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Sibari

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Una giovane donna che parla chiaro PDF Stampa E-mail
Scritto da Staff.redazione   
giovedì, 02 giugno 2016 06:14
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Rossella Avena
Noi della redazione di sibari.info ci eravamo ripromessi di non pubblicare tutte le “veline” che ci sono state inviate durante questa campagna elettorale, per non “affollare” il nostro portale con argomenti che certamente non interessano la maggior parte dei nostri abituali visitatori che non sono reisdenti in Calabria. Purtuttavia, tra i tanti proclami e  battibecchi assurdi che abbiamo letto o ascoltato non ce la sentiamo di passare sotto silenzio l’intervento che una ragazza ha pronunciato durante uno dei pochi comizi a cui eravamo presenti.

Pur con una certa iniziale titubanza ha espresso concetti che possono essere condivisi da chiunque si appresti a fare politica a condizione che creda fermamente in quel che dice. Pubblichiamo  l’intervento di Rossella Avena perché i principi generali che con garbo e determinazione ha esposto (a prescindere dalla sua collocazione politica) dovrebbero essere le linee guida di tutti i giovani che si affacciano alla politica.

"Buonasera a tutti, mi chiamo Rossella Avena e sono candidata al consiglio comunale nella lista #OraCassano a sostegno del nostro futuro sindaco Franco Tufaro in rappresentanza de L’Aquilone. L’Aquilone rappresenta quell’area della sinistra democratica e progressista in dissidenza con le decisioni del PD che ci voleva imporre una soluzione cucinata nel retrobottega della microcasta dei vassalli di provincia da portare in dono al signorotto di turno.
Ci siamo divisi, e non perché non siamo stati accontentati dalle tante prebende distribuite a piene mani, ma perché ci sembrava e ci sembra ipocrita affermare principi che dovrebbero valere sempre e ovunque salvo non applicarli quando non conviene. E soprattutto, fatemelo dire, perché non sopportiamo che i Cassanesi debbano essere considerati cittadini senza diritti.
Noi ci presentiamo in una lista unica, #Oracassano, e non una sola lista come vogliono fare intendere certi avversari politici. Siamo una lista unica espressione di candidati appartenenti ad esperienze e competenze diverse ed a culture politiche differenti, ove tutto si racchiude ed è ben visibile e trasparente. Tutto è dentro la lista ed è in capo al nostro candidato a sindaco Franco Tufaro. Noi non abbiamo rapporti collaterali e da sottobanco, non abbiamo inciuci segreti, la nostra formazione, la nostra lista ed il nostro candidato a sindaco non sono da mercato elettorale perché noi siamo una formazione squisitamente politica con un progetto ed un programma prettamente politico e non siamo stati interessati a formare liste con tutto ciò che è possibile raccogliere ed ingaggiare come sommatorie di interessi individuali e clientelari.
Di fronte ad una politica che ci ha escluso dalle decisioni, che ci ha detto di starcene buoni, che tanto c’era chi pensava per noi, che ci ha diviso a lungo, noi crediamo che possiamo essere diversi, che possiamo costruire un unione di intenti - E’ questo il viaggio che ci ha portato fin qui!
Ed è qui, proprio qui, il punto della nostra politica, della nostra campagna elettorale, i valori non si dichiarano. O si hanno o non si hanno e non c’è ipocrita dichiarazione o autocelebrazione che tenga.
Oggi la scelta non è tra diversi programmi ma è tra diverse categorie politiche. Quella che è qui in questa piazza e su questo palco e gli altri.Dunque se qualcuno ci chiede quali sono i motivi per votare noi e non i nostri avversari, noi dobbiamo rispondere: perché non siamo tutti uguali. C'è la buona politica, che porta benefici a tutti i cittadini e c'è la solita vecchia politica corrotta e clientelare, che tutela gli interessi di pochi a discapito di molti, aumenta le disuguaglianze e gli sprechi.
E' il momento di invertire la rotta e impegnarsi a costruire.
Durante la gestione della precedente amministrazione abbiamo subito un esproprio di democrazia, il comune è stato utilizzato come cosa propria, le decisioni e le scelte sono sempre derivate dal Sindaco, una sorta di uomo solo al comando. Non abbiamo ottenuto in tre anni nessuna risposta alle nostre richieste di chiarimenti.
