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Sibari

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Con la fisarmonica alla conquista della Penisola. PDF Stampa E-mail
Scritto da Administrator   
giovedì, 22 marzo 2007 17:01

Si chiamano Marianna La Banca e Nucerito Silvio

SIBARI – Piccoli musicisti crescono: da Sibari alla conquista del mondo.
La storia di un sogno matura nella Cassano che non t’aspetti, ed ha per protagonisti due giovanissimi sibariti, Marianna La Banca e Silvio Nucerito, amanti della fisarmonica.

Una passione sbocciata in tenera età, coltivata col passare degli anni alla corte di un altro pioniere del genere, il maestro Domenico Tunno, infine consacrata in giro per la Penisola.

Attraverso concorsi ed esibizioni rinomate e prestigiose, eppure ignote ai più.
Poi, ecco la classica ciliegina sulla torta: siccome nessuno è profeta in patria, a scoprire i gioielli di una terra disadorna ci pensano i musicofili che d’estate planano, immancabilmente, in riva allo Ionio sulle onde della vacanze. Capita così che a parlare della bravura di Marianna e Silvio con i cronisti siano turisti dall’accento forestiero.

Vorrebbero sapere, chiedono, s’informano e poi, alla fine, esortano a valutare le effettive capacità creative e musicali di un duo di giovani che si esibisce, di tanto in tanto, anche nella piana di Sibari.

Uno strappo in auto, e la sorpresa è grande. Per gli occhi, e soprattutto è un vero e proprio godimento per le orecchie.
Deliziate dalle note di fisarmoniche che vibrano tra le mani di due ragazzi professionisti dell’emozione.
Il concerto, “come al solito”, ci tengono a confermare gli improvvisati talent scout, si chiude tra gli applausi.
E alla fine, gli ignari ed imbarazzati artisti si concedono senza veli al loro lampo di celebrità.
Si chiamano Marianna La Banca e Silvio Nucerito.

Entrambi hanno iniziato lo studio della fisarmonica a 7 anni.
Lei ha girato, e vinto, diversi concorsi: San Cesareo, Ostini, Capistrello, Poggio Mirteto, solo per citarne alcuni.
Lui non è da meno, e ha bissato i successi dell’amica salendo sugli stessi gradini del podio.

In comune hanno la guida artistica, quel Domenico Tunno, maestro di fisarmonica che con la sua scuola è riuscito nell’ardua impresa di radicare sulla costa ionica la sana passione per uno strumento inscindibilmente legato alle tradizioni calabresi.
Una scommessa azzardata fino a pochi anni fa, un esperimento riuscitissimo e vinto alla prova dei fatti.
Adesso, sia pure a prezzo di grandi sacrifici ma senza rimpianti, gli eroi sconosciuti di una Cassano troppo finta per essere vera scalano lo Stivale raccogliendo allori da Nord a Sud.

Non bussano alle porte della politica, e vivono d’arte e musica.
Sono giovani, ma cresceranno, anzi lo stanno già facendo, rinnovando nel mondo le magie dell’antica Sybaris di cui sono degni eredi. Indiscutibilmente.

NB: AUTORE Gianpaolo Iacobini FONTE: La Provincia Cosentina del 29.08.2002

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