Vangelo di Domenica 9 Ottobre 2016 |
Scritto da don M.Munno | |||||||||||||||||
giovedì, 06 ottobre 2016 10:22 | |||||||||||||||||
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 17,11-19. - Durante il viaggio verso Gerusalemme, Gesù attraversò la Samaria e la Galilea. Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi i quali, fermatisi a distanza, alzarono la voce, dicendo: «Gesù maestro, abbi pietà di noi!».Appena li vide, Gesù disse: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono sanati. Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce; e si gettò ai piedi di Gesù per ringraziarlo.
Era un Samaritano. Ma Gesù osservò: «Non sono stati guariti tutti e dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato chi tornasse a render gloria a Dio, all'infuori di questo straniero?». E gli disse: «Alzati e và; la tua fede ti ha salvato!»
Viale magna grecia, 1 – 87011 Cassano all’Ionio (CS) – Tel. 098174014
“in-formati” Foglio settimanale parrocchiale di formazione e informazione
9 – 16 OTTOBRE 2016
camminando insieme Riflettiamo “insieme” sulla Parola di Dio della Domenica 9 Ottobre 2016 XXVIII Domenica del Tempo Ordinario – C (2Re 5,14-17; Sal 97; 2Tm 2,8-13; Lc 17,11-19)
La richiesta dei discepoli, che ci veniva presentata nella pagina del Vangelo di domenica scorsa («accresci in noi la fede!»), fa da sfondo anche al racconto che ascoltiamo nella pagina evangelica di questa XXVIII domenica del tempo ordinario. La fede, infatti, è un incontro con Dio, che in Gesù si fa presente nella nostra vita. Egli non è indifferente al nostro grido di aiuto, ma viene incontro alle nostre necessità, ha per ciascuno di noi una parola capace di “guarirci”, una parola che, se accolta nel profondo, genera “salvezza”. Ciascuno di noi è chiamato, in questa domenica, a riconoscersi in quei dieci lebbrosi. Ciascuno di noi, infatti, fa esperienza di qualche realtà, come la sofferenza, la morte e il peccato che sfigurano e consumano l’immagine e la somiglianza di Dio che ci portiamo dentro, isolandoci dagli altri e/o emarginando gli altri fratelli! Ciascuno di noi potrebbe e dovrebbe dar nome alla propria “lebbra”! Solo la consapevolezza del proprio essere “lebbrosi”, infatti, potrebbe portarci a gridare la propria sofferenza, il proprio malessere, fino a rivolgersi a Dio perché intervenga: “Gesù, maestro, abbi pietà di noi!”. Abbi pietà di noi, Signore! Dio, in Gesù, non è rimasto indifferente rispetto al nostro grido di aiuto, ma è venuto e sempre ci viene incontro, ascolta la nostra preghiera, si fa vicino a ciascuno di noi! Ai dieci lebbrosi Gesù consegna una “parola”, una parola capace di guarire la propria lebbra. Anche Naaman il Siro, come ascoltiamo nella prima lettura, viene risanato dopo aver “obbedito ad una parola” a cui, inizialmente, non voleva dare credito. Si immerge nelle acque, secondo il comando di Dio dato attraverso il profeta, e viene risanato. Anche noi siamo stati guariti dalla lebbra del peccato originale attraverso l’immersione nelle acque del battesimo. Anche noi, come i dieci lebbrosi, siamo stati guariti! Ma c’è un ulteriore passo da compiere perché la “guarigione” diventi “salvezza” cioè opportunità di vita piena, buona, secondo lo spirito delle beatitudine, una vita “beata”! È la consapevolezza del dono ricevuto, la capacità di rendere grazie a Dio, di corrispondere al dono impegnandosi a rendere tutta la propria vita “ringraziamento”! Paradossalmente, a tornare indietro, ad entrare in profonda relazione con Gesù è uno “scomunicato”, un “samaritano”, uno che non presume che tutto gli sia dovuto, ma che è consapevole che tutto è dono, tutto e grazia, nonostante ogni nostro merito! Dio ci ama e ci guarisce non perché siamo buoni e bravi, non perché ce lo meritiamo, ma unicamente perché ci ama gratuitamente ed incondizionatamente! La “gratitudine” del lebbroso “samaritano” è generata dallo stupore di essere guarito, nonostante non lo “meritasse”! Rispetto a Dio non meritiamo proprio nulla! Egli ci ama al di là di ogni limite e di ogni merito! Che questa fiducia nel Suo Amore Misericordioso generi anche in noi l’esperienza della salvezza: “Alzati e va’; la tua fede ti ha salvato”! Amen.
AVVISI
- Da LUNEDÌ 10 ottobre fino a sabato 29 ottobre la S. Messa vespertina, sia feriale che festiva, sarà anticipata alle ORE 18:00.
- Ogni LUNEDÌ E GIOVEDÌ, dalle ore 19:00 alle ore 20:00, si tengono, presso il salone della chiesa “Sant’Eusebio” le CATECHESI per GIOVANI E FAMIGLIE. PER TUTTO IL PERIODO DELLE CATECHESI il MERCOLEDÌ la S. Messa sarà celebrata nella chiesa “San Giuseppe” e a seguire ci sarà l’Adorazione Eucaristica settimanale mentre il GIOVEDÌ la S. Messa sarà celebrata nella chiesa “Sant’Eusebio”, in modo da potersi spostare subito dopo nel salone.
- VENERDÌ 14 OTTOBRE, presso la CHIESA “SAN GIUSEPPE”, accoglieremo la grande IMMAGINE DI GESÙ MISERICORDIOSO e vivremo un intero POMERIGGIO DI SPIRITUALITÀ: CORONCINA ALLA DIVINA MISERICORDIA, VIA CRUCIS, MEDITAZIONE, S. MESSA. Tale pomeriggio di spiritualità sarà poi proposto ogni 1° venerdì del mese, mentre ogni venerdì, alle ore 15:00, presso la chiesa “San Giuseppe”, ci si raccoglierà in preghiera nell’ORA DELLA MISERICORDIA.
- Domenica 16 ottobre è la FESTA DI SAN GERARDO MAIELLA. Al termine della S. Messa delle ore 11:00 e delle ore 18:00 ci sarà la BENEDIZIONE DELLE MAMME E DEI BAMBINI con l’affidamento a SAN GERARDO.
|
< Precedente | Prossimo > |
---|