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I Tedofori cassanesi PDF Stampa E-mail
Scritto da A.Cavallaro   
lunedì, 31 agosto 2009 16:10
in tedofori
i 10 tedofori e l'allenatore
Molti cassanesi, sopratutto fra i più giovani, non sanno che nel 1960 le Olimpiadi, che videro trionfare Berruti nei 200 m, Cassius Clay e Benvenuti nel pugilato,“passarono” pure per Cassano. Sono trascorsi 49 anni, ma chi allora aveva dai 15 ai 20 anni lo ricorda benissimo. La fiaccola olimpica proveniente dalla Grecia doveva raggiungere Roma e lo fece passando prima dalla Sicilia e poi dalla Calabria e nella nostra regione l’itinerario prescelto fu quello ionico, in modo che il passaggio potesse raggiungere anche la Puglia. I tedofori (portatori di fiaccola) vennero selezionati tra i ragazzi dai 16 anni in poi e dovevano essere in grado di percorrere  1500 metri in un tempo limite di 5 minuti. (Foto,da sin. In piedi: Giuseppe Natale (allenatore), Francesco Perri,Nicola De Marco, Mimmo Lauro, Franco Malomo, Mimmo Cardone, Silvio Presta – Accosciati: Luciano Santini, Giuseppe Guaragna, Gianni Decollatore, Enrico Cirianni)

Il percorso infatti era diviso in tante tappe di circa millecinquecento metri l’una, il territorio del Comune di Cassano attraversato dalla fiamma olimpica era di 12 kilometri, dal ponte del Crati, confinante col comune di Corigliano, al ponte sul Raganello, confinante con il comune di Villapiana, percorso che si snodava sulla vecchia SS106.   Un gruppo di circa 30 ragazzi allenati dal preparatore designato Peppino Natale si prepararono per avere l’ambito onore di portare la fiaccola olimpica e di ricevere in premio un paio di scarpe e una tuta da ginnastica, che, a quei tempi, in pochissimi potevano permettersi.

Gli allenamenti dovevano essere effettuati in pianura, ma a Cassano il campo sportivo non c’era ancora, quindi ci si allenava sulla provinciale che da Garda porta a Doria. Due volte a settimana si scendeva a Garda a piedi o con mezzi di fortuna e poi via a correre per quei millecinquecento metri che andavano dal tabacchino fino all’ingresso dell’azienda Torre della Chiesa.

Il ritorno era sempre problematico, nessuno aveva il motorino o la bicicletta e le automobili erano rare, spesso si doveva tornare a piedi al paese, dove non si poteva neanche beneficiare di una doccia per la mancanza, in quasi la totalità delle case, di simile utilissimo complemento del bagno, al massimo ci si poteva fare una sciacquata con l’acqua calda che la mamma riscaldava sul fornello a gas e che poi ci versava addosso a poco per volta nella tinozza. Ci fanno sorridere i giovani d’oggi che fanno anche tre docce al giorno e si lamentano se qualche volta l’acqua non è sufficientemente calda.

Tramite uno dei tedofori, (Perri che vive a Milano) che allora portò la fiacca olimpica, siamo riusciti a recuperare una foto veramente storica che ritrae tutti e dieci i fortunati che avevano totalizzato i tempi migliori, ve la proponiamo con grande nostalgia ricordando un avvenimento importante del nostro territorio che è passato quasi totalmente nel solito dimenticatoio. Purtroppo due di quei ragazzi sorridenti d’allora non sono più fra noi, prematuramente scomparsi, li ricordiamo con un groppo in gola e sono Mimmo Cardone e Silvio Presta che, quasi come infausto presagio, sono vicini nella foto che vi presentiamo, a loro corre il nostro pensiero e una silenziosa preghiera.

(Cliccare qui per la foto in formato grande)

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