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Azione popolare contesta Veltri PDF Stampa E-mail
Scritto da R.Caracciolo   
venerdì, 29 novembre 2013 00:27

Image"Azione popolare", Associazione politico-culturale, presieduta da Luciano Parrotta, prende netta posizione a proposito della missiva indirizzata dal sindaco Veltri al Ministro Saccomanni ed altri sulle vicissitudine della locale Bcc dei Due Mari di Calabria.” Si vorrebbe, dichiara Parrotta, attribuire la colpa di tutti i mali alla Vigilanza della Banca d’Italia ed al rigore dell’attività dei Commissari, nominati nell’aprile scorso, per la gestione straordinaria dell’azienda di credito.

Ci sembra ingiusto, afferma, l’invito rivolto dal sindaco all’organo di amministrazione, di esaminare con particolare “prudenza” le varie posizioni debitorie e del tutto arbitrario e fuori luogo il sospetto che si voglia “allargare fino all’inverosimile le partite, da mettere a sofferenza, per non consentire la prosecuzione della vita dell’azienda.

Tutti sanno, spiega, che la Banca d’Italia è intervenuta con mano, forse troppo leggera, in precedenza, considerato che si è passati per un ricambio forzato dei componenti del C.d.A. della Banca e per un ulteriore tentativo di risanamento affiancandole altra Bcc, quale tutor.

Tutto è stato vano. ”E’ ragionevole attribuire all’Amministrazione straordinaria il rigore ed ignorare le pesanti responsabilità della gestione che ha portato all’azzeramento del c.d.A. “autonomia dell’Istituto di credito?. Cosa hanno fatto, afferma Parrotta, le amministrazioni  comunali dalla crisi della Due Mari ad oggi? Semmai hanno sostenuto i C .d. A. che hanno erogato ingenti crediti senza copertura di garanzie effettive tant’è che l’assemblea ha votato un’azione di responsabilità nei confronti dei responsabili. La crisi della banca ha avuto riflessi negativi nel territorio, il che ci dispiace, perciò è necessario, afferma Parrotta, fare chiarezza. Il sindaco continua a voler fare confusione,  mentre servirebbe conoscere le cause e le responsabilità della crisi bancaria. “Qualcuno, conclude Parrotta, non si rende conto che non si può nascondere oltre la verità e che il giocattolo alla fine si è rotto per sempre”.

Raffaele Caracciolo

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