Skip to content

Sibari

Narrow screen resolution Wide screen resolution Increase font size Decrease font size Default font size    Default color brown color green color red color blue color
Advertisement
Vi Trovate: Home arrow l'Opinione arrow un pensiero "artigianale"...
Skip to content
un pensiero "artigianale"... PDF Stampa E-mail
Scritto da G.Alfano   
martedì, 20 ottobre 2009 08:02

pietra tombale
La pietra tombale
Un pensiero “artigianale” e sintetico sull’uomo e la degenerazione del concetto di libertà.  Trasmettere un concetto non è cosa semplice figurarsi trasmettere un’idea. Questa premessa è già sufficiente a fungere da incoraggiamento a tutti coloro che, mettendosi in gioco, provano a dare ogni personale contributo. Fare uno sforzo espressivo, ogni tanto, può contribuire alla crescita o quantomeno migliorarsi se si ha l’umiltà di sottoporsi al giudizio altrui.

Personalmente, credo che il concetto di “libertà” sia oggi il concetto di più abusato e più “compromesso” tra tutti quelli che più comunemente si incontrano nel vissuto quotidiano anche per via del fatto che lo stesso concetto di libertà assume senso compiuto solo se è affiancato a quello di uomo o di società, per esempio. In un percorso storico ancora non del tutto concluso, le società procedono, più o meno speditamente, verso forme organizzative e di governo che sono sempre più democratiche e partecipate. Tutti siamo più o meno coscienti di cosa si intenda per democrazia, anche se, poi, ognuno, in ragione delle proprie esperienze, potrebbe raccontarci qualche aneddoto in cui la stessa democrazia risulta provata o negata.
Beh, in una società come quella occidentale l’uomo è accreditato di una notevole dose di libertà e tanto maggiore è la dose di libertà che all’uomo viene riconosciuta tanto più la società in cui lo stesso opera può essere definita aperta e, ancora … più aperta è la società più elevati possono essere i traguardi che l’uomo può raggiungere!
Finora tutto tira via dritto e senza problemi, ma bisogna prestare attenzione.
Infatti. La libertà di ognuno, qualunque sia la forma di governo, deve sempre misurarsi con quella degli altri e con quella di ciascun altro. Insomma, l’uomo è “uomo tra gli uomini” ed è uomo nei confronti di qualsiasi altro singolo uomo. Necessariamente cominciano le mediazioni, insorge il diritto, la legge, le maggioranze ed ogni altro strumento appositamente realizzato. Inizia la trasformazione. Il problema del singolo diventa un problema tra individui oppure un problema nel gruppo oppure col gruppo.
Giacché in democrazia si evita di riconoscere alla verità un senso assoluto, non esiste il nero ed il bianco ma una infinita varietà di grigi che sono le risultanze degli strumenti di mediazione innanzi citati …
Nelle società, in qualsiasi società, e non solo in quelle occidentali, tutte ormai basate sullo scambio e sul valore, l’uomo è sempre più cosciente di sé e ciò accende la miccia della competizione, dell’accumulo, dell’egoismo, del conflitto …
È possibile riportare nel giusto alveo i rapporti in una comunità di individui? Da sempre alcuni filosofi e pensatori ci stanno lavorando ma sembra che il problema resti ancora piuttosto aperto e le motivazioni di ciò sembrano piuttosto chiare.
Nonostante il mio ottimismo e la mia grande fiducia nel prossimo, dopo aver letto diverse posizioni in merito, penso che qualsiasi proposta per funzionare andrebbe assoggettata ad una preventiva valutazione da parte di ogni singolo membro di una comunità, dunque accettata ed infine trasparentemente applicata.
In altre parole, la condivisione non può essere imposta poiché sarebbe una contraddizione in termini; essa dovrebbe nascere spontaneamente come coscienza civile della comunità.
< Precedente   Prossimo >