Il Blues di Stevie Ray Vaughan |
Scritto da Tonino Cavallaro | |
sabato, 08 novembre 2008 17:57 | |
Cari amici della musica, sono stato "accusato" da alcuni nostri visitatori di amare solo la musica classica e che nelle mie, sporadiche a dire il vero, presentazioni o rievocazioni di musicisti, ho avuto una particolare predilezione per i classici piuttosto che per il pop o i generi musicali più recenti. Giusto per sfatare queste voci "maligne", ricordo, a chi non mi conosce da molto, che sono stato un rockettaro "ante litteram", uno dei primissimi a fondare un complessino con le prime chitarre elettriche a Cassano e forse anche nei dintorni. Era il lontano (ahimè) 1961, quando con un paio di amici partimmo alla volta di Napoli per acquistare una chitarra elettrica che ci costò la bellezza di diecimilalire (che ai tempi erano una somma notevole) e quando ritornammo, la sera dopo, in un garage dalle parti del vecchio edificio comunale, strimpellammo a turno alcuni amici ed io fino a notte tarda suscitando le ire di tutto il vicinato.
Non avevamo amplificatore e fu il compianto e mai dimenticato amico Peppino Sessa, che in quattro e quattr'otto riuscì a improvvisare un amplificatore a valvole di quelli che si usavano per i comizi e a collegarci la nostra chitarra. Per gli increduli pubblico una mia vecchia foto del "lontanissimo" 1969 scattata a Basilea (Svizzera) durante una performance rockettara. |
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