Francesco Pisciotta
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Immigrazione e Islam - 2009/12/01 09:42
Profonda tristezza provo nel leggere e rileggere l'amaro contenuto del tuo scritto di ieri. La morte di un giovane lavoratore lontano migliaia di chilometri dai suoi affetti, malato ed evidentemente privo di un minimo di umana considerazione e di assistenza, induce a sentimenti tutt'altro che cristiani verso coloro che lucravano a buon mercato sul suo tempo e sulle sue energie. Nel forte dubbio che i responsabili saranno concretamente chiamati a rispondere dell'accaduto, mi chiedo chi mai avrà l'animo di guardare negli occhi la madre di lui nel comunicarle che la giovane vita di suo figlio è il prezzo estremo che, non di rado, l'indigente paga alla miseria mentale di chi ha il potere di disporne. Quella madre infelice maledirà i fantasmi del "Benessere" che attirarono suo figlio verso l'Italia; maledirà questa terra e gli italiani. Giovane, anch'io fui "emigrante"; forse potrei raccontare la triste solitudine di quel polacco. Islam. Che dire? Per quel poco di corano che ho letto (e per quel poco di intelligenza che mi posso riconoscere) non ho trovato alcunché di inaccettabile sul piano pratico: non violenza, non disonestà, non dissolutezza, ed altro ancora; vi sono princìpi che assolutamente non condivido, e, tuttavia, ne ho rispetto. Intendo dire che, se mi fosse concesso di entrare in una moschea, mi sentirei in obbligo di togliermi le calzature in ossequio alle usanze della casa e per doveroso riguardo all'ospite che mi accoglie. Pertanto, grande è il mio sdegno, se l'ospite inatteso, e non invitato, in casa mia pretende di impormi ch'io getti in pattumiera le posate approntate sul desco e che, fatte le debite abluzioni, io porti con le dita il cibo alla bocca. "Son le leggi d'abisso così rotte?" - direbbe padre Dante. Io dico sdegno profondo perchè costui, venuto a sfamarsi alla mia mensa, ha osato definire impudentemente "cadaverino in croce" l'espressione della mia più profonda e genuina essenza. Voglio precisare, tuttavia, che questa mia repulsione si indirizza a quella ristretta, nondimeno pericolosa, cerchia di musulmani gretti,rozzi ed ignoranti, assurti in qualche modo ad un livello di preminenza Sul versante della civiltà occidentale, mi disorienta e mi irrita l'atteggiamento negativo della cosiddetta Comunità Europea nel tutelare le radici culturali e religiose comuni e di pretendere che singoli Stati abiurino in qualche modo alla propria fede. Chi, dunque, vorrà tutelarci dall'invadenza islamica? Le orde di Gengis Khan si fermarono ai margini dell'Ukraina e della Georgia; Tamir lo Zoppo, s'era spinto fino in Egitto. Bayazid II aveva dilagato fino all'occupazione dell'Ungheria. L'Islam permea già buona parte del nostro Continente. Se qualcosa è possibile fare, facciamolo. Diamo voce ai giovani e noi vecchi saremo di supporto. Francesco Pisciotta
Post composto da: tonino, alle: 2009/12/01 09:43
Post composto da: tonino, alle: 2009/12/24 11:50
Post composto da: tonino, alle: 2009/12/24 11:50
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