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L'ALTRA CASTA - Libro PDF Stampa E-mail
Scritto da administrator   
martedì, 08 aprile 2008 13:36
l'altra casta
i segretari dei tre sindacati
Un amico ci ha consigliato la lettura di questo libro uscito da poco scritto da Stefano Livadiotti. Lo abbiamo fatto e abbiamo appreso delle notizie sconvolgenti, sulla "lobby" della triade. Il libro fa il paio con l'altro dal titolo "La Casta" di cui abbiamo già scritto in precedenza, dove venivano pesantemente descritte le operazioni vergognose dei partiti e dei politici ad essi legati. Questa volta tocca ai sindacati, e noi vogliamo anticipare eventuali altre pubblicazioni lanciando una provocazione: "ma sulla Casta dei Mass Media, nessuno si sbilancia?" Al sig. Livadiotti gli proponiamo un'indagine sull'argomento, chissà se avrà il coraggio di approfondire. (queste poche righe gli sono state inviate per e-mail) Se avremo risposta, ma non crediamo, ve lo faremo sapere. Intanto vi proponiamo un'estratto della presentazione del libro.

La vera verità sulla lobby del sindacato! Un libro che farà molto arrabbiare la Destra e la Sinistra, il Governo e l'opposizione, ma soprattutto: i sindacati. "Le allegre finanze del sindacato: la sola Cgil ha un giro d'affari valutato in un miliardo di euro. I delegati delle tre centrali sindacali sono 700 mila, sei volte più dei carabinieri. I loro permessi equivalgono a un milione di giornate lavorative al mese. E costano al sistema-paese un miliardo e 854 milioni di euro l'anno." I sindacati sono oggi nel pieno di una profonda crisi di legittimità, che rischia di cancellare anche i loro meriti storici. Lo strapotere e l'invadenza delle tre grandi centrali confederali, e le sempre più scoperte ambizioni politiche dei loro leader, hanno prodotto nel paese un senso di rigetto. Lo documentano tutti i più recenti sondaggi d'opinione: solo un italiano su venti si sente pienamente rappresentato dalle sigle sindacali e meno di uno su dieci dichiara di averne fiducia. L'immagine del sindacato come di un soggetto responsabile, capace di interpretare gli interessi generali, si è dunque dissolta. E ha lasciato il posto a quella di una casta iperburocratizzata e autoreferenziale che ha perso via via il contatto con il paese reale, quello delle buste paga sempre più leggere e delle fabbriche dove si muore troppo spesso. Un apparato che, in nome di una concertazione degenerata in diritto di veto, pretende di avere l'ultima parola sempre e su ogni cosa. Che si presenta come il legittimo rappresentante di tutti i lavoratori. Ma bada in realtà solo agli interessi dei suoi iscritti, che valgono ormai meno di un quarto dell'intero sistema produttivo nazionale. E perciò si mette puntualmente di traverso a qualunque riforma in grado di mettere in discussione uno 'status quo' fatto di privilegi.

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