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Vangelo di Domenica 4 Settembre 2016 PDF Stampa E-mail
Scritto da don M.Munno   
sabato, 03 settembre 2016 16:10
ImageDal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 14,25-33. In quel tempo, siccome molta gente andava con lui, Gesù si voltò e disse:  «Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo.  Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo.  Chi di voi, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolarne la spesa, se ha i mezzi per portarla a compimento?
Per evitare che, se getta le fondamenta e non può finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo:  Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro.  Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l'altro è ancora lontano, gli manda un'ambasceria per la pace.  Così chiunque di voi non rinunzia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».  

Image Viale magna grecia, 1 – 87011 Cassano all’Ionio (CS) – Tel. 098174014

 

 “in-formati”

Foglio settimanale parrocchiale

di formazione e informazione

 

4 – 11 SETTEMBRE 2016

 

camminando insieme

 

 Riprendo la presente rubrica, proponendo alcuni passaggi dell’Omelia che San Giovanni Paolo II pronunciò in occasione della Beatificazione di Madre Teresa di Calcutta, che verrà canonizzata da Papa Francesco il 4 settembre 2016. Così si esprimeva San Giovanni Paolo II il 19 ottobre 2003:

«1. ”Chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti” (Mc 10,44). Queste parole di Gesù ai discepoli (…) indicano quale sia il cammino che conduce alla “grandezza” evangelica. È la strada che Cristo stesso ha percorso fino alla Croce; un itinerario di amore e di servizio, che capovolge ogni logica umana. Essere il servo di tutti! Da questa logica si è lasciata guidare Madre Teresa di Calcutta, Fondatrice dei Missionari e delle Missionarie della Carità, che oggi ho la gioia di iscrivere nell’Albo dei Beati. Sono personalmente grato a questa donna coraggiosa, che ho sempre sentito accanto a me. Icona del Buon Samaritano, essa si recava ovunque per servire Cristo nei più poveri fra i poveri. Nemmeno i conflitti e le guerre riuscivano a fermarla. Ogni tanto veniva a parlarmi delle sue esperienze a servizio dei valori evangelici. Ricordo, ad esempio, i suoi interventi a favore della vita e contro l’aborto, anche in occasione del conferimento del Premio Nobel per la pace (Oslo, 10 dicembre 1979). Soleva dire: “Se sentite che qualche donna non vuole tenere il suo bambino e desidera abortire, cercate di convincerla a portarmi quel bimbo. Io lo amerò, vedendo in lui il segno dell’amore di Dio”. 2. (…) Con la testimonianza della sua vita Madre Teresa ricorda a tutti che la missione evangelizzatrice della Chiesa passa attraverso la carità, alimentata nella preghiera e nell’ascolto della parola di Dio. Emblematica di questo stile missionario è l’immagine che ritrae la nuova Beata mentre stringe, con una mano, quella di un bambino e, con l’altra, fa scorrere la corona del Rosario. Contemplazione e azione, evangelizzazione e promozione umana: Madre Teresa proclamava il Vangelo con la sua vita tutta donata ai poveri, ma, al tempo stesso, avvolta dalla preghiera. 3. “Chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore” (Mc 10, 43). È con particolare emozione che oggi ricordiamo Madre Teresa, grande serva dei poveri, della Chiesa e del Mondo intero. La sua vita è una testimonianza della dignità e del privilegio del servizio umile. Ella aveva scelto di non essere solo la più piccola, ma la serva dei più piccoli. Come madre autentica per i poveri, si è chinata verso coloro che soffrivano diverse forme di povertà. La sua grandezza risiede nella sua abilità di dare senza calcolare i costi, di dare “fino a quando fa male”. La sua vita è stata un vivere radicale e una proclamazione audace del Vangelo. Il grido di Gesù sulla croce, “Ho sete” (Gv 19, 28), che esprime la profondità del desiderio di Dio dell’uomo, è penetrato nell’anima di Madre Teresa e ha trovato terreno fertile nel suo cuore. Placare la sete di amore e di anime di Gesù in unione con Maria, Madre di Gesù, era divenuto il solo scopo dell’esistenza di Madre Teresa, e la forza interiore che le faceva superare sé stessa e “andare di fretta” da una parte all’altra del mondo al fine di adoperarsi per la salvezza e la santificazione dei più poveri tra i poveri. 