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Racconto: Una vita semplice PDF Stampa E-mail
Scritto da W. Angelucci   
sabato, 24 gennaio 2009 18:39

Operai al lavoro
Operai al lavoro
  Cari amici, vi propongo un racconto breve, ma molto, molto interessante. Riflette perfettamente la situazione in cui oggi la maggior parte di noi si dibatte.

Tra bollette da pagare, libri per la scuola, tasse ecc. ecc. e gli stipendi sempre meno adeguati,  i salti mortali per andare avanti sono sempre più difficili e pericolosi. Con  sottile e amara ironia l'autore ci fa riflettere sulla condizione quanto meno traballante della nostra povera Italia.

Dopo la riflessione si dovrebbe di norma "agire", ma noi italiani siamo un popolo di gente "paziente", buona, tranquilla. Se perde la squadra del cuore siamo capaci di picchiare il primo poveraccio che ce lo ricorda, per il resto lasciamo fare sempre a chi ci propina le stesse balle e gli stessi proclami.Viva l'Italia.

Una vita semplice
Io vivo in una piccola città dell'Umbria, ma potrei vivere anche in Finlandia se non fosse per il freddo. Sono il capo della mia famiglia non per discendenza ma per autoproclamazione, anche se mia moglie non ci fa caso (....e neanche i nostri due figli a dire il vero). Faccio l'operaio in una fabbrica di laterizi (mattoni e tegole per fare e coprire tane di uomo) e non lavoro per diletto ma per me stesso e, se avanza, per i miei congiunti. La mattina non sono contento di alzarmi perchè mi dispiace svegliare così presto il gallo del mio vicino, ma tant'è...! Mi faccio coraggio,e dopo una frettolosa preghiera vado a bestemmiare al lavoro. Laggiù ,nel profondo baratro dell'ignoranza che impera incontrastata, i miei colleghi parlano tra un mattone e l'altro della sconfitta del Perugia con la Sambenedettese e si augurano che prima o poi l'Inter vinca un campionato perchè , dicono, gli fa pena Moratti, poverino......Dove lavoro io hanno una gran fretta di terminare il proprio turno perchè sono tutti furbi e invece di andare a riposarsi o a divertirsi con i propri figli o le proprie mogli,dopo il lavoro in fabbrica fanno altre cinque o sei ore di fatica sui campi in nero,cioè senza pagarci le tasse,e la sera quando tornano a casa sono felici perchè hanno messo da parte un altro po' di soldi per comprare una fiat punto nuova.
Il pomeriggio quando non è nuvolo e non c'è nebbia sulla mia cittadina brilla il riflesso di un'enorme antenna per telefonini che domina la vallata e tutti siamo contenti nel vedere che il progresso ci è vicino,e non importa se quando citofoniamo a qualcuno sentiamo le conversazioni telefoniche della signora Rossi con l'amante. Non c'è che dire: sono fortunato a vivere in Italia,mi dico spesso. In quale altro Paese del mondo potrei trovare vestiti così belli, ristoranti così buoni, monumenti così prestigiosi? Dopo però rifletto un po', e constato con amarezza che non ho soldi nè per comprare vestiti firmati, nè per mangiare in buoni ristoranti, nè per visitare come si deve le belle città d'arte.
Pazienza ! Tanto io sono italiano: sono campione del mondo di calcio, ho l'euro come la Francia e la Germania, il mio esercito è in giro per il mondo a fare del bene e i miei capi di Stato fanno di tutto per governarmi bene. Chi sta meglio di me? Stasera poi in televisione c'è pure l'ennesima puntata dell'Isola dei famosi......!

 

Walter Angelucci  dal sito www.poetare.it

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