Vangelo di Domenica 13 Novembre 2016 |
Scritto da don M.Munno | |||||||||||||||||
venerdì, 11 novembre 2016 07:57 | |||||||||||||||||
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 21,5-19. - In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio e delle belle pietre e dei doni votivi che lo adornavano, Gesù disse: «Verranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate, non resterà pietra su pietra che non venga distrutta». Gli domandarono: «Maestro, quando accadrà questo e quale sarà il segno che ciò sta per compiersi?». Rispose: «Guardate di non lasciarvi ingannare.
Molti verranno sotto il mio nome dicendo: "Sono io" e: "Il tempo è prossimo"; non seguiteli. Quando sentirete parlare di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate. Devono infatti accadere prima queste cose, ma non sarà subito la fine». Poi disse loro: «Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno, e vi saranno di luogo in luogo terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandi dal cielo». Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e a governatori, a causa del mio nome. Questo vi darà occasione di render testimonianza.Mettetevi bene in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò lingua e sapienza, a cui tutti i vostri avversari non potranno resistere, né controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e metteranno a morte alcuni di voi; sarete odiati da tutti per causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo perirà. Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime». Viale magna grecia, 1 – 87011 Cassano all’Ionio (CS) – Tel. 098174014
“in-formati” Foglio settimanale parrocchiale di formazione e informazione
13 – 20 NOVEMBRE 2016 camminando insieme
Riflettiamo “insieme” sulla Parola di Dio della Domenica 13 Novembre 2016 XXXIII Domenica del Tempo Ordinario – C (Mal 3,19-20a; Sal 97; 2Ts 3,7-12; Lc 21,5-19)
Ci avviciniamo, a grandi passi, alla fine di quest’anno liturgico e del Giubileo straordinario della Misericordia e la Parola di Dio ci spinge a riflettere non solo “sulla fine”, ma soprattutto “sul fine” della nostra vita e della storia e lo fa attraverso un linguaggio tipico che viene utilizzato per presentare questa realtà “finale”, un linguaggio “escatologico”, attraverso un genere letterario “apocalittico”. Nonostante il linguaggio e nonostante il genere letterario, la Parola di Dio non vuole fare “terrorismo”, né incrementare varie paure, ma orientare il nostro sguardo e il nostro cuore verso il “fine” a cui tende la storia e la vita di ciascuna creatura, un fine che rivelerà come sarà stata vissuta ogni esistenza e, di conseguenza, come sarà “percepito” il giorno “finale”: come “fuoco rovente” o come “sole di giustizia”.
Dalla Rivelazione sappiamo che il Signore “torna”, “viene” e tale ritorno/venuta è proprio il fine verso cui noi siamo incamminati. Che lo si chiami morte/fine del mondo/fine della storia/giudizio, la cosa certa è che il Signore veramente viene/torna per ciascuno di noi e per ciascuna creatura. Tale consapevolezza era particolarmente viva nelle prime comunità cristiane, che attendevano tale “giorno” o tale “ritorno” come se dovesse essere vicinissimo nel tempo.
Ma come ci prepariamo, come ci si prepara a questo “incontro”, “giorno”, “venuta”, “ritorno” del Signore? Questo non è solo un problema attuale, ma si tratta di un problema che nasce già nelle prime comunità cristiane. Ne abbiamo un esempio nella Prima Lettera ai Tessalonicesi, che è il primo scritto del Nuovo Testamento, e di cui ascoltiamo alcuni versetti nella seconda lettura di oggi.
L’attesa del Signore, del suo giorno, dev’essere operosa! Non possiamo e non dobbiamo vivere nell’angoscia del “quando” sarà, ma nell’attesa che può essere anche ora, allenando il cuore a riconoscere come Egli ora si manifesta nella nostra vita e cosa Egli ora ci dica. Nella comunità di Tessalonica alcuni, pensando che il ritorno del Signore fosse imminente, vivevano disordinatamente, oziosi, da rinunciatari! L’attesa del Signore, invece, deve portarci – e l’Apocalisse proprio su questo insiste – a rendere questa nostra terra, questo nostro mondo, sempre più simile alla Gerusalemme del Cielo, un luogo in cui uomini e donne abbiano “come fine il Regno di Dio, come condizione la libertà dei figli di Dio, come statuto il precetto dell’amore”.
Non dobbiamo, perciò, lasciarci turbare dalle guerre e dagli stravolgimenti naturali, conseguenze anche del nostro peccato, della nostra mancanza d’amore, ma impegnarci ancora di più perché alla creazione che geme e soffre possano veramente rivelarsi i “figli di Dio” che, amati da Lui, amano incondizionatamente e gratuitamente, senza nulla aspettarsi, pronti a servire i fratelli e ad amare, perdonare e fare del bene anche ai nemici, perché solo così questo nostro mondo segnato dalla morte sarà trasfigurato dalla luce del Giudice Misericordioso che viene, che torna a giudicare la terra. Amen.
AVVISI
- Oggi, DOMENICA 13 NOVEMBRE le Ss. Messe in Parrocchia sono solo al mattino (ore 8:30 – “San Giuseppe”; ore 11:00 – “Sant’Eusebio”); nel pomeriggio, alle ore 18:00, S. E. Rev.ma Mons. Francesco Savino presiederà nella Basilica Cattedrale la S. Messa con il Rito di Chiusura della Porta della Misericordia. DURANTE LA S. MESSA DELLE ORE 11:00 accoglieremo nella chiesa “Sant’Eusebio” L’IMMAGINE DI GESÙ MISERICORDIOSO e, eccezionalmente, ci sarà la possibilità di venerare la RELIQUIA “EX OSSIBUS” DI SANTA FAUSTINA KOWALSKA, APOSTOLA DELLA DIVINA MISERICORDIA, proveniente dal Santuario di Cracovia.
- Per gli altri AVVISI si veda il calendario settimanale sul retro.
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