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Tra Fast-food e Casual-Dining PDF Stampa E-mail
Scritto da L.Marino   
giovedì, 29 settembre 2016 18:04
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Casual Dining alle Bahamas
Dall’out del fast al new del casual - Il mondo di oggi va verso delle modifiche importanti.  Stiamo subendo una crisi, dettata dall’onnipotenza bancaria, uno spostamento geografico, che porta, in particolare le popolazione afro-siriane, ad emigrare verso le zone più agiate del nord del mondo, ed una rivoluzione tecnologica, che ci porta sempre di più ad essere dipendenti dai nuovi mezzi di comunicazione di massa. Il nostro stile di vita, nel bene e nel male, sta subendo questi accadimenti modificandoci in modo sostanziale.

Arriveremo, ad avere meno rapporti interpersonali diretti, meno contatti visivi, il cosiddetto prossemico face to face, e ad una monodimensionale fruizione degli avvenimenti, questo vuoi per la paura del terrorismo, vuoi per l’inconsueta propensione all’accumulo per se stessi, vuoi per l’inconsapevole predominanza del tornaconto. Si arriverà forse, sperando di sbagliare, alla perdita dell’identità sociologica, quella che permetteva una volta di vivere rapporti più umani, senza interfaccia multimediale, dove i sapori, gli odori ed i colori erano più realistici e identificativi. Il mondo, quindi, sta cambiando ed alcune volte subiamo questi cambiamenti in maniera inconscia o addirittura indifferente, proprio come se, sviluppando il concetto di evoluzione della specie, questa fosse la primaria caratteristica specie-specifica del nostro essere umani parlanti.  Così, cambiamo le abitudini, gli stili e le mode, si evolve il nostro modo di essere, di vivere, di rapportarsi e di mangiare. Ed è proprio su quest’ultimo che mi vorrei soffermare.

In un mondo dove tutto è più veloce, dove il tempo viene rincorso per cercare di superarlo, senza però viverlo, come sta cambiando la ristorazione?

Da anni, siamo bombardati da quel fenomeno che si chiama FAST FOOD, che ci ha portato a conoscere, almeno in Italia, un cibo diverso, un cibo più veloce, digeribile a piacere del prodotto e molto standardizzato. Si è così sviluppato un concetto di mangiare veloce, che dalla lontana America ha condotto gli ignoti conoscitori della dieta mediterranea, al cibo celere ed ipercalorico. Nutrimento e cambiamenti dello stile di vita, sono nettamente connessi. Pensate che addirittura lo “stile del cibo”, condiziona lo “stile di vita” e viceversa. I fast food hanno preceduto e accompagnato, quella ritmica spasmodica della velocità, della rincorsa del tempo e della tecnologia. D’altronde, abbiamo avuto prima il mc e poi i mac. Il cibo, inclusa la sua preparazione, va di pari passo alla velocità del vivere del mondo odierno. Se ci pensate, la consegna di un mc chicken è talmente veloce, che si può paragonare ai tempi di scrittura e invio di una mail. Ma, qualcosa sembra cambiare, perché, in termini ristorativi la differenza la fa il prodotto. Il prodotto non solo inteso come quello di cui ci cibiamo, ma con tutto quello che lo circonda. Attenzione, non stiamo parlando della ristorazione tradizionale e classica, ma della ristorazione fast, veloce, che accompagna i nostri ritmi. La domanda è: essendo oramai sommersi in un concetto di catena, cosa può contraddistinguere la standardizzazione del prodotto nelle vostre giornate?  Pensate a come cambia il modo di mangiare durante i pasti della vostra giornata: Pranzo veloce, sera con calma.

Dicevamo che il prodotto è quello che si vende, ed allora la ristorazione fast ha cercato e sta cercando di migliorarsi e specializzarsi su una tipologia qualitativa diversa. Proprio come se, paragonandoci alla cara tecnologia, ci stessimo sentendo dire che dalla qualità del sistema IOS ora passiamo ad un sistema qualitativamente migliore, che è quello ANDROID.   Si sta cercando di differenziare il prodotto, rendendolo qualitativamente più buono, gestibile e soprattutto veloce da preparare. In termini spiccioli, cambia la carne di cui è composto un hamburger, ma non il tempo di preparazione. Se da un lato il prodotto è quello che si mette in risalto, dall’altro, sempre in ottica di predominio del mercato, ci dev’essere qualcosa che contraddistingue. A parità di qualità, o nel momento in cui la qualità non è un elemento predominante, cos’è che può spingere il consumatore a scegliere un posto piuttosto che un altro?

La risposta la dobbiamo ricercare nell’evoluzione della struttura ristorativa. Infatti, si sta sviluppando, anche qua in Italia, un concetto di ristorazione intermedio. Una sorta di ibrido, che sta tra il fast food ed il ristorante tradizionale. Dal primo si vuole prendere le distanze in quanto non si vuole per nulla essere promotori di cibo poco nutriente e di qualità medio-bassa, dal secondo ci si discosta in quanto non rispecchia il processo di standardizzazione qualitativa e velocità.

Una ristorazione, quindi, che è veloce, uniforme, standardizzata e che si inserisce in una fascia qualitativa medio alta. Parliamo di casual dining, una ristorazione informale, veloce, pratica, dove non si rinuncia alla qualità e dove l’offerta è accettabile e varia. In questa tipologia oltre che la qualità del prodotto, quello che lo diversifica è il servizio. Anch’esso pratico, non molto formale, ma al tempo stesso elegante. Uno stile  dove si sviluppa un concetto di catena, ma che al tempo stesso si trovano persone che lo dirigono, come se fosse l’oste. Un servizio veloce, in cui si ha il tempo di gustare le pietanze, circondati dalla caratterizzazione del posto. Nel nuovo concetto di ristorazione, si ha quindi un’evoluzione, che in Italia sta piano piano prendendo vita, dove l’elemento cardine: il cibo, non è solo un riempimento, ma è un’esperienza. Entrare in un ristorante che si caratterizza come “causaldining”, significa vivere un’emozione che si era persa, significa entrare in un mondo in cui il cibo viene servito con un contorno speciale, l’essere coccolato e tematizzato. Ecco quindi, la risposta alle domande del testo e la comprensione del dove va a finire il nuovo modo del mangiare. Ciò che contraddistingue un fast food da una ristorazione di catena che si inserisca nel casual dining, è la qualità del prodotto, ma non solo inteso dal come è composto, ma anche da come viene servito. proposto e tematizzato. In Italia abbiamo questo tipo di ristorazione in grande evoluzione e credo, che molti di voi lettori, saranno curiosi di scoprirle. Non ci resta che riconoscerla, magari, mettendo da parte per un momento della nostra giornata la tecnologia, alzando la testa per guardarsi attorno e magari capire che l’ambientazione in cui ci si ritrova porta verso gusti lontani da noi, che si scoprono attraverso pietanze che possono sembrare “scontate”, ma non lo sono. Gusti nuovi con contorni di elementi stilistici tipici, magari che ricordano anche tempi lontani e passati, come ad esempio il vecchio selvaggio west.

Luca Marino

 (Responsabile dello
start-up aperture
di un noto Franchising
della Ristorazione)

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