Skip to content

Sibari

Narrow screen resolution Wide screen resolution Increase font size Decrease font size Default font size    Default color brown color green color red color blue color
Advertisement
Vi Trovate: Home arrow Letteratura arrow l'Opinione arrow Basta allo scempio
Skip to content
Basta allo scempio PDF Stampa E-mail
Scritto da F.Doni   
mercoledì, 19 gennaio 2011 23:49
Ciccio Doni
Francesco Doni
«La memoria è un palazzo che si costruisce un tassello alla volta,  ma l’edificio poi è solido e indistruttibile». Così il gesuita Matteo Ricci nel lontano XVI secolo si relazionava al tempo, che l’  umanità si lascia ogni giorno alle spalle, nel suo trattato sulla Mnemotecnica.
Ricordare,  insomma, non solo per non dimenticare, ma  per costruire la terra su cui poggiare i nostri piedi. È  di pochi giorni addietro la notizia che un operaio, un giovane di 30 anni,
licenziato per aver sottratto  cinque euro, l'equivalente di alcuni buoni sconto a disposizione che aveva cambiato invece di utilizzare, si è suicidato. Un provvedimento ritenuto ingiusto, oltre che sproporzionato, che aveva fatto piombare il giovane commesso nella disperazione più nera.

A rivelarlo è il segretario generale della Uil di Ragusa, Giorgio Bandiera :  «Era un nostro iscritto - dice il sindacalista - faceva parte del direttivo della Uiltucs, lo stavamo seguendo nella sua azione giudiziaria promossa per ottenere la revoca del licenziamento. Venerdi’  era stato predisposto, insieme al nostro legale,  il ricorso al Giudice del Lavoro. Era stato accusato dall'azienda di aver cambiato cinque buoni-sconto di un euro, ma lui aveva respinto ogni addebito e non riusciva a darsi pace per un licenziamento che riteneva ingiusto e illegittimo ».
L'uomo, sposato e padre di un bambino di tre anni, prima di impiccarsi nella sua casa di campagna ha lasciato un biglietto  alla moglie , in cui spiega i motivi del suo gesto . « Questo suicidio mi ha lasciato sgomento  -  aggiunge Bandiera  - perché è la cartina di tornasole di un malessere generale anche in una provincia intraprendente economicamente come quella di Ragusa, dove i venti della crisi hanno cominciato a spirare forti ». Erano stati gli stessi familiari  a denunciare la scomparsa del giovane, dopo che si era allontanato da casa. La moglie, che temeva la tragedia, è andata nell'abitazione estiva di famiglia, a Santa Croce Camerina . Ha visto la luce di casa accesa e ha intuito cosa poteva essere accaduto. Per questo non è entrata , ma ha chiesto l'intervento della polizia.

È stato l'equipaggio di una volante a trovare il corpo ormai senza vita del commesso. Accanto al cadavere un biglietto, scritto con una grafia incerta, indirizzato «A mia moglie». L'ultimo gesto di amore prima di farla finita.

La notizia, relegata nelle pagine interne della cronaca, non ha  trovato  il risalto che meritava  giacché le prime pagine erano  riservate al disgusto dei nostri giorni:  un signore che sembra essere il Re dell’Universo.Certamente l’operaio, che per la vergogna accetta la MORTE ,  ha un valore: il valore della dignità – quale valore  immenso – della persona umana. Gli altri fatti appartengono alla pruderie del gossip volgare e ininfluente nel vivere civile e onesto della buona e povera gente: degna  però di esistere e credere in un domani sereno e cristiano. Marco Tarquinio, da par suo,  con la nota << Chiarezza necessaria >> di ieri sull’ “Avvenire “  ha detto tanto e tra le righe si può anche afferrare una piccola nota di biasimo per quelli che siedono sui seggi più alti del potere ecclesiastico.

Se un fatto del genere fosse avvenuto  negli anni ‘ 50  riviste come il PONTE di Piero Calamandrei , VITA E PENSIERO  di Padre Gemelli, BELFAGOR di Luigi Russo , NORD e  SUD  di Francesco Compagna ,  CIVILTA’ CATTOLICA di Bartolomeo Sorge avrebbero preso posizione e  sanzionato   inequivocabilmente , perché  non si può più assistere allo scempio dei valori che i nostri padri ci hanno tramandato.

Francesco Doni

 

Image
Zagrebelsky, Bonsanti, Ginsborg
 

Appello di  Gustavo Zagrebelsky, Paul Ginsborg e Sandra Bonsanti per "Libertà e Giustizia"

1. Dimissioni
Chiediamo a Silvio Berlusconi di dimettersi immediatamente.
In nessun altro paese democratico un Primo ministro, indagato per cos
ì gravi capi di accusa, rimarrebbe in carica. Tutti i cittadini italiani, di qualsiasi credo politico, devono essere consapevoli che l’immagine del loro paese sarà profondamente danneggiata se Berlusconi rimarrà al suo posto.

2. Presenza in aula
Chiediamo a Silvio Berlusconi di non utilizzare la televisione per difendersi e screditare i magistrati grazie al suo considerevole potere mediatico, bens
ì di presentarsi ai giudici come farebbe ogni cittadino. In tribunale, Berlusconi potrà comunque giovarsi dall’avere ingaggiato gli avvocati più pagati del paese. Speriamo vivamente per lui e per l’Italia che sia in grado di dimostrare la propria innocenza. Visto che Berlusconi e i suoi sostenitori affermano che i giudici sono irrimediabilmente prevenuti nei suoi confronti, ricordiamo che in più di un’occasione gli è stato garantito il beneficio del dubbio. Nel caso Mondadori, ad esempio, la corte giudicò, nel novembre 2001, la posizione di capo del Governo una “circostanza attenuante” che, unicamente nel suo caso, fece cadere in prescrizione l’accusa.

3. Il ruolo del Presidente della Repubblica
In una situazione in cui due dei principali poteri dello Stato – la magistratura e l’esecutivo – si affrontano in uno scontro estremamente pericoloso per il futuro della Repubblica, chiediamo al Presidente Napolitano di valutare la situazione e di intervenire tempestivamente, entro i limiti previsti dalla Costituzione.

4. I partiti di opposizione
Chiediamo a tutti i partiti di opposizione di mettere da parte le loro divergenze e di abbandonare qualsiasi desiderio di primeggiare, chiedendo invece con una sola voce le dimissioni del Premier.

5. Società civile
Invitiamo le numerose associazioni e le centinaia di migliaia di cittadini che si riconoscono nella società civile a concentrare le loro forze e a unirsi in una linea d’azione comune. Chiediamo soprattutto al mondo cattolico di esortare il Vaticano a pronunciarsi su una questione di etica pubblica cos
ì rilevante.

6. Gli amici dell’Italia nel mondo
Abbiamo scritto questo appello sia in inglese che in italiano per mandare un messaggio a tutti coloro che all’estero amano la nostra democrazia e le sorti del nostro Paese. Non perdete la fiducia nell’Italia! Abbiamo bisogno della vostra solidarietà e del vostro aiuto.


< Precedente   Prossimo >