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Con un Renzi, tanti piccioni PDF Stampa E-mail
Scritto da Staff.redazione   
domenica, 19 giugno 2016 07:22
ImageAvere un caro Leader come Renzi è un vero affarone per l'Italia: con una fava si prendono decine di piccioni.
Faccio qualche esempio. Roma: come risolvere il disastro in atto nella capitale? Semplice, affidandone la soluzione a uno di quelli che quella devastazione la conosce benissimo essendone stato uno dei responsabili a fianco di Rutelli.
Una fantastica e moderna prescrizione omeopatica: curare il male iniettandone una sua quantità. Chi meglio dell'ingegnere progettista di un ponte crollato conosce i motivi della sciagura? E chi meglio di lui potrà progettarne un altro solidissimo? Geniale.

Chi meglio di colui che ha contribuito a gravare la capitale di un debito abissale può conoscere i motivi della dissipazione?

Chi altri, se non chi ha stretto patti scellerati con i palazzinari per distruggere il tessuto periferico della città, potrà impegnarsi meglio a risanarlo?

Chi altri, se non quelli che hanno deciso di distruggere l'arcaica via Campana, poi Portuense, a servizio delle antiche saline etrusche e romane, nonché del porto claudiano di Roma (lasciato in uso ad un Nerone privato), piazzandoci sopra gigantesche lottizzazioni e la Fiera di Roma (ora abbandonata), possono trarre lezione alternativa per il futuro?

Parlo di semplici piccioni cittadini. Ma vediamo che anche a livello regionale ci possiamo ritenere fortunati.

In Calabria ad esempio. Soffriva della mancanza di un'efficace ed attiva programmazione governativa? Chi meglio di uno da sempre afflitto da una sindrome di fissità catatonica poteva immedesimarsi nel problema? Proprio quello piazzato attualmente al vertice della regione.

Non mancano certo numerosi altri piccioni anche a livello nazionale. Come risolvere, ad esempio, il problema di un debito pubblico stratosferico? L'uovo di piccione, a cui nessuno avrebbe mai pensato: chiedere all'Europa la possibilità di aumentarlo (la cosiddetta flessibilità).

Questa logica geniale pervade tutte le scelte del nostro caro Leader. Volete un altro esempio? Le banche. Anche in questo caso, chi meglio dei malfattori che hanno depredato i sottoscrittori delle loro stesse obbligazioni, hanno la competenza per evitare future rapine? Essi quindi vanno salvaguardati in modo tale da poter disporre dei loro preziosi consigli.

Troppe tasse? Risposta governativa, omeopatica anche questa: dare 80 euro, ad alcuni, col consenso acquisito aumentare le tasse, a tutti, di 160 euro. Magico risultato: ridurre le tasse per aumentarle.

Inutile evidenziarvi i risultati a livello internazionale. Parigi con un'Esposizione Universale realizzò soltanto la Tour Eiffel; mentre a livello cittadino con una piramide di vetro da pochi franchi ha solo lanciato nel mondo il Louvre. Altra musica in Italia, dove con una Esposizione Universale della pizza al pomodoro abbiamo ribadito la nostra vincente immagine mondiale: "pizza, spaghetti e mandolino". Mentre a livello cittadino romano, con un paio di patetici e strazianti monumenti al progettista, siamo riusciti ad esaltare, giustamente, come recita l'articolo 9 della Costituzione, tutto il patrimonio culturale che c'era già prima.

Ma parlando di Costituzione: come evidenziare la necessità di modificare un paio di articoletti se non ficcandocene una quarantina malpensati, prolissi e mal scritti?

Un caro Leader da tenersi stretto. Come dite? In altri paesi, con altri leader, crescono di più e vivono meglio? Signori miei, ma quello non dipende da diversi leader, ma da diversi votanti. L'ha detto anche Renzi: «Chi votano i Romani (o i Milanesi o i Torinesi o gli Italiani ecc.) è un problema dei Romani (idem ecc.).».

Per noi, qui, di meglio non si potrebbe. Come diceva Pangloss, in "Candido" di Voltaire: «Grazie al cielo viviamo veramente nella migliore realtà possibile.».

Maurizio Silenzi Viselli
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