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Cassano. Fine Consiliatura: asfalto e cemento a go-go PDF Stampa E-mail
Scritto da administrator   
mercoledì, 20 novembre 2024 07:37
ImageSALDI DI FINE CONSILIATURA A CASSANO: HAI BISOGNO DI ASFALTO, CEMENTO O SEMPLICEMENTE DI UN LAMPIONE? CHIAMA IN COMUNE E TUTTO SI RISOLVERÀ.
La gestione del territorio e dei lavori pubblici sta suscitando numerose critiche tra i cittadini di Cassano. È inaccettabile assistere a un continuo e indiscriminato rifacimento dell’asfalto (guarda caso, spesso in prossimità delle elezioni), finanziato con milioni di euro di debiti in continua crescita, anche in zone dove il manto stradale è stato rinnovato solo due o tre anni fa.

Questa pratica non solo solleva dubbi sulla qualità dei lavori eseguiti, ma evidenzia una pianificazione miope e priva di qualsiasi visione strategica.

 

Un esempio lampante è accaduto questa estate, proprio durante il periodo di massima affluenza turistica, quando il Sindaco ha deciso di rifare l’asfalto nelle zone marine, generando non poche polemiche. La giustificazione fornita, basata su ricerche di Google riguardanti le temperature ideali per la posa dell’asfalto, ha suscitato incredulità.

Come può un’amministrazione che dovrebbe tutelare il benessere dei cittadini e promuovere il turismo scegliere momenti così inopportuni per lavori tanto impattanti?

In autunno, dopo che i centri urbani si sono ripopolati successivamente alle ferie estive, abbiamo assistito a un nuovo episodio paradossale: il Sindaco ha fatto chiudere le strade principali del paese, causando disagi e rallentamenti alla circolazione, per rifare l’asfalto in ottobre e novembre, quando le temperature sono ben più basse rispetto all’estate, contraddicendo quanto affermato proprio pochi mesi prima.

Viene naturale chiedersi se queste opere seguano davvero un piano strutturato o piuttosto i flussi di persone, visto che i lavori vengono svolti nelle aree di maggiore affluenza, indipendentemente dalla stagione.

 

Inoltre, sempre più spesso si verificano situazioni in cui le strade appena riasfaltate vengono danneggiate da successivi lavori che compromettono il manto appena posato.

Ne è esempio la recente situazione su via Amendola, dove gli scavi per riparare una serie di gravi rotture della tubatura idrica hanno danneggiato la sede stradale nonostante la recente asfaltatura.

E dove non ci sono rotture idriche, troviamo lavori per la fibra ottica che avrebbero dovuto essere pianificati e coordinati in anticipo, ma che invece pare vedano ora ritirate tutte le autorizzazioni per gli scavi, senza alcun preavviso.

In questo caso, abbiamo rifatto il manto stradale senza realizzare prima le necessarie infrastrutture sotterranee.

 

È sufficiente asfaltare per dire che una strada è messa in sicurezza? Secondo il CAM Strade - Criteri Ambientali Minimi per l’affidamento del servizio di progettazione ed esecuzione dei lavori di costruzione, manutenzione e adeguamento delle infrastrutture stradali assolutamente no. Questa normativa stabilisce che un intervento debba garantire una durata teorica minima di almeno cinque anni e che fare un’accurata manutenzione stradale non comporta semplicemente disseminare barbaramente bitume.

Eppure, sembra che Cassano non segua la legislazione nazionale, ma sia un regno a parte, dove prevale la volontà di chi comanda.

 

I lavori pubblici, che avrebbero dovuto essere il fiore all’occhiello di questa Amministrazione, si stanno trasformando in un vero e proprio "cavallo di Troia": basti pensare ai cantieri delle scuole a rilento, o a quelli di via Rattazzi e dei vicoli sotto via Cadorna, trasformati in veri e propri incubi, con continui problemi e disagi per i residenti (ancora oggi molti non possono accedere alle proprie abitazioni o ai garage).

 

Questa è la Cassano che ci lascia l’amministrazione Papasso: un paese che investe milioni di euro in lavori pubblici che non contribuiranno alla crescita della comunità e che vengono eseguiti in modo approssimativo, mentre si ignorano i reali bisogni dei cittadini e si preferisce una gestione poco trasparente.

È il momento di riflettere seriamente su ciò che vogliamo per il nostro futuro e di portare un cambiamento radicale nella gestione del nostro comune.

Ci lasciano in eredità asfalto, cemento, marciapiedi e milioni di euro di debiti. Siamo davvero sicuri che Cassano e i suoi cittadini abbiano bisogno di questo per crescere e svilupparsi? Davanti alla continua emigrazione dei nostri giovani, la politica locale ci risponde che “sembriamo la Svizzera”.

Roba da non crederci.

Associazione politico-culturale ArticoloVENTUNO.

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