Patteggia all'udienza dibattimentale, svoltasi presso il Tribunale di Rossano in composizione monocratico, alla pena di mesi 4 di reclusione, il ventinovenne paludese G.L., che era stato chiamato a rispondere del reato di danneggiamento aggravato perchè con calci e pugni danneggiava la porta d'ingresso, una catena attaccata ad un vaso di fiori ed una ringhiera di un esercizio commerciale sito nel Comune di Paludi. L'uomo resosi responsabile del reato sopra descritto, nel 2006 in Paludi, veniva iscritto presso il registro degli indagati della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Rossano ed all'udienza dibattimentale chiedeva di accedere al rito deflattivo del patteggiamento; il PM prestava il consenso al difensore dell'imputato per definire il giudizio nelle forme del patteggiamento, avente come pena base la pena di mesi 6 di reclusione di poi ridotta a mesi 4 di reclusione per la scelta del rito del patteggiamento che impone una riduzione premiale di un terzo in meno della pena da irrogare al soggetto che lo scelga. La parte offesa, proprietario dell'esercio commerciale sito nel comune di Paludi, per contro era assistita dall' avvocat Ettore Zagarese e dall' avvocato Giuseppe Vena, entrambi del Foro di Rossano, i quali - all'udienza dibattimentale - chiedevano di condannare l'imputato al pagamento delle spese processuali e di costituzione sostenute dalla parte offesa sostenendo la tesi difensiva che nonostante la scelta del rito del patteggiamento da parte dell'imputato lo stesso doveva comunque soddisfare economicamente il pagamento delle spese processuali e di costituzione sostenute dalla parte offesa. Il Giudice si ritirava in camera di consiglio ed al rientro dava pubblica lettura del dispositivo ed applicava all'imputato la pena di mesi 4 di reclusione per come da patteggiamento richiesto ed inoltre accoglieva la tesi difensiva sostenuta dall' avvocato Ettore Zagarese e dall' avvocato Giuseppe Vena condannando l'uomo al pagamento delle spese processuali sostenute dalla parte offesa.
Giorno 6 ottobre si è celebrata l'udienza presso l’ aula bunker di Via Paglia dinanzi al Gup distrettuale di Catanzaro Tiziana Macrì, del rito abbreviato per 81 imputati del Maxi Processo Penale Operazione Santa Tecla. L'udienza del 06.10.2011 è stata dedicata all'escussione dell'imprenditore Giuseppe Curto, dell'imputato A.P., di un Ufficiale della Guardia di Finanza che ha preso parte all'attività di indagine nonchè di un consulente contabile della difesa.L'udienza si è protratta fino a tarda sera a seguito del capillare lavoro di esame e contresame svolto dall'accusa e dal collegio difensivo. In aula erano presenti molti degli imputati nonchè è stato disposto il collegamento in video conferenza per coloro i quali si trovano ristretti in regime di carcere duro del cosidetto 41 bis. Il Gup Dott.ssa Macrì, ha stabilito il calendario della prosecuzione delle udienze del procedimento Santa Tecla ( rito abbreviato) nei giorni: 18 - 19 - 20 ottobre e 02 - 03 novembre 2011 La prossima udienza è fissata per il 18 ottobre per la requisitoria del P.M. Vincenzo Luberto, alla quale seguiranno - nei giorni successivi - le arringhe del collegio difensivo composto, tra gli altri, dagli avvocati Ettore Zagarese, Giovanni Zagarese, Giuseppe Zumpano, Emanuele Monte, Andrea Salcina, Francesco Oranges, Francesco Nicoletti, Giuseppe Vena, Antonio Pucci, Fabio Salcina, Salvatore Sisca. Si ricorda che l’operazione Santa Tecla è stata condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro con l’ausilio delle locali forze dell’ordine e vede alla sbarra 86 persone (quasi tutti sottoposti a misure cautelari detentive ed in alcuni casi al regime del carcere duro del 41 bis) - per la gran parte coriglianesi, accusati di associazione per delinquere di stampo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, usura ed estorsioni. Nel processo Santa Tecla sono costituite parti civili il Comune di Corigliano Calabro, la Regione Calabria ed il gioielliere Giuseppe Curto.
