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Consiglio comunale con sorpresa PDF Stampa E-mail
Scritto da A. Iannicelli   
domenica, 09 novembre 2008 20:53
palazzo
Municipio di Cassano
«Ho deciso di togliere il disturbo. Rassegno le mie dimissioni, immediate e irrevocabili, da consigliere comunale». Antonio Golia gela l’aula. Quelle parole, dettate a verbale dopo la mezzanotte, quando i lavori del consiglio comunale sembravano procedere con la consuetamonotonia, avrebberopotuto provocare, se anchetutti e dieci i consiglieridi minoranza fosserostati d’accordo a dimettersi, lo scioglimento del consigliocomunale. Opportunità colta immediatamente dal capogruppo dello Sdi, Gianni Papasso, che ha chiesto una sospensione immediata dei lavori dell’assise per consentire una riunione dei gruppi di minoranza, dove decidere il da farsi di fronte alla “inaspettata novità” delle dimissioni del giàpresidente del consiglio, l’uddiccino Antonio Golia. La linea che ha prevalso all’interno dei gruppi di minoranza è stata quella dirassegnare, accanto alle dimissioni di Antonio Golia, anche quelle di tutti i consiglieri di minoranza in modo da raggiungere il numero di undici, necessario per provocare lo scioglimento anticipato del consiglio comunale. Ma la sorpresa era dietro l’angolo.

Di fronte «alla conseguenza dell’arrivo di un commissario prefettizio a pochi mesi dalla conclusione naturale della consiliatura che avrebbesignificato la sconfitta della democrazia», la democraticaRosellina Garofalo, attuale presidente del consiglio, non ha firmato, pur consapevole che questo suo agire avrà delle conseguenze.
Alla luce della decisione assunta da Rosellina Garofalo anche il consigliere del gruppo Misto, Angelo Scarano, che in presenza delle firme di tutti gli altri consiglieri di minoranza avrebbe, anche se in maniera autonoma, firmato, non ha inteso sottoscrivere le proprie dimissioni. Lo scompiglio tra i gruppi di minoranza è stato evidente.
Ognuno ha ricercato e rincorso le eventuali responsabilità per il mancato raggiungimento dell’obiettivo dello scioglimento anticipato del consigliocomunale e sono volate parole gravi. Qualcuno ha parlato di “inciucio”. Ed è stato lo stesso Antonio Golia, il giorno dopo, con una dichiarazione telefonica, nel motivare le sue dimissioni, che ha parlato di “inciucio”.
«Le mie dimissioni – ha detto - sono un sacrificio per far venire fuori l’inciu -cio che è in atto. Attualmente il sindaco Gallo, che non ha raccolto i miei tanti segnali che gli ho mandato per manifestargli il mio dissenso e per riprendere il dialogo, non è retto esclusivamente da un monocolore Udc, ma “colloquia” velatamente con singoli consiglieri di minoranza e non con partiti o gruppi politici. Non lo fa in modo collegiale, anche perché – ha spiegato Golia - sono accordi non fatti alla luce del sole». Golia ha lamentato anche di «non essere stato difeso nemmeno dal sindaco » quando è stato additato come unico responsabile della mancanza del numero legale nella precedente seduta di consiglio comunale.
Da parte sua il sindaco, Gianluca Gallo, su quanto consumatosi la notte tra venerdì e sabato nell’aula consiliare non avrebbe voluto nemmeno parlare. Si è limitato a direche sono «circostanze che hanno creato delle situazioni spiacevoli e non poco rammarico in noi». Per Gianni Papasso, che ha definito “ondivago” l’atteggiamento di Rosellina Garofalo, le dimissioni di Antonio Golia, ma soprattutto le motivazioni che le hanno accompagnate, «testimoniano il gravissimo disagio che esiste all’interno della maggioranza e nel rapporto tra consiglieri e sindaco».
Finita la tempesta, i lavori del consiglio sono continuati e sono stati approvati il Piano Spiaggia, il Piano attuativo urbanistico per la realizzazione di un Parco commerciale direzionale a Marina di Sibari, il Piano comunale di localizzazione punti vendita esclusivi e non esclusivi stampa quotidiana e periodica e tre ordini del giorno riguardanti il Dissesto, il ridimensionamento delle strutture archeologiche di Sibari e i Laghi di Sibari.

Antonio Iannicelli - Il Quotidiano di Calabria

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