Se deciderete di darci fiducia il 5 giugno, attueremo un immediato ripristino delle funzioni democratiche del consiglio comunale, torneremo al rispetto delle prerogative di ciascun organo istituzionale secondo le regole di una democrazia autentica, riorganizzeremo la spesa ed i contratti di fornitura, di appalti di costruzione, di prestazioni tecniche e professionali in base ai principi di rigorosa priorità per l’interesse del comune e dunque di tutti i cittadini.
Stasera, siamo qui a doria e in questi anni, niente è stato fatto per le periferie, niente per le frazioni, niente per il centro storico, solo marciapiedi ed incarichi a ditte amiche. Noi abbiamo in mente un altro modello di città e lavoreremo per realizzarlo.
Le nostre frazioni meritano uno sguardo attento, che si occupi dei problemi da cui sono afflitte partendo da quelli di natura urbanistica ma senza dimenticare le carenze dei servizi che sono il vero termometro di un abbandono ingiusto e ingiustificato.
Per questo non ci limiteremo a riservare alle frazionile stesse attenzioni di Cassano centro per quanto riguarda le condizioni delle strade e degli arredi urbani, ma interverremo istituendo dei centri di aggregazione per i giovani, per allontanarli dalle strade, e per gli anziani, con un operazione di ascolto e condivisione dei problemi che rappresenta la cifra della nostra visione che vede i cittadini protagonisti di una nuova stagione politica.
Inoltre diverse e interessanti sono le nostre proposte sui temi del km zero, degli orti sociali e del consumo di suolo. Riteniamo utile organizzare gli orti sociali: recuperare i terreni abbandonati per valorizzarli, magari attraverso il lavoro delle cooperative, e restituirli alla collettività rigenerati e riqualificati.
Credo sia necessario tutelare il territorio di Doria potenziando e sviluppando al massimo le potenzialità agricole; in questi anni non è stato fatto un solo progetto di sviluppo economico e lavorativo, non è stato creato un solo posto di lavoro che non avesse il carattere dell’assistenzialismo finalizzato al consenso elettorale, mentre il grido di allarme dei piccoli imprenditori agricoliè rimasto inascoltato per troppo tempo. Molti sono gli imprenditori che hanno chiesto una mano al Comune senza risultati, molte le aziende agricole che si gioverebbero di una cabina di regia per il rilancio del distretto agro-alimentare dove rilanciare le eccellenze specifiche del territorio anche a livello di marketing territoriale (es. il riso di Sibari, gli agrumi, le pesche etc.). Nulla di tutto questo in questi anni mentre la regia e l’input, in questi casi, dovevano e devono necessariamente venire dal sindaco e dall’assessore del ramo che possono metter attorno ad un tavolo la Regione Calabria e gli altri Enti preposti…un vero e proprio distretto agro-alimentare dove i consorziati possono rilanciare ciascuno il proprio prodotto e ciascuno giocarsi la propria possibilità sul mercato a quel punto veramente libero e concorrenziale.
In questa campagna elettorale si sta cercando di far passare il concetto di una sorta di voto utile, cioè che solo qualcuno ha determinate conoscenze per poter accedere ed essere ricevuto dagli enti sovracomunali, per poter interloquire con la regione Calabria, per poter accedere ai vari ministeri a Roma, al parlamento europeo...come se fosse normale che l’amministrazione regionale, il governo nazionale, l’europarlamento fosse di parte, una cosa loro, di proprietà privata. È vero, forse quando ci presenteremo noi in regione, se voi ci darete il vostro consenso il 5 giugno, non andremo lì a metterci sottobraccio al dirigente di turno, o al segretario particolare dell’assessore, non porteremo in dono cassette di clementine per accaparrarci la simpatia di questo o quel dirigente o di questo o quel governante, noi andremo lì con la forza delle nostre idee, con le nostre capacità, con le nostre competenze. Abbiamo tutte le carte in regola per poter interfacciarci con gli enti, parleremo in inglese, in francese ove opportuno; andremo lì a bussare con umiltà, ed attenderemo nella sala d’attesa qualora fosse necessario, ma il governo, la regione, sono istituzioni e devono ascoltare i cittadini indipendentemente da quello che è il colore politico d’appartenenza.
E allora cari amici e compagni di Doria, il voto utile non è quello che si vuole far credere, l’unico voto utile è quello che cambierà le cose, e spero e vi chiedo che il 5 giugno sia per noi."


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