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"Da uomo libero" (poesia) PDF Stampa E-mail
Scritto da Staff.redazione   
domenica, 01 gennaio 2017 09:55
ImagePassata la pseudo-euforia del fine-anno, lo scambio di auguri, dei tanti inutili "buon anno" reciprocamente e speranzosamente lanciati in giro nel mondo, cominciamo le pubblicazioni del nuovo anno con due inserimenti che dovrebbero farci riflettere sullo stato "decadente" della nostra lingua (vedi quì di fianco "Il Foglio Volante") e la situazione pietosa e drammatica in cui si trova l'UOMO di oggi tra politica scellerata da una parte e strapotere sempre più dilagante e irrefrenabile di coloro che gestiscono la finanza mondiale. La poesia che segue è tremendamente realistica. Buon Anno .... se potete. (A.M.C.)

Devo essere un fesso
se ancora io
con quello che accade
sogno di rimanere
un uomo libero.
Devo essere un fesso
se preferisco
morire per mano
dell'ignorante morto
di fame di turno,
piuttosto che vivere
da sorvegliato
speciale sotto
lo sguardo dei celerini
che sparano solo
a comando di impazziti
Prefetti e Questori
o quando al potere
conviene per farti tacere.
L'uomo è morto
già da un bel pezzo
nella vergogna e
nel silenzio di ministri
senza morale
di Dio e nella paura
di chi tirava le frecce
e vibrava la lancia
nel cielo, difendendo
la terra che amava.
L'uomo è già morto
ma, che non si sappia
vi prego, perché
a nessuno conviene
e per cui ecco che
tutti i governi riuniti
affittano abili
ipnotizzatori che
ci costringano a leggere
i loro giornali .
E va a sapere perché
ogni volta la sera
dell'ultimo dell'anno,
io ancora brindi sognando
che nessun governo
possa con i suoi inganni
derubarmi il diritto
conquistato con l'amore
e con il sangue
dai miei genitori
a che io oggi vivessi
con i miei figli
da uomo libero.

Aurelio Albanese

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