Slitta al prossimo 21 dicembre la celebrazione dell’udienza del maxi processo penale Arif Nain + 30 imputati , più noto a tutti come la Maxi Operazione Antidroga Anje, che vede i trentuno soggetti coinvolti accusati di associazione a delinquere dedita al traffico e spaccio internazionale di sostanze stupefacenti. Il motivo del differimento, è stato dovuto a causa del cagionevole stato di salute in cui versava uno dei difensori degli imputati che ha fatto pervenire certificato medico attestante l’impossibilità a presenziare nell’aula di udienza. L’udienza del 21 di dicembre verrà celebrata presso l’aula bunker di Castrovillari, in composizione collegiale, e sarà dedicata all’esame dei testi addotti a discarico dai difensori degli imputati per scardinare le accuse mosse ai loro assistiti. L’operazione Anje è stata condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro con l’ausilio delle locali forze dell’ordine che hanno svolto una capillare attività di indagine - durata svariati mesi - fatta di intercettazioni telefoniche ed ambientali che ha sgominato un’associazione di persone dedite allo spaccio di sostanze stupefacenti nel territorio della Piana di Sibari. All’udienza dibattimentale i 31 imputati – tra cui vi è il rossanese M.G. - sono difesi, tra gli altri, da avvocato Ettore Zagarese, avvocato Giuseppe Vena e avvocato Rosetta Rago.
Al congresso straordinario delle camera penali Italiane, che iniziera’ il prossimo venerdi 14 ottobre a Rimini partecipera’ una delegazione della camera penale di Rossano al momento composta dal presidente avv. Giovanni Zagarese, dal segretario avv. Ettore Zagarese, dai soci avvocato Antonio Pucci ed avvocato Giuseppe Vena e passibile di ampliamento a seguito delle decisioni del direttivo, fissato per il giorno 7.10.2011. Al di la dei temi propri dell’ enclave dei penalisti italiani, il cui tema per il congresso e’ “Un ’Altra Giustizia approdo ineludibile - Riformare è possibile, superando le secche dei veti incrociati e della conservazione, per un sistema moderno, un giudice terzo, un avvocato specializzato” la Camera penale di Rossano, in aderenza alla lotta che sta conducendo unitamente al Consiglio dell’ Ordine degli avvocati ed alle altre associazioni di categoria per la salvezza del Tribunale di Rossano, si e’ interessata di predisporre uno spazio monotematico all'interno del prossimo congresso di Rimini, destinato al dibattito sulla specifica problematica. Nella richiesta il presidente della locale c.p. evidenziava come Rossano, sede di storico Tribunale Calabrese fosse irresponsabilmente attenzionato da improvvide previsioni di soppressione o comunque accorpamento, comunicando la piena adesione alle iniziative che la Commissione dell’ U.C.P. costituita per affrontare detto problema, avesse deliberato di attuare per contrastare la prosecuzione dell'iter legislativo di attuazione del proposito, definito scelere dai penalisti rossanesi, di questo Governo, di denegare Giustizia proprio in sedi come quella rossanese, ad alto indice di criminalità e che abbisognano della presenza di presidi, anche strutturali che ricordino l'esistenza di uno Stato.
Mercoledì 05 ottobre 2011, ore 09:30, per 81 imputati che sono stati ammessi al rito abbreviato, proseguirà dinanzi al Gup distrettuale di Catanzaro, presso l’ aula bunker di via Paglia, l'udienza del Maxi Processo Penale Operazione Santa Tecla ;In particolare, l'udienza del 5 e 6 ottobre prossimo, saranno dedicate all'esame dei testimoni dell'accusa e della difesa a cui sono state condizionate molte richieste di rito abbreviato. Il 18 ottobre inizierà la requisitoria della Procura Distrettuale mentre le udienze del 19/20 ottobre e 2/3/15//16/17/29/30 novembre saranno dedicate alle arringhe dei difensori.L’operazione Santa Tecla è stata condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro con l’ausilio delle locali forze dell’ordine e vede alla sbarra 86 persone (quasi tutti sottoposti a misure cautelari detentive ed in alcuni casi al regime del carcere duro del 41 bis) - per la gran parte coriglianesi, accusati di associazione per delinquere di stampo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, usura ed estorsioni. Nel processo Santa Tecla sono costituite parti civili il Comune di Corigliano Calabro, la Regione Calabria ed il gioielliere Giuseppe Curto.La sentenza di primo grado è prevista per metà dicembre. A difendere gli imputati è il collegio difensivo composto, tra gli altri, da avvocato Ettore Zagarese, avvocato Giovanni Zagarese, avvocato Emanuele Monte, avvocato Giuseppe Zumpano, avvocato Francesco Nicoletti, avvocato Giuseppe Vena, avvocato Antonio Pucci, avvocato Andrea Salcina, avvocato Fabio Salcina, avvocato Salvatore Sisca. di Rosetta Corrado
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