"Quando in Calabria diventa tutto difficile e complicato. Era stato promesso un mammografo di nuova generazione al Poliambulatorio di Cassano. Tutto si è fermato nella mente di qualcuno.  Sono negati e calpestati i diritti delle persone, costrette a rivolgersi ad altre strutture fuori dal proprio Comune di residenza o a rivolgersi ai privati. Da queste parti ci sono tante donne che riununciano alle cure perché non hanno i soldi per effettuare l'esame. Tutto questo, accade nella totale indifferenza di chi dovrebbe intervenire e fa finta di non sapere. 

Mi risulta che sono stati acquistati ecografi e mammografi, ma guarda caso l'unica struttura rimasta fuori è il locale poliambulatorio. Una situazione intollerabile, di cui ne devono rispondere i vertici dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza e qualche autorevole esponente assessore regionale di questo territorio. Mi dispiace soltanto, che le mie concittadine, debbano emigrare per poter sottoporsi ad un esame, che risulta vitale ed indispensabile per la prevenzione del tumore al seno. Qualcuno dimentica che Cassano è un Comune di quasi 20mila abitanti e con ben quattro centri urbani, con una densità di popolazione abbastanza considerevole. Credo che i suoi abitanti, meritino rispetto e la massima attenzione dovuta, non fosse altro che per oltre 40 anni, si sono visti negati della possibilità di poter usufruire della struttura ospedaliera. Chiedere un mammografo o un semplice ecografo, mi pare che non è la fine della mondo o qualcosa di irrealizzabile".

Francesco Garofalo,

Portavoce del Comitato Spontaneo di Cittadini per la tutela della salute pubblica, di Cassano Ionio