Come uscire dalla crisi? |
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Scritto da A.D.Ragione | |
venerdì, 23 settembre 2011 08:35 | |
![]() dott.Achille della Ragione Solo così potremmo dedicare i cospicui risparmi a finanziare i settori nei quali l’Italia può occupare un posto di rilievo in un’economia sempre più globalizzata: il turismo, la ricerca scientifica e la cultura, dei comparti in grado di creare in tempi brevi numerosi nuovi posti di lavoro. Inoltre è necessario garantire l’accesso internet a tutti, gratuitamente e ad alta velocità. Solo così entreremo nel futuro, creando i presupposti per una riduzione della burocrazia e dando luogo ad una miriade di nuove professionalità. Altre risorse possono essere reperite a costo zero solo se si decidesse di cominciare a combattere seriamente l’evasione fiscale, a ridurre le spese per la politica, ad incamerare i beni sequestrati alle organizzazioni criminali e a dare corso realmente alla liberalizzazione delle licenze delle attività commerciali. Uno dei motivi per cui nessun imprenditore straniero decide di investire da noi è la lentezza snervante della giustizia civile, con cause che durano decenni. In attesa di una riforma di cui si parla da generazioni, si potrebbe ridurre ad uno i gradi di giudizio, eliminando appello e cassazione. Le proposte avanzate dal governo si basano sull’aumento di 1 o più punti dell’Iva, eventualmente compensando parzialmente questo sacrificio con una riduzione delle imposte dirette, spostando la tassazione dai redditi ai consumi. Ma se questo aumento dell’Iva dovesse essere applicato solo sugli scaglioni più alti, riferiti ai prodotti di lusso, il risultato sarebbe modesto, mentre se dovesse gravare anche sui generi alimentari, oltre a favorire l’inflazione, andrebbe a penalizzare le fasce sociali già ridotte a fare i salti mortali per arrivare a fine mese. Meglio allora l’idea di una patrimoniale, che dovrebbe colpire le rendite finanziarie ed i capitali. Achille Della Ragione |
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