Addio a Benito Bernardo, un Sibarita doc |
Scritto da A.M.Cavallaro | |
mercoledì, 07 dicembre 2016 20:12 | |
Il 25 Ottobre di questo anno infausto un altro carissimo amico di Sibari partiva per il suo ultimo viaggio dopo una lunga malattia che l’aveva provato duramente nel fisico, ma non certo nello spirito. Parlo di Benito Bernardo, geometra e imprenditore turistico di notevole caratura. E’ trascorso più di un mese dalla sua scomparsa e mi risolvo solo ora a scrivere di lui, perché non è stato facile metabolizzare il fatto che non sia più tra noi. Posso affermare senza tema di poter essere smentito da alcuno, che Benito Bernardo ha segnato una parte importante della storia di questa nostra piccola città, spesso derelitta, dimenticata e, perché no, talvolta anche vilipesa.
Una cittadina per la quale egli ha fatto di tutto affinché potesse configurarsi come un centro urbano degno di tale nome. Benito nacque a Sibari, figlio del ferroviere Luigi, l’8 Giugno del 1936, sesto di ben sette figli, si diplomò da geometra con ottimi voti a Senigallia ed iniziò quasi subito a svolgere la professione con immensi sacrifici. Fu uno degli artefici dell’urbanizzazione di quasi tutto l’abitato di Sibari che nei primi anni ’60 ebbe un impulso notevole, dopo la bonifica totale della Piana e che vide molti abitanti di centri lontani, trasferirsi nei quartieri di quella che doveva diventare, nell’immaginazione di molti, una vera e propria città. Benito credette sempre in questa possibilità, e si impegnò anche in politica con grande serietà, tanto da ricoprire, seppur per un breve periodo, la carica di sindaco del territorio di Cassano. Quando sulle spiagge di Sibari iniziarono le prime attività ricettive cominciò ad interessarsi di turismo, aveva subito capito che quella strada poteva rappresentare una nuova chance per tutto il territorio. Per molti anni ha collaborato attivamente con i Viaggi del Ventaglio nella gestione del Villaggio-hotel Bagamojo, che ha diretto egregiamente, praticamente fino all’ultimo momento della sua vita terrena. Come tutti gli uomini che rivestono importanti responsabilità, a volte appariva burbero, ma alla fine traspariva sempre la sua grande comprensione e lo dimostrava ampiamente nei rapporti con i collaboratori, con gli amici e con i concittadini. Lascia un’impronta notevole che difficilmente potrà essere cancellata. Ai figli Anna e Pierluigi e al nipote Giuseppe lascia un’importante eredità fatta di dedizione al lavoro, di serietà e di profonda Fede, da cui sapranno certamente trarre profitto. Addio don Benito. Antonio Michele Cavallaro
Lettera a papà Caro padre, ti scrivono i tuoi figli insieme a tuo nipote. Perdonaci dal regno dei cieli per quelle volte che abbiamo avuto qualche screzio , alla fine avevi sempre ragione Tu! Grazie per il tuo immenso bene nella vita terrena e al dono che quotidianamente hai profuso per la famiglia, il territorio ed i tuoi cari dipendenti. Pierluigi, Anna e Giuseppe |
< Precedente | Prossimo > |
---|