Cassano. Casa Serena: Il suo futuro e la politica clientelare |
Scritto da aert.21 | |
sabato, 30 novembre 2024 21:41 | |
Casa Serena, l’istituto per anziani di Cassano, rappresenta da anni una delle problematiche più complesse della nostra comunità per le sue gravi difficoltà finanziarie dovute in maggior parte alla forte intromissione della politica nella governance dell’Ente. La responsabilità di questa situazione cronica non può essere attribuita solo ad un singolo schieramento, ma deve essere imputata a tutte le amministrazioni comunali che si sono susseguite nel corso dei decenni indipendentemente dal colore politico, che hanno usato l’istituto come pedina di scambio politico - una camera di compensazione per gli scontenti di turno in cerca di uno stipendio - sacrificando la sua missione originaria in favore di logiche prettamente clientelari. Così, la politica, nascondendosi dietro una forma giuridica ibrida che mescola la disciplina pubblicistica con forti elementi privatistici, com’è appunto il nostro Istituto, ha potuto attuare le peggiori pratiche clientelari, riducendo l'istituto a una semplice strumentalizzazione per scopi elettorali e personali, a discapito della sua missione sociale e del benessere degli anziani e dei lavoratori che lì prestano servizio. La politica nel corso del tempo ha spessissimo nominato persone prive di adeguate competenze manageriali nel Consiglio di Amministrazione, compromettendo il funzionamento dell’ente con decisioni imposte dall’alto, mirate a favorire amici e consolidare consensi elettorali. Anche quando sono state scelte figure qualificate, queste non hanno avuto la possibilità di agire liberamente, trovandosi vincolate a decisioni che riguardavano assunzioni, fornitori e persino servizi essenziali, secondo dinamiche che poco avevano a che fare con le esigenze degli anziani o con la sostenibilità economica. Basta solo ricordare che quei pochissimi amministratori che hanno cercato di gestire Casa Serena con responsabilità, opponendosi alla volontà di coloro i quali li aveva nominati, sono stati prontamente allontanati. A tutto questo si è aggiunta la difficoltà di riscuotere i crediti dall’ASP di Cosenza, aggravando ulteriormente una situazione finanziaria già precaria e trasformando i problemi dell’istituto in una vera e propria crisi strutturale. Questo quadro si riflette anche e soprattutto oggi, con un’amministrazione comunale che, pur avendo promesso anni fa nel lontano 2012 di invertire la rotta, ha continuato a prendere decisioni che hanno aggravato il problema e pesantemente compromesso le sorti dell’Istituto. Oggi Casa Serena si trova a competere con decine di case di riposo private, molte delle quali offrono servizi moderni e innovativi. È evidente che un vero piano di rilancio dell’ente debba passare dal numero di ospiti che si riesce ad attrarre. Per essere competitivi, però, è necessario offrire servizi migliori, di qualità e innovativi, promuovendo al contempo l’immagine dell’istituto anche oltre i confini cassanesi, per renderlo una scelta appetibile per le famiglie. Ci sembra strano che l’attuale CdA non si soffermi su questi aspetti fondamentali e pensi invece di rilanciare l’ente assumendo a tempo pieno altro personale, aumentando così i costi fissi senza un concreto piano per incrementare gli introiti. L’attenzione dovrebbe essere focalizzata su come attrarre nuovi ospiti e quali servizi innovativi poter offrire per distinguersi dalla concorrenza o quantomeno giocare alla pari, non su scelte che rischiano di sovraccaricare ulteriormente il bilancio. La recente pubblicazione di un bando per l’assunzione di sette nuovi operatori socio-sanitari ha riacceso il dibattito. Sebbene nuove assunzioni siano una notizia positiva in un contesto come Cassano ad alto tasso di disoccupazione, è lecito chiedersi come un ente in gravi difficoltà, con pochi anziani ospitati e con ritardi nel pagamento di stipendi e pare anche dei TFR, possa sostenere ulteriori costi fissi senza mettere a rischio la propria sopravvivenza. Noi non siamo contrari alle assunzioni, poiché dietro ognuna di esse c'è l'esigenza di una famiglia, ma continuare ad aumentare le spese senza un piano finanziario adeguato rischia di portare Casa Serena al definitivo default, con conseguenze drammatiche per tutti lavoratori e per gli anziani che vi risiedono. Temiamo che la stessa leggerezza con cui il Sindaco e la maggioranza gestiscono “allegramente” i conti pubblici del Comune possa ripercuotersi anche sull’istituto, appesantendo una situazione già fortemente provata. Se non c'è un sostanziale aumento degli ospiti, l’incremento del personale appare ingiustificato, a meno che in realtà, gli attuali manager non abbiano finora sfruttato e sovraccaricato il personale in servizio, per poi far emergere improvvisamente un 'successo' proprio in vista delle elezioni. Desta infatti perplessità la tempistica di queste assunzioni, avviate proprio a ridosso della campagna elettorale. È lecito chiedersi se si tratti di una scelta strategica già pianificata o, più probabilmente, di una mossa elettorale volta a rafforzare il consenso, ormai in forte calo, del sindaco uscente. Se confermato, sarebbe l’ennesima operazione clientelare a scapito della sostenibilità dell’ente. Ci permettiamo di offrire pubblicamente queste nostre preoccupazioni anche perché da un quinquennio il CdA è incompleto in quanto manca il membro nominato dalla Regione Calabria, figura chiave che avrebbe il compito di garantire un contrappeso e vigilare sull’operato dell’ente, controllando l’uso delle risorse finanziarie e verificando la qualità delle decisioni prese. Questa assenza, frutto di una scelta ben precisa di non scegliere, è indicativa di una gestione carente da parte dell’assessore regionale On.le Gallo che sembra ignorare l’importanza di assicurare responsabilità e un’adeguata vigilanza. Casa Serena ha bisogno di un cambio di rotta immediato. La politica deve responsabilmente rinunciarci e fare un passo indietro per lasciare spazio a una gestione competente e indipendente, che metta al centro gli anziani e la sostenibilità dell’ente. Solo così sarà possibile restituire a Casa Serena la dignità e la funzione sociale che le spettano, trasformandola in un punto di riferimento per la cura e l’assistenza e non in un simbolo del fallimento amministrativo. Associazione politico-culturale ArticoloVENTUNO |
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