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Scritto da administrator   
mercoledì, 22 luglio 2009 08:25
piana di sibari
Piana di Sibari
Sulla Gazzetta del Sud di ieri 21 luglio è apparso un articolo, che vi proponiamo in seguito in formato PDF, nel quale il sindaco si dichiara “non colpevole” per la penuria d’acqua che è stata subita dagli utenti di Marina di Sibari per quasi una settimana, e scarica la responsabilità sull’ Associazione/Consorzio e lancia contestualmente  un “j’accuse” a coloro che non hanno pagato quanto richiesto dalla succitata associazione. Il messaggio è chiaro e perfettamente in linea con quanto detto anche dai portavoce dell’associazione: “se manca l’acqua la colpa è vostra che non avete pagato”. Parole che nascondono una non poi tanto velata minaccia: “o pagate o tagliamo l’acqua!”, così era era stato a suo tempo minacciato per raccomandata. Ma il sindaco, che come al solito dice e non dice, aggiunge che sarà una delibera di giunta a imporre  l’ammontare dei pagamenti che saranno riscossi. Ma riscossi da chi?

Il sindaco, pur ammettendo che qualche errore sia stato compiuto, insiste nel voler salvare questa consociazione d’affari, e continua nella proposta solita.

Gli utenti hanno i soldi pronti per pagare il giusto e il dovuto, ma solo a chi di dovere e non a gente che si è autoproclamata rappresentativa della collettività, ma questo il nostro sindaco lo sa bene. 

Letterina al nostro amato sindaco, avv. Gianluca Gallo:

“Caro Sindaco a noi le sue idee-proposte possono andare bene, perché ci siamo accorti che forse ha capito che senza la partecipazione dell’Ente non si riusciranno ad avere finanziamenti per espletare le opere necessarie, però vuole mantenere in piedi questo carrozzone traballante.

No, non ci stiamo, sicuramente le sue idee gestionali possono essere condivise, ma questa gente deve SPARIRE.

Si faccia pure una gestione pubblico-privata ma si cominci tutto daccapo secondo le regole dettate dal codice civile, che ella dovrebbe conoscere molto bene. Sono tre anni che chiediamo che venga indetta un’assemblea generale  per far nascere un’autentica e totalmente rappresentativa associazione (o chiamiamola come si vuole) degli utenti, (perché quella a cui il comune ha affidato le sorti del quartiere-residenziale non lo è mai stata) e poi si comincerà un nuovo corso improntato sui principi democratici e non napoleonici.

L’era dei dittatori è finita in Europa, non vogliamo certo restaurarla a Marina di Sibari, nevvero?”

Autotutela Utenti Proprietari d’Immobili di Marina di Sibari

Il presidente

Antonio M. Cavallaro 

Cliccare qui per l’articolo della Gazzetta

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