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Vangelo di Domenica 14 agosto 2016 PDF Stampa E-mail
Scritto da don M.Munno   
sabato, 13 agosto 2016 13:26
ImageDal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 12,49-53. - In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse gia acceso! C'è un battesimo che devo ricevere; e come sono angosciato, finché non sia compiuto! Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione. D'ora innanzi in una casa di cinque persone si divideranno tre contro due e due contro tre; padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».

XX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - C
14 agosto 2016

Ci si potrebbe scandalizzare ascoltando le parole di Gesù nel Vangelo di questa XX domenica del tempo ordinario. Ci si potrebbe e potremmo scandalizzarci perché sembra un linguaggio completamente estraneo a quello a cui siamo stati abituati o a cui vorremmo abituarci. Eppure le parole che ascoltiamo il Vangelo secondo Luca le pone esattamente sulle stesse labbra da cui sono fuoriuscite le "parabole della Misericordia" e quella del "buon Samaritano", dallo stesso Gesù che entra nelle case dei pubblicani e perdona l'adultera che molto ha amato.
«Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione».

Eppure gli angeli, alla nascita di Gesù, non avevano proclamato «e sulla terra pace agli uomini, che egli ama» (Lc 2,14b)? Cosa significano queste parole "infuocate" e apparentemente "bellicose" di Gesù?
La liturgia ci aiuta a comprenderle alla luce dell'esperienza del profeta Geremia, che ci viene presentata nella prima lettura, un'esperienza che, sotto diversi aspetti, anticipa la sorte toccata a Gesù.
Il profeta Geremia, infatti, per la sua fedeltà alla Parola di Dio, per il suo rifiuto di adattare le esigenze della Parola al "letto di Procuste" del potente di turno o ai desideri della maggioranza, per il suo essere "autentico" e per il suo rifiuto di ogni forma di corruzione, più volte viene perseguitato, maltrattato, condannato a morte. E Geremia preferisce di gran lunga la persecuzione e la morte all'edulcorazione e all'annacquamento della Parola di Dio! La verità è "a caro prezzo"!

L'Autore della Lettera agli Ebrei, nel testo che ascoltiamo come seconda lettura, ci rincuora facendo riferimento a una moltitudine di testimoni, circondati dai quali anche noi siamo invitati ad intraprendere la nostra corsa, tenendo lo sguardo fisso su Gesù, «che dà origine alla fede e la porta a compimento».

È solo partendo dallo sguardo fisso su Gesù, che per primo ci ha guardati ed amati, che possiamo comprendere l'esigenza e lo "scandalo" della Parola di questa domenica. Il discepolo, infatti, che prende la sua croce e si rende disponibile alla sequela, che si lascia docilmente plasmare dall'esempio e dalle parole del Maestro, comprende e si sforza, pur faticosamente, di conformare pensieri, gesti, parole, scelte a quelli di Gesù, consapevole di essere e di andare controcorrente.

E Gesù mette in guardia i discepoli, di ogni luogo e di ogni tempo, che la fedeltà alla Parola poterà "divisione"!
Non solo i poteri forti, non solo le maggioranze cercheranno di "mondanizzare" e "totalizzare" il pensiero e le scelte di un discepolo credente e credibile!
Il discepolo di Gesù deve mettere in conto che nella sua stessa famiglia egli può trovarsi ad essere isolato, deriso, non compreso!
Pensiamo ad esempio al Vangelo di due domeniche fa. Se un fratello avesse compreso l'insegnamento di Gesù sulla ricchezza e sui beni materiali/temporali e l'altro avesse rifiutato lo stesso insegnamento ... il primo si sarebbe lasciato prendere tutto e probabilmente sarebbe stato deriso come un "sempliciotto", come uno "sciocco" o come uno a cui non starebbe a cuore la sua stessa famiglia!
Pensiamo al dramma di una moglie che desidera ancora un figlio e il marito si chiude al dono della vita, o viceversa ... perché uno ha preso sul serio l'essere discepolo di Gesù e l'atro annacqua il Vangelo e le sue esigenze e vive la "mondanizzazione"!
O pensiamo allo scandalo e alla divisione che provocano, anche all'interno della Chiesa, le parole di Papa Francesco sull'accoglienza dei migranti e sull'inclusione sociale!

Che il fuoco della Tua Parola, Signore Gesù, bruci le scorie delle nostre indecisioni, dei nostri rallentamenti, della nostra mediocrità che annacqua la tua Parola e spegne la gioia in noi e attorno a noi!
Donaci l'entusiasmo e il "fuoco" della vera fede che arde ... donaci di correre tenendo fisso in Te il nostro sguardo, circondati e consolati dall'esempio di tanti nostri fratelli e sorelle!
Amen.

Don Michele Munno

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