UN'IDEA VINCENTE |
Scritto da A.Cavallaro | |
sabato, 04 luglio 2009 23:50 | |
E’ il caso del movimento “Autonomia e Diritti”, nato dalla fervida mente di tre personaggi che hanno fatto della politica quasi una ragione di vita, Franco Petramala, Giuseppe Aloise e Geppino Camo. L’idea era di cercare di convogliare verso l’area di centro-sinistra gli incerti, gli scontenti e i dubbiosi proponendo un’idea alternativa a quella del partito monolitico, blindato e senza aperture quale appare oggi il PD. L’operazione non era facile e nessuno avrebbe mai immaginato che si potesse raggiungere il risultato straordinario che ha portato “Automia e Diritti” ad essere la seconda forza di sinistra, dietro al PD, nella provincia di Cosenza. Ben più di ventiduemila sono stati gli elettori che hanno dato il loro consenso a quello che non è un partito ma un’idea più aperta di far politica, con una maggiore e marcata attenzione verso il territorio, verso i problemi quotidiani nei quali si dibattono i cittadini: problemi, provocati dalla macroscopicità della crisi economica, ai quali nessuno è stato in grado di prestare orecchio e magari tentare di dare una risposta anche se non risolutiva. I 36 candidati che hanno accettato la sfida insieme a chi ha creduto nel progetto, ognuno nel proprio territorio, hanno cercato di far passare il messaggio della novità non ideologica ma comportamentale e ci sono riusciti alla grande. Non dimentichiamo che, circa venti anni fa, fu la Liga Non vogliamo fare l’apologia del bossismo, ma sicuramente negli italiani la voglia di qualcosa di nuovo è quasi palpabile, anche nel centro-nord, e soprattutto nell’area di centro-sinistra, il disagio viene espresso il più delle volte nelle chiacchierate fra amici intimi, ci si sforza di spingere in avanti quel carrozzone pesante che è diventato il PD, ma lo si fa più per inerzia che per vera convinzione. Sono fermamente convinto che questa esperienza possa essere applicata in modo vincente in qualsiasi altra area italiana, non si fa campanilismo, non si fa localismo e neanche particolarismo, si affrontano le tematiche così come le vivono i nostri concittadini, ascoltando le loro recriminazioni e cercando delle risposte là dove il problema è vissuto e subìto senza aspettare che le “grandi menti dei partiti” provvedano da lontano a dipanare le matasse ingarbugliate dei giochi di potere e della difesa della poltrona, mettendo al secondo, al terzo e magari all’ultimo posto i veri bisogni della popolazione. Certo non è un lavoro facile, ma, visti i risultati, non impossibile.
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