 relatori Venerdì 21 gennaio, come preannunciato nel nostro sito, ha avuto luogo la conferenza stampa organizzata dal segretario provinciale del PSI Gianni Papasso sul tema: “Cassano: un comune immobile con grave deficit di legalità, democrazia e partecipazione”. L’oggetto del contendere più importante, ovviamente, era il problema innescato dalla doppia carica di sindaco e consigliere regionale dell.avv. Gianluca Gallo, resa possibile dall’emendamento presentato in consiglio regionale da due fuoriusciti del PD, emendamento chiaramente incostituzionale, ma di cui l’on. Gallo, dopo averlo egli stesso approvato, usufruisce con grande tranquillità. Papasso ha elencato con dovizia di particolari una serie di irregolarità di natura procedurale, che potrebbero costringere comunque il Gallo a dover rinunciare ad una delle poltrone.
La serata si è svolta nella sala delle riunioni del Consiglio Comunale alla presenza di un centinaio di persone molto interessate a quanto veniva detto. I giornalisti presenti hanno avuto modo di esprimere pareri e porre domande al relatore, che per l’occasione era “spalleggiato dall’ex.assessore regionale Incarnato, dal consigliere provinciale Mundo e dal membro del Comitato centrale del PSI l’avv.ssa Sonia Gradilone. La risposta dell’UDC cassanese non si è fatta attendere e, non avendo argomentazioni valide per contrastare quanto detto in Conferenza stampa da Gianni Papasso, è stata fatta un po’ di dietrologia elencando le colpe delle amministrazioni comunali addirittura degli anni ’70 e ’80 e facendo l’elenco, ancora una volta, di quanto realizzato dalla presente amministrazione udiccina.  Gianni Papasso e Sonia Gradilone Insomma l’UDC di Cassano è talmente disabituata ad avere una qualsivoglia opposizione sia sul piano dialettico che su quello procedurale che si aggrappa a frasette che suonano tanto di “vecchia politica” e che non possono far parte di quella rivoluzione culturale che dovrebbe essere stata posta in atto a Cassano negli ultimi 7 anni. Vorremmo ricordare a chi ha scritto quell’infantile risposta che se per rivoluzione culturale s’intende distribuire “spiccioli” alle tante piccole e grandi associazioni locali per acquisire consensi, è un’attitudine tipica e becera della prima repubblica; se tappare qualche buca sull‘asfalto, realizzare qualche rondò, cementificare un giardino pubblico e tentare di prendere per i fondelli i cittadini con irrisorie opere pubbliche significa aver rivoluzionato il contesto urbano della città, anche questo sa molto di stantio. Usare frasi del tipo: “Il PSI perde il pelo ma non il vizio” è tipico di chi non ha argomentazioni valide, semmai vorremmo ricordare a coloro che scrivono queste facezie, che se il PSI perde il pelo, chi comanda la loro baracca, di pelo sullo stomaco ce n’ha tanto da potercisi nascondere, sempreché riesca a vergognarsi di approfittare di una norma che ha letteralmente stuprato la legalità. Questo è l’esempio che si vuole dare alle giovani leve? A quei giovani che domani dovrebbero garantire un maggior rispetto della legge e tracciare un nuovo corso in questa Calabria continuamente malmenata, prima che dalla delinquenza comune, proprio da chi dovrebbe difenderla dalle angherie e dalle prepotenze? Per poter provare vergogna si dovrebbe prima avere una coscienza civile e legalitaria, è troppo bello sciacquarsi la bocca con belle e alate parole in occasione di congressi e convegni vari, a volersi ergere a difensori del diritto, e poi accettare il bottino di un “imbroglio”, come si può tranquillamente definire l’ignobile emendamento di cui abbiamo ampiamente scritto. Di seguito in formato PDF i nostri visitatori possono trovare l’articolo di Gianluigi Petroni su “Calabria Ora” contenente anche la risposta dell’UDC, la replica del PSI e un ulteriore comunicato, sempre del PSI, inerente il ventilato referendum per abrogare la norma della compatibilità. Tonino Cavallaro Articolo di Calabria Ora Replica del PSI Referendum
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