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Polo turistico di Sibari: Sogno impossibile? PDF Stampa E-mail
Scritto da administrator   
domenica, 29 aprile 2007 15:44
Milano – Cambia proprietario la Compagnia italiana del turismo. Dubbi sulla sorte del polo turistico di Sibari e sugli insediamenti da realizzare a Roseto Capo Spulico. Cambierà padrone la Compagnia italiana del turismo, dal marzo del 2006 affidata ad un amministratore straordinario nominato dal Ministero delle attività produttive ed allo stato oggetto d’una procedura fallimentare in corso davanti ai giudici del Tribunale di Milano. Affondano così nella palude delle incertezze i progetti del polo turistico integrato e degli insediamenti turistici che la Cit avrebbe dovuto realizzare, rispettivamente, a Sibari e Roseto Capo Spulico, con i fondi Cipe: a decidere se e come dar seguito alla programmazione già approvata saranno, eventualmente, i nuovi proprietari del gruppo.
Ricomincia dalle manifestazioni d’interesse di imprenditori privati, già formalizzate ed acquisite dagli advisor che le valuteranno, la storia d’una holding che gestisce 140 agenzie di viaggio e 33 società, con una forza lavoro complessiva di oltre 2.000 unità. L’operazione di salvataggio, tentata dal Governo ma sfumata nell’inverno del 2005, avrebbe consentito il ritorno della Compagnia alla normalità e l’avvio di investimenti milionari per la costruzione di hotel e villaggi turistici in alcuni centri del Meridione, tra cui Scanzano Ionico, Calatabiano, Carovigno e, per l’appunto, Sibari e Roseto. Così però non è stato, ed alla fine, ai timonieri rimasti sulla tolda di comando della Cit non è rimasto altro che alzare bandiera bianca: dopo il ricorso all’amministrazione straordinaria, la dichiarazione dello stato d’insolvenza e l’apertura della procedura fallimentare, la decisione dell’attuale amministratore straordinario, Antonio Nuzzo, di procedere alla dismissione di importanti asset del gruppo (le cui quote azionarie di maggioranza sono oggi in mano statale), con l’avallo del Ministero per lo sviluppo economico, che ha dato il via libera al programma di cessione lo scorso marzo. A finire sul mercato, oltre alle agenzie di viaggio marcate Cit, anche gli alberghi e villaggi turistici della Compagnia (tra i quali quelli della vicina Scanzano), le attività della controllata “Progetto Venezia” ed i pacchetti azionari delle società progetto, <<attualmente tutte in buone condizioni finanziarie ed economiche>>, tengono a precisare i portavoce della Cit, <<alle quali è stata affidata la realizzazione e valorizzazione dei nuovi complessi immobiliari>>, nel cui elenco figura anche il polo turistico integrato di Sibari, già finanziato dal Cipe. Sarà ora rimessa agli acquirenti delle società un tempo patrimonio Cit ogni decisione in merito alla bontà dell’iniziativa imprenditoriale sibarita: un’eventuale ripensamento rispetto alle precedenti strategie comporterebbe, per l’economia turistica locale, la rinuncia forzata ad investimenti milionari.
Fonte: Gazzetta del Sud - Gianpaolo Iacobini
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