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Smentite le accuse di Davigo PDF Stampa E-mail
Scritto da M.Silenzi Viselli   
venerdì, 29 aprile 2016 07:41
Piercamillo Davigo
Piercamillo Davigo
Non si è fatta attendere la smentita, con i fatti concreti, alle parole di Davigo circa l'ipotetica attitudine di alcuni politici al furto. In Campania, per fulgido esempio, molti di loro cercano di portare sulla buona strada la Camorra, strappandola al solito traffico di droga od alla malversazione, fornendo ad essa l'onesto lavoro degli appalti pubblici. Citiamo la Campania solo perché ultima in ordine di tempo ad evidenziare questa lodevole attività di recupero educativo, svolta da alcuni politici. Occorre anche riconoscere, per correttezza, che lo stesso avviene in numerose altre realtà regionali italiane. Davigo, ed altri superficiali magistrati, continuano, sia a scambiare tutto questo come un "concorso esterno al malaffare", sia ad aprire indagini e processi che, sia per loro inerzia caratteriale, sia per mancanza di sostanza processuale, finiscono per svanire nella prescrizione. Il "concorso" c'è, ma strenuamente teso alla redenzione del malfattori. Infatti, il politico accorto, dovendo affidare un appalto, sceglierà sempre l'anello debole della catena imprenditoriale, cioè quello che per disperazione è costretto a barcamenarsi, stringe il cuore a ricordarlo, anche nello sfruttamento della prostituzione.

Anche il Premier ha voluto denunciare questa "barbarie giustizialista" che da 25 anni cerca di ostacolare queste opere benemerite.

Tutta questa azione sociale, da parte di alcuni politici, ha naturalmente un suo giusto costo. Basti osservare come un appalto, a parità di condizioni, costi in Italia tre o quattro volte di più che nei paesi dove se ne fregano altamente di aiutare i più bisognosi. Spesso anzi, e grazie al cielo succede anche questo, pur di aiutare l'imprenditore costretto al malaffare, si impiantano opere assolutamente inutili, se non, appunto, al fine di creare un lavoro onesto a quei poveri sciagurati.

L'Europa matrigna, e sorda a questa catena di solidarietà sociale, che è strenuamente portata avanti da alcuni valorosi politici italiani, non apprezza il debito pubblico che, grazie ad essi, si è accumulato negli anni, ed anzi pretenderebbe d'impedirne il virtuoso accrescimento. Un'infamia che molti politici non temono di sottolineare con appassionate parole di fuoco.

Alcuni vili, cercano di offuscare il merito di tali struggenti sforzi sociali, paragonando il livello retributivo dei politici italiani, che a loro dire ammonterebbe a tre o quattro volte quello dei loro colleghi europei, senza rendersi conto che una qualche maggiore retribuzione dovrà pur essere riconosciuta a chi dedica tutta la sua vita professionale al miglioramento della qualità sociale, rispetto a chi non lo fa.

Ma molti cittadini sanno ben distinguere, sia la lana dalla seta, sia la gramigna dal prezioso grano prodotto da questi uomini politici, e, non a caso, li eleggono sempre regolarmente a svolgere il loro splendido lavoro. #lasciatelilavorareinpace.

Maurizio Silenzi Viselli
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