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Zi' Cuncetta - poesia PDF Stampa E-mail
Scritto da m.miani   
venerdì, 20 giugno 2008 07:01

L'ing. Michele Miani, cassanese che da anni vive a Napoli, amico caro, mi ha inviato questa poesia dedicata ad una signora che non c'è più, ma che negli anni della sua fanciullezza è stata molto vicina a lui ed alla sua cara nonnina Cristina. 

Non potevo restare insensibile ad una tale richiesta, caro Michele, un po’ in ritardo ma eccoti accontentato.

Zi Cuncetta

   Nei ricordi.

A cassanolontana, sfumata

una donnetta

bassina, rotondetta,

lisci neri i capelli,

carattere dolce.

Vedova con figlia. 

Abitava in vico quinto ginnasio

poco più in giù

la casa della nonna.

Amiche sincere

entrambe vestite di nero.

Povere strappavano

i giorni dell’anno

l’un dì, appresso l’altro. 

A volte a mezzogiorno chiamava sollecita

i nipoti di Cristinaa dividere il pranzo.

I maccheroni pasta filata,

pressata alla mano,

forata con ferri quadrati

di ombrelli distrutti,

fumavano tra succo

aromato da origano,

un po’ di piccante,

formaggio abbondante

nel grande piatto

di forma a bacile

d’argilla smaltata

a fiori disegnato.

petali di margherite

dal tono azzurro più scuro nel blu

un segno di giallo sole. 

I forti sapori paesani

stuzzicavano la fame arretrata.

Noi due fratelli mangiavamo, sorridendo felici,

si rispondeva al sorriso di “Zi Cuncetta”

chiamata “Cuncetta a Cafarona”.

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