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IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA B. V. MARIA PDF Stampa E-mail
Scritto da don M.Munno   
giovedì, 08 dicembre 2016 08:27
ImageC’è una domanda, nella prima lettura di questa liturgia, tratta dal Libro della Genesi, che rivela il progetto, il sogno di Dio che san Paolo, nell’Inno della Lettera agli Efesini, che ascoltiamo in parte nella seconda lettura di oggi, descrive con queste parole: «In Cristo in Cristo, Dio, il Padre, ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità».
La domanda è «Dove sei?». È la domanda che rivela il sogno di Dio che ha voluto e creato l’uomo perché potesse stare “di fronte a lui nella carità”, perché fosse il suo “migliore amico”, il suo compagno di strada, colui con cui passeggiare nel giardino. E questo da sempre! Perché quando Dio ha creato l’uomo e la donna lo fa fatto in vista dell’Incarnazione, lo ha fatto “in Cristo”, perché in Cristo per sempre Dio e l’uomo sarebbero dovuti essere l’Uno per l’altro!

Sappiamo, però, che il sogno di Dio si è in qualche modo infranto a causa dell’esperienza del peccato: l’uomo non ha voluto accogliere e accettare l’Alterità di Dio, il Suo essergli “di fronte”, il Suo “stargli accanto”, ma ha provato a cancellarne il Volto, a prenderne il Posto.
Il peccato ha reso l’uomo “solo”, l’ha privato della compagnia, l’ha scoperto, gli ha tolto la “protezione” ... l’uomo si è “nascosto”, ha iniziato ad “aver paura” di Chi, invece, sarebbe dovuto essere il proprio “Partner”, l’Unico capace di “completare” l’uomo!

Ciò che per l’uomo sembra ormai rotto, da rottamare, agli occhi di Dio, invece, è solo da riparare: Dio continua a cercare l’uomo! «Dove sei?». Voglio ancora essere-con-te ... il nome del Figlio, che il Padre manda per “cercare ciò che era smarrito”, non è forse Emmanuele/Dio-con-noi?
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«Dove sei?». Adamo ed Eva all’udire il passo di Dio, nel giardino, si nascondono, si chiudono al dialogo! È la conseguenza del peccato!
Dalla domanda di Dio si lascia, invece, interpellare Myriam di Nazaret, la giovane fanciulla promessa sposa di Giuseppe, che oggi veneriamo come “Immacolata Concezione”.
Maria non si nasconde, non scarica ad altri le proprie “responsabilità” (come fanno Adamo ed Eva)! Il dialogo di Maria con il messaggero è carico d’attesa, Ella desidera sapere “come” permettere a Dio di essere il Dio-con-noi, l’Emmanuele. Ella risponde “Eccomi”, ci sono, ci sto, ci credo, mi fido, ci metto e rimetto la faccia e la reputazione!

L’Immacolatezza di Maria è esattamente quest’apertura incondizionata e responsabile alla Grazia, a Dio, al punto di mettere da parte i propri sogni, i propri progetti, ed iniziare a “sognare-con-Dio”!
Dio, la Parola di Dio in Maria trova talmente spazio da pervadere ogni fibra del suo essere ... la Parola di Dio, attraverso l’orecchio, le feconda il cuore e la rende capace di permettere a Dio di essere ciò che da sempre sognava di essere Dio-con-noi!

Questo “sogno/progetto” di Dio è per ciascun uomo e per ciascuna donna, «scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità»!
Maria ci dice che ciò è davvero possibile, passando dalla “disobbedienza” all’ascolto e all’obbedienza alla Parola di Dio!

Che la gioia sperimentata in pienezza da Maria possa, per sua intercessione, essere la nostra stessa gioia: rispondiamo anche noi alla domanda di Dio, «Dove sei?», come Maria: Eccomi, è questo che desidero, fare, o Signore, la tua volontà, permetterti di essere ancora Dio-con-noi! Amen.

Don Michele Munno

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