Un comizio che ha acceso il cuore di Cassano. Tra gli interventi più sentiti della serata a Lauropoli, la frazione più grande del comune, spicca quello di Ivan Greco, giovane imprenditore locale e candidato al Consiglio comunale con la lista Patto Civico. Un discorso diretto, sincero, senza slogan, ma carico di contenuti e passione.
«Buonasera a tutti... ma in quanti siete?!», ha esordito scherzando, guardando la folla. «Da sotto sembravate di meno!» ha aggiunto, ricevendo subito un primo applauso sentito. Con semplicità e fierezza si è presentato:
«Io sono Ivan Greco. Provengo da una famiglia umile di Cassano e non ho 200 o 300 voti garantiti da parenti o grosse aziende alle spalle. Sono un ragazzo che si è fatto da solo. Ogni cosa nella mia vita me la sono sudata, facendo sacrifici, lavorando, studiando e impegnandomi ogni giorno.» Una dichiarazione d’intenti che ha scaldato il pubblico. Greco ha poi spiegato le motivazioni della sua candidatura: «Molti di voi mi conoscono, molti no. È per questo che sono qui: per esporre le mie idee. Ho scelto di candidarmi perché ho un forte senso di appartenenza a questa terra. Non me ne sono mai andato, e mai vorrò andarmene. Anzi, ho preso la mia ragazza che viveva a Napoli e l’ho riportata a Cassano, cercando di trasmetterle il mio amore per questo paese. E oggi, anche lei ama questo luogo da cui era scappata.» Entrando nel vivo, ha affrontato uno dei temi più delicati: «Negli ultimi tempi abbiamo sentito parlare tanto dei finanziamenti del PNRR. Belle le strade, bella Cassano sistemata e pulita. Ma cosa ce ne facciamo di una città esteticamente ordinata, se in tantissime case c’è gente che non riesce a mettere nemmeno un pasto caldo in tavola?» Ha poi lanciato una critica forte ma concreta: «È vero che c’è tanta povertà nel nostro paese. Lo vediamo dalle continue richieste di pacchi alimentari. Ma dall’altro lato politico, questo pacco viene addirittura vantato come un successo. Nessuno si rende conto che alle stesse famiglie a cui viene dato il pacco, poi arriva il colpo di grazia con tasse abnormi. Con una mano si dà il pacco, con l’altra si toglie tutto il resto. È inaccettabile. È una presa in giro. È un insulto alla dignità delle famiglie che vivono questo disagio.» Da qui la proposta: «Come previsto dal programma del nostro candidato a sindaco, rafforzeremo il pacco con delle social card. Le famiglie potranno così fare la spesa nelle attività locali, le stesse che da anni sono messe spalle al muro per il poco lavoro e per il peso delle tasse. E quelle stesse attività, con un po’ di respiro, avranno bisogno di nuovi dipendenti. È lì che dobbiamo intervenire: incentivare le assunzioni. Dobbiamo fare in modo che le persone che oggi richiedono il pacco, domani possano trovare un lavoro, ritrovare la loro dignità.» Il discorso è poi passato alla pressione fiscale: «A Cassano l’IRPEF è tassata allo 0,8% per tutti, poveri e ricchi allo stesso modo. È una delle aliquote più alte che si possono applicare. Questo sistema non è equo. Chi ha un reddito bassissimo non può pagare quanto chi guadagna dieci volte in più.» E sul tema TARI ha rincarato la dose: «Un’altra tassa che ci sta strozzando è la TARI. Le attività commerciali pagano 17 euro al metro quadro. Una cifra insostenibile. Per ortofrutta, mini market, pizzerie… è una condanna. E in più, abbiamo una discarica nel nostro territorio.» Greco ha evidenziato una contraddizione: «In gran parte dei comuni italiani con una discarica, i cittadini ricevono uno sconto sulla TARI, come forma di compensazione per i disagi ambientali. Qui da noi no. Nessun riconoscimento, nessun vantaggio. È assurdo.» Poi ha rilanciato con una proposta a costo zero: «Incentiviamo l’uso dei composter, sia a livello domestico che professionale. Cassano è piena di campagne e aziende agricole. Tutto quell’umido può diventare risorsa, non rifiuto. Se si riduce la spazzatura, si riduce anche la tassa. È semplice.» Senza giri di parole, ha denunciato anche il clima di rassegnazione: «Le famiglie pagano una TARI esagerata. E anche quando sono arrabbiate, non lo dicono. Perché hanno paura.» Poi un richiamo alla vocazione naturale del territorio: «Il Documento Unico di Programmazione ricorda che Cassano è nel cuore della Piana di Sibari, una delle più fertili d’Italia. La nostra economia si basa su agricoltura e turismo. Ma come possiamo davvero sviluppare questi settori se continuiamo a strangolare chi lavora con tasse così alte? Se non diamo respiro alle imprese? È lì che dobbiamo agire, è lì che dobbiamo investire.» Ha voluto anche chiarire che non si trattava di promesse vuote: «Tutto questo si può fare. Basta eliminare gli sprechi e i favoritismi. Basta usare i soldi pubblici per aiutare pochi, invece che tutta la comunità.» E con orgoglio ha affermato: «Noi siamo di destra. E la destra ha sempre aiutato chi lavora.» Arriva poi la parte più sentita, quella che ha chiuso l’intervento con forza e verità: «Vi invito a venire al comizio che ci sarà domani a Sibari, e a seguire tutti quelli che verranno dopo. Perché sarebbe facile portare avanti solo un nome, ma non deve essere il nome a contare: dobbiamo portare avanti delle idee. Idee condivise, idee serie. Le idee del nostro programma. Per me sarebbe facile salire qui e dirvi: votate Gianpaolo Iacobini. O votate gli altri candidati a sindaco...» (Il sarcasmo con cui ha elencato i nomi ha fatto esplodere la folla in una risata collettiva, seguita da un boato di approvazione.) Greco ha poi abbassato i toni, restando però diretto: «Non mi piace parlare per slogan, usare paroloni o fare promesse… perché come la maggior parte di voi, per anni ho pensato che chi si candidasse lo facesse solo per riempirsi le tasche, per ricevere e fare favori, e non per il bene della comunità. Sono qui perché amo questo posto. Voglio che in futuro i miei figli, come me, possano vantarsi di essere Cassanese. Perché per me la politica non è uno scherzo, non è una gara a chi riceve più favori o si riempie le tasche. Sono anni che seguo i consigli comunali, e la maggior parte delle volte i consiglieri non si esprimono. Sono lì, solo a scaldare la sedia in attesa di un contentino. Non può essere solo il sindaco a farsi carico di tutto il lavoro. Il consigliere – e spero anche io a breve – deve studiare dal primo giorno in cui decide di candidarsi, durante la campagna elettorale e soprattutto durante il mandato.» E poi, parlando della sua quotidianità: «Ho due attività familiari su Cassano e lavoro anche in una terza attività del territorio. Ogni giorno parlo con persone di destra e di sinistra. E in tutti ritrovo lo stesso malcontento: 12 anni di… non saprei nemmeno come definirli.» Dal pubblico una signora suggerisce: “malgoverno”. «Ecco, malgoverno. Mi ha suggerito proprio il termine adatto.» Infine, la chiusura netta: «Votate per me, Ivan Greco. Votate per Patto Civico. Votate per Gianpaolo Iacobini!»  |