Sibari: Balzello stronca-turismo |
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Scritto da administrator | |
sabato, 21 maggio 2011 15:30 | |
a) La competitività dei nostri albergatori, negli ultimi anni, si è basata innanzitutto proprio sui prezzi. I tempi delle vacche grasse, quando si arrivava a pagare fino a 110/120 euro a notte nell’alta stagione, sono finiti, ci sono altre località del mediterraneo che con molto meno offrono anche il viaggio in aereo. E’ stato necessario, quindi, per poter avere un numero di presenze sufficiente per giustificare almeno la sopravvivenza delle strutture, abbassare notevolmente le quotazioni, fino a 45/55 euro a notte. Aggiungere ora 2 euro a notte, pari a 14 euro a settimana, significherebbe un aumento di prezzo pari a circa il 20%, pura follia. b) Gli operatori del settore hanno già pubblicato depliants e conclusi contratti con quotazioni che non prevedevano questo balzello, ci si doveva pensare molto prima e comunque non senza aver preventivamente sentito gli albergatori. c) Come crede di incassare il comune questa tassa? Attraverso le strutture ricettive? Si rendono conto i nostri amministratori delle problematiche cui vanno incontro?
Dopo anni di assoluto disinteresse per tutto ciò che ruota attorno alla complessa macchina promozionale dei soggiorni balneari, la pubblica amministrazione d’improvviso si sveglia, non per dare ma per ricevere. Troppo facile caro avv.on.sindaco Gallo, troppo facile e mi si consenta, fuori tempo massimo. Oltre tutto a questa tassa, che viene definita “tassa di scopo”, è allegato un piano di spesa o un qualsivoglia progetto in funzione dei servizi che s’intendono offrire al turismo? Chiedere o meglio pretendere è troppo facile. Da anni ho fatto presente a tutti i sindaci che si sono susseguiti in questi ultimi 20 anni, la necessità di un gruppo di lavoro funzionale allo sviluppo del turismo in modo organico e moderno, nessuna risposta. Ci si è limitati a partecipare alla BIT di Milano e ad altre fiere del settore senza alcuna cognizione di causa, spendendo denari inutilmente e mandando allo sbaraglio incolpevoli funzionari comunali, digiuni di qualsivoglia concetto di tecnica della promozione territoriale. Dopo circa 35 anni spesi nella mia attività proprio nel turismo, credo di poter affermare, senza tema di smentita, che prima di fare figure barbine, sarebbe bene che questa amministrazione comunale, si consultasse e confrontasse con chi il turismo lo ha letteralmente “inventato” in questo disgraziato territorio e insieme cercare di trovare la soluzione più adeguata per tentare di risolvere i problemi finanziari e quelli legati alla qualità della ricettività sibarita. Antonio Cavallaro
Il Governo taglia, il Comune tassa, i turisti pagano. Lo chiamano federalismo, ma in molti lo hanno già ribattezzato con nomi tanto indecenti da non poter avere accesso in cronaca. La stretta sui trasferimenti agli enti locali, decisa a Roma nell'ottica della ridistribuzione di ruoli e poteri in senso federale, con l'attribuzione ai Comuni di facoltà impositiva in cambio della rinuncia ai sovvenzionamenti statali, potrebbe infatti assumere per la città i contorni di uno tsunami dalle conseguenze imprevedibili. Non è un caso che, dietro le quinte, già da settimane a Palazzo di città tecnici ed amministratori stiano cercando di far quadrare i conti. Le cifre dicono molto, praticamente tutto: nel 2011, il Municipio incasserà dallo Stato 568.000 euro in meno rispetto al 2010. Una ferita sanguinante per un bilancio ingessato sebbene liberato dai vincoli del dissesto (ma non del patto di stabilità). Come ricucire lo strappo? Ne avrebbero discusso poche sere fa, stando ai racconti della sempre viva e ben informata Radio Politica, le forze della maggioranza centrista. Impegnate a trovare soluzioni, sapendo di dover scegliere in una spinosissima rosa di opzioni: sforbiciare spese e servizi (entrambi già ridotti al minimo essenziale e vitale, o quasi) oppure inasprire la pressione tributaria (ricorrendo all'addizionale Irpef). Oppure ancora fare leva proprio sui possibili rimedi offerti dal federalismo bossian-tremontiano, facendo sfoggio di inventiva tributaria. Magari, secondo una prospettiva già riecheggiata in più d'una discussione tra i tecnici di Palazzo di città, riproponendo anche per Cassano e Sibari una tassa di scopo sul turismo: due euro a notte (media pressocchè perfetta tra il limite minimo di un euro e quello massimo di cinque previsto per legge) per turista, bimbi compresi, soggiornante negli alberghi e nei bed and breakfast cittadini, in specie in quelli della costa sibarita, con un incasso stimato in almeno mezzo milione di euro annui. La cosa pare politicamente già fatta: Udc e liste satelliti avrebbero dato il loro via libera. La forma, però, impone passaggi ineludibili: in mancanza ed in attesa dell'apposito regolamento governativo, che dovrebbe essere pubblicato a breve, la tassa di soggiorno dovrà essere oggetto di un preventivo dibattito in consiglio comunale, probabilmente già nel volgere dei quindici giorni a venire. Quindi, una volta approvata dall'assemblea consiliare, e soltanto allora, potrà divenire parte integrante del futuro bilancio di previsione, da licenziarsi entro la fine di giugno. Un percorso a tappe forzate, che sarà probabilmente scandito dalle polemiche che già accompagnarono le prime indiscrezioni filtrate sulla nuova gabella, con l'associazione autonomista "Rinascita", in particolare, a chiedere al Municipio di evitare l'introduzione di un balzello penalizzante soprattutto per le strutture ricettive del litorale sibarita. Variegato, anche a livello nazionale, l'atteggiamento di fronte alla tassa di soggiorno: al no della Federalberghi, per la quale la neotassa inciderebbe negativamente su un settore che nel 2010 avrebbe già fatto segnare un calo complessivo dello 0,5% dei pernottamenti, si oppongono la posizione favorevole del ministro al turismo Michela Brambilla, secondo cui si tratterebbe di una tassa destinata a finanziare interventi turistici, e sul fronte Pd quella di Matteo Renzi, sindaco di Firenze, che si è detto pronto ad applicarla già da quest'anno «per rilanciare la vita culturale della città». - Gianpaolo Iacobini – Gazzetta del Sud – 21 maggio 2011
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