4. “Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25, 40). Questo passo del Vangelo, così fondamentale per comprendere il servizio di Madre Teresa ai poveri, era alla base della sua convinzione, piena di fede, che nel toccare i corpi deperiti dei poveri toccava il corpo di Cristo. Era a Gesù stesso, nascosto sotto le vesti angoscianti dei più poveri tra i poveri, che era diretto il suo servizio. Madre Teresa pone in rilievo il significato più profondo del servizio:  un atto d’amore fatto agli affamati, agli assetati, agli stranieri, a chi è nudo, malato, prigioniero (cfr Mt 25, 34-36), viene fatto a Gesù stesso. Riconoscendolo, lo serviva con totale devozione, esprimendo la delicatezza del suo amore sponsale. Così, nel dono totale di sé a Dio e al prossimo, Madre Teresa ha trovato il suo più alto appagamento e ha vissuto le qualità più nobili della sua femminilità. Desiderava essere un “segno dell’amore di Dio, della presenza di Dio, della compassione di Dio” e, in tal modo, ricordare a tutti il valore e la dignità di ogni figlio di Dio, “creato per amare ed essere amato”. Era così che Madre Teresa “portava le anime a Dio e Dio alle anime”, placando la sete di Cristo, soprattutto delle persone più bisognose, la cui visione di Dio era stata offuscata dalla sofferenza e dal dolore”. 5. ”Il Figlio dell’uomo è venuto per dare la propria vita in riscatto per molti” (Mc 10,45). Madre Teresa ha condiviso la passione del Crocifisso, in modo speciale durante lunghi anni di “buio interiore”. È stata, quella, una prova a tratti lancinante, accolta come un singolare “dono e privilegio”. Nelle ore più buie ella s’aggrappava con più tenacia alla preghiera davanti al Santissimo Sacramento. Questo duro travaglio spirituale l’ha portata ad identificarsi sempre più con coloro che ogni giorno serviva, sperimentandone la pena e talora persino il rigetto. Amava ripetere che la più grande povertà è quella di essere indesiderati, di non avere nessuno che si prenda cura di te. 6. ”Donaci, Signore, la tua grazia, in Te speriamo!”. Quante volte, come il Salmista, anche Madre Teresa nei momenti di desolazione interiore ha ripetuto al suo Signore: “In Te, in Te spero, mio Dio!”. Rendiamo lode a questa piccola donna innamorata di Dio, umile messaggera del Vangelo e infaticabile benefattrice dell’umanità. Onoriamo in lei una delle personalità più rilevanti della nostra epoca. Accogliamone il messaggio e seguiamone l’esempio».

Custodiamoci nella preghiera reciproca! Buona domenica a tutti!

                                               don Michele

 

 

Riflettiamo “insieme” sulla Parola di Dio della Domenica

4 Settembre 2016

XXIII Domenica del Tempo Ordinario – C

(Sap 9,13-18; Sal 89; Fm 9b-10.12-17; Lc 14,25-33)

 

Dopo aver ascoltato Gesù affermare di essere venuto a portare “fuoco” e “guerra” sulla terra, dopo averci indicato la “porta stretta” come unico accesso alla salvezza, dopo le parabole sull’ultimo posto e sulla gratuità, il Vangelo di questa XXIII domenica del tempo ordinario sembra ancora più esigente, quasi “scoraggiante”.

Sì, perché il rischio, sempre in agguato, potrebbe essere quello di vivere il nostro essere suoi discepoli come un “pennacchio”, un insieme di riti da fare per assicurare un minimo di parvenza religiosa alla nostra vita, o ad una sorta di “distributore automatico” di sacramenti, di certificati, di grazie, che non incidono in maniera significativa nella nostra vita, nelle nostre scelte, nel nostro modo di pensare e di fare.

