Colonna mobile in Calabria (libro storico) |
Scritto da A. Cavallaro | |
martedì, 22 luglio 2008 19:01 | |
Recentemente la casa editrice Rubbettino ha ristampato una serie di interessanti volumetti scritti in epoche diverse da visitatori della Calabria, offrendo agli appassionati uno spaccato di vita e di storia della nostra regione visto da occhi stranieri. Uno in particolare mi ha colpito, ed è “Colonna mobile in Calabria” di un medico-chirurgo svizzero, Horace Rilliet, che al seguito di Ferdinando II di Borbone, compì un viaggio nelle estreme propaggini del suo regno. Il viaggio in questione avvenne tra il 27 settembre del 1852 e il 30 ottobre successivo.
Rilliet è un osservatore attento, i paesi che vengono attraversati dalla “colonna mobile” composta oltre che dal seguito del re, anche dal XIII° battaglione cacciatori formato per lo più da svizzeri, sono descritti con ricchezza di particolari con l’aggiunta di narrazioni di fatti storici avvenuti in Calabria prima del 1852. I costumi delle nostre popolazioni vengono descritti con mano felice colti da uno sguardo lieve e disincantato, che restituisce, come già aveva osservato Benedetto Croce, “il più vivo quadro della Calabria” intorno alla metà del XIX secolo. La colonna mobile non passò per il territorio del nostro comune, perché una volta oltrepassato il Pollino, sostò a Morano Calabro, a Castrovillari e a Spezzano Albanese per poi, attraverso la valle del Crati raggiungere Cosenza. Sono curiose alcune annotazioni su Morano che viene descritto così:“Di tutti i luoghi che abbiamo visitato nel nostro viaggio non esito a dare a Morano la palma della bruttezza, a causa della struttura inconcepibile e assurda di questo posto”. Probabilmente la concezione urbanistica di Morano con le case che sembrano costruite le une sulle altre aveva colpito negativamente il ginevrino abituato a vivere in città pianeggianti.
Il libro era diventato rarissimo e quindi bene ha fatto Rubbettino a ristamparlo e a metterlo sul mercato ad un prezzo veramente abbordabile, solo 7 Euro e 90 centesimi. Da leggere sotto l’ombrellone, non dimenticando che chi l’ha scritto veniva dalla Svizzera che, all’epoca, era molto più progredita, almeno sotto il profilo culturale, di quanto non fosse la nostra povera e vessata Calabria. A proposito, il povero Rilliet morì a Napoli dopo due anni dal viaggio, a soli 30 anni, chissà che non sia stato vittima di qualche “fattura” dei lettori calabresi del tempo? |
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