Jolanda era una donna giovane, Era Bella ed era formosa, Era provocante ed era spiritosa, Era malandrina ed era sfrontata di viso Nel parlare limpido e chiaro. Aveva due gambe lunghe Terminavano con caviglie Piccole strette ai piedi.
Il suo profumo era dei fiori Raccolti a fasci per le campagne. La voce era un suono arcano L’avevo udito soave tante volte, Cantava canzoni d’amore e odio Con il falcetto stretto nelle mani Di donna dura anche nell’amare. Nel cammino simile a gazzella In una savana libera assolata. Le sembianze di una statua del Canova Chi si girava per guardarla Gli andava dietro con gli occhi. Stregava se solo ti guardava. Mi fece mettere il capo sul petto La mano sopra una mammella turgida. La testa mia s’avvampò, Girava veloce come una trottola. Il cuore ballava con ritmo stretto I picchi alti vicini sonori cantavano, Si sentivano i colpi a distanza Impazziti all’istante. Lei rideva soave, gli occhi intriganti. Sentivo i battiti del suo cuore Che erano cavalli furiosi. A momenti sembravano armoniosi, Per una melodia con voce celestiale. M’abbandonai all’onda dell’armonia Mentre lei mi stringeva forte Con le braccia chiuse sul mio corpo, Il capo mi ronzava colpito, stonato, Stremato da un improvviso tempestoso uragano. Camminavo verso un cielo azzurro, Un sole caldo giallo, tra mille uccelli Dai cinguettii canori più strani. Estasiato guardavo il suo viso Sorrideva dolce era incantato, Stava distante, gli occhi suoi neri Erano fissi persi nei miei. Non mi dite nulla Il suo ricordo chiaro, è vivo ancora. Michele Miani NB: Il dipinto "Fanciulla" è di Sir Frank Dicksee (Londra 1853-1928)
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