Gesù sembra completamente disinteressato ai numeri (ne avevamo già avuto prova quando gli fu chiesto se fossero pochi coloro che si sarebbero salvati), a Lui non interessava il fatto che fosse una “folla numerosa” a camminargli dietro! No, l’audience, i numeri di piazza, quei “criteri” di popolarità che tanto incidono e influenzano oggi tante scelte per Gesù sono completamente irrilevanti.

Anzi, più che incoraggiare, accarezzando la coscienza della “folla numerosa” con parole di adulazione, Gesù la invita e ci invita a ponderare bene prima di intraprendere l’impresa del cammino della sequela, paragonandolo anche ad una battaglia da affrontare.

Alla “folla numerosa” verso la quale Gesù si volta, a questa folla guardata ed amata da Gesù, nella quale possiamo e dobbiamo collocarci anche noi per sperimentare la bellezza del suo sguardo carico di Amore vero, e perciò esigente, Egli continua a ripetere che per essere veramente suoi discepoli - è necessario che la relazione con Lui preceda ogni altra relazione umana, anche quelle più intime, come quelle familiari; - è necessario amarLo più della propria stessa vita, tanto da accogliere la propria croce e portarla ogni giorno; - è necessario rinunciare ad ogni altro avere ... occorre, cioè, che Egli sia l’unico insostituibile bene, il “tesoro nascosto”, la “perla preziosa” ... per dirla con San Francesco d’Assisi: “il bene, tutto il bene, il sommo bene”!

Quella che Gesù richiede a coloro che vogliono davvero seguirlo è una “sapienza” che,  per gli uomini che a fatica “scoprono le cose a portata di mano”, che a fatica si “raffigurano le cose terrestri”, permette di rendere la terra più simile al “cielo”.

Un esempio concreto di discepolo completamente “afferrato” da Cristo, conquistato dal suo sguardo d’Amore esigente, è l’Apostolo Paolo, per il quale non c’è più differenza tra uno schiavo e un uomo libero, potremmo dire oggi, dopo le tante polemiche venute a galla ancora una volta in questi giorni, non c’è più differenza tra cittadino italiano e immigrato, poiché in Cristo si è tutti fratelli.

Paolo, testimone credente e credibile, stimola l’amico Filemone ad essere autentico discepolo di Gesù rinnovando il modo di relazionarsi ad Onesimo.

Il nostro modo di guardare agli altri e di relazionarci con loro potrebbe essere anche per noi un banco di prova per fare un serio esame di coscienza e per chiederci se l’essere discepoli di Gesù incide veramente nelle nostre relazioni e nelle nostre scelte quotidiane o il nostro essere cristiani è solo una “parvenza religiosa”, un “pennacchio” da tirar fuori all’occorrenza, per farci sentire, magari, migliori degli altri!

Lasciamoci amare radicalmente da Gesù! Egli solo sia, per ciascuno di noi, “il bene, tutto il bene, il sommo bene”! Amen.

 

 

 

AVVISI

 

- DOMENICA 4 SETTEMBRE, a partire dalle ore 18:00, sarà possibile venerare, presso la chiesa S. EUSEBIO, l’IMMAGINE E LA RELIQUIA di Santa Teresa di Calcutta. LUNEDì 5 settembre, prima festa di SANTA TERESA DI CALCUTTA, sarà possibile la venerazione, nella stessa chiesa, dalle 9:30 alle 12:30 e dalle 16:00 alle 19:30. Alle ore 18:30 sarà celebrata la S. Messa nella festa di Madre Teresa.

 

- Da lunedì 5 settembre la S. MESSA VESPERTINA è anticipata alle ORE 18:30.

