Ricordo di un gentiluomo |
Scritto da A.Cavallaro | |
giovedì, 04 marzo 2010 19:25 | |
Il 2009 sarà ricordato da me come uno degli anni più nefasti della mia esistenza, due persone a me molto care sono partite per l’estremo viaggio. Il 13 luglio lasciava questo mondo Livio Macrini, amico da una vita che conoscevo da quando era ancora bambino e che ho avuto modo di apprezzare fino alla fine dei suoi giorni, poi il 27 agosto un’altra persona fine e dotata di grande umanità concludeva la sua esistenza terrena, mi riferisco al carissimo amico Francesco Milone che confidenzialmente chiamavo Ciccio e che ha lasciato, anch’egli, un vuoto incolmabile nella mia anima.
Don Ciccio, come era chiamato da molti, il don che gli veniva conferito significava solo la stima e il rispetto che tutti coloro che lo frequentavano nutrivano per lui, era giunto a Sibari proveniente dalla Sicilia alla fine degli anni ’60, aveva pensato che questo territorio avrebbe potuto avere un grande avvenire e così decise, qualche anno più tardi, di trasferirsi a Sibari con tutta la famiglia. Fu uno dei primi a impiantare vivai di piante da frutto e da giardino nel territorio sibarita e la sua azienda ancora oggi è una delle meglio attrezzate. Lo conobbi nel 1988 quando anch’io scelsi Sibari come mia residenza permanente e da un comune amico fui indirizzato da lui per acquistare qualche pianta per il mio giardino. Mi accolse con gentilezza e quando sentì il mio nome mi riferì che aveva conosciuto mio padre, deceduto da qualche anno, e che aveva avuto con lui ottimi rapporti; ma non fu solo questo fatto che me lo rese simpatico, fui colpito dal suo modo estremamente cortese di porgersi, dalla sua innata bonomia, dalla sua grande conoscenza delle piante, cosa questa che mi stupiva ogni volta che gli chiedevo di questa o quella pianta autoctona, rispondeva in modo preciso snocciolandomi tutta una serie di informazioni, anche scientifiche, con fare semplice e modesto: un grande e vero professionista. Mi fermavo spesso nella sua azienda e godevo delle sue dissertazioni sulle metodologie dei vari innesti e sulle peculiarità delle piante che rigogliose crescevano nel suo vivaio, soddisfaceva le mie curiosità dovute all’amore che ho sempre avuto per il mondo vegetale senza saccenteria, sorridendo talvolta con condiscendenza alle domande di un incompetente come me. Mi affascinava il suo tratto da gentiluomo d’altri tempi, anche se di poco più avanti di me negli anni, la sua figura evocava in me sentimenti filiali più che fraterni. Ho provato più volte, prima d’ora, a esprimere sulla carta il cordoglio per la scomparsa di questo caro amico, ma l’emozione me lo ha sempre impedito, ora, dopo diversi mesi, sono riuscito a vincere l’emotività del ricordo e desidero esternare anche a tutti coloro che mi seguono, da anni ormai sul sito che gestisco, tutto l’affetto e la stima che provavo e che provo ancora per lui. Arrivederci caro Ciccio, spero di poterti incontrare ancora un giorno, magari a passeggiare insieme in un bel giardino con tutte le piante ed i fiori che hai sempre amato. |
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