azione a favore di quei giovani, di aver avuto da lui buoni consigli ed esempio di vita cristiana e di carità, di aver anche sostenuto per quanto possibile, per i tempi che correvano, le sue opere. Nella sua biografia si racconta che in quel tempo si trovò senza denari e nel bisogno venne un giorno a Cassano quasi sospinto da una mano misteriosa. Arrivato al paese, si fermò a salutare due sorelle, il loro nome Lesce o Pesce, non si riesce a meglio specificare, le quali come lo videro, dopo i convenevoli del caso, gli dissero che lo aspettavano, perché, essendo andato a buon fine un loro affare, avevano una somma da dargli per i suoi ragazzi.Oggi tutto si tende a dimenticare, a dividere ed a stigmatizzare quasi a voler sminuire la valenza delle opere di bene, anteponendo un se, un ma che sembrano voler dire sminuire l’importanza del dare e fare del bene, quasi volendone annullare il valore morale ed etico. Io posso e voglio dire che le opere di questo Santo e dei suoi figli, che hanno proseguito a lavorare sotto la spinta del suo carisma, restano opere meritevoli di ogni lode e di ogni attenzione, sono stato nella casa di don Orione a Napoli dal 1948 al 1954 e successivamente in quella di Roma fino al 1957. Sono entrato nella casa di Napoli povero, non avevo chi potesse per me spendere un soldo, sino all’uscita: non mi hanno chiesto una sola lira per mangiare, dormire, per vestirmi; mi dettero tutto: un’istruzione, un mestiere e un’educazione civica che mi permise di entrare nel mondo in piena autonomia. Ringrazio, come persona che si sente figlio di don Orione, la diocesi di Cassano che ha pensato a buona ragione di rendere omaggio a questo grande uomo che ha lavorato in Cassano e che si definiva uno straccio nelle mani di Dio. |