 

- Venerdì 9 e sabato 10 settembre, presso la parrocchia San Girolamo in Castrovillari, si terrà l’Assemblea Diocesana a cui prenderà parte il Parroco insieme a quattro delegati. Per questo motivo venerdì 9 settembre la S. Messa sarà anticipata alle ore 17:00 e sabato alle ore 8:00; entrambe le celebrazioni saranno presso la chiesa S. Giuseppe.

 


 

DOMENICA 4 SETTEMBRE verde

 

Ë XXIII DOMENICA TEMPO ORDINARIO

Liturgia delle ore terza settimana

Sap 9,13-18; Sal 89; Fm 9b-10.12-17; Lc 14,25-33

Signore, sei stato per noi un rifugio

di generazione in generazione

 

Ore 8,30 – Chiesa “S. Giuseppe”: S. MESSA

Def. Ugo, Ernesto, Concetta

 

 

Ore 19,00 – CHIESA “S. EUSEBIO”: S. MESSA

Def. Leonardo

 

LUNEDI’ 5 SETTEMBRE verde

 

Liturgia delle ore terza settimana

1Cor 5,1-8; Sal 5; Lc 6,6-11

Guidami, Signore, nella tua giustizia

 

 

FESTA DI SANTA TERESA DI CALCUTTA

 

Ore 18,30 – CHIESA “S. EUSEBIO”: S. MESSA

Def. Franco

 

MARTEDI’ 6 SETTEMBRE verde

 

Liturgia delle ore terza settimana

1Cor 6,1-11; Sal 149; Lc 6,12-19

Il Signore ama il suo popolo

 

 

Ore 18,30 – Chiesa “S. Giuseppe”: S. MESSA

Def. Maria, Luigi, MariaGiuseppa, Vincenzo

 

Ore 19,30 – “S. Giuseppe”: CPP e CAEP

MERCOLEDI’ 7 SETTEMBRE verde

 

Liturgia delle ore terza settimana

1Cor 7,25-31; Sal 44; Lc 6,20-26

Ascolta figlia, guarda, porgi l’orecchio

 

 

Ore 18,30 – CHIESA “S. EUSEBIO”: S. MESSA

Pro populo

 

GIOVEDI’ 8 SETTEMBRE bianco

 

NATIVITA’ DELLA BEATA VERGINE MARIA

Festa - Liturgia delle ore propria

Mi 5,1-4a opp. Rm 8,28-30; Sal 12; Mt 1,1-16.18-23

Gioisco pienamente nel Signore

 

 

Ore 18,30 – Chiesa “S. Giuseppe”: S. MESSA

Def. Maria

 

Ore 19,30 – “S. EUSEBIO”:

INCONTRO PER IL PRESEPE

VENERDI’ 9 SETTEMBRE verde

 

Liturgia delle ore terza settimana

1Cor 9,16-19.22b-27; Sal 83; Lc 6,39-42

Quanto sono amabili le tue dimore, Signore!

 

 

ASSEMBLEA DIOCESANA

(Castrovillari, dalle ore 18:00 alle ore 21:00)

 

Ore 17,00 – Chiesa “S. Giuseppe”: S. MESSA

Pro populo

SABATO 10 SETTEMBRE verde

 

Liturgia delle ore terza settimana

1Cor 10,14-22; Sal 115; Lc 6,43-49

A te, Signore, offrirò un sacrificio di ringraziamento

 

 

ASSEMBLEA DIOCESANA

(Castrovillari, dalle ore 9:00 alle ore 19:00)

 

Ore 8,00 – Chiesa “S. Giuseppe”: S. MESSA

Def. Damiano

 

 

DOMENICA 11 SETTEMBRE verde

 

Ë XXIV DOMENICA TEMPO ORDINARIO

Liturgia delle ore quarta settimana

Es 32,7-11.13-14; Sal 50; 1Tm 1,12-17; Lc 15,1-32

Ricordati di me, Signore, nel tuo amore

 

Ore 8,30 – Chiesa “S. Giuseppe”: S. MESSA

Def. Marcella, Emilia

 

 

Ore 18,30 – CHIESA “S. EUSEBIO”: S. MESSA

Def. MariaTeresa

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