Vangelo V Domenica di Quaresima |
Scritto da don M.Munno | |||||||||||||||||
venerdì, 11 marzo 2016 08:24 | |||||||||||||||||
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 8,1-11. - In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma all'alba si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui ed egli, sedutosi, li ammaestrava. Allora gli scribi e i farisei gli conducono una donna sorpresa in adulterio e, postala nel mezzo, gli dicono: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Questo dicevano per metterlo alla prova e per avere di che accusarlo. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra. E siccome insistevano nell'interrogarlo, alzò il capo e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei». E chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Ma quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli ultimi. Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo. Alzatosi allora Gesù le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed essa rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù le disse: «Neanch'io ti condanno; và e d'ora in poi non peccare più». Viale magna grecia, 1 – 87011 Cassano all’Ionio (CS) – Tel. 098174014
“in-formati” Foglio settimanale parrocchiale di formazione e informazione
13 – 20 marzo 2016
camminando insieme
Anche quest’anno, nella domenica che precede la Solennità di San Giuseppe, nostro Patrono, propongo in questa rubrica, pensata per aiutarci a “camminare insieme”, il programma dei “festeggiamenti”. Anche quest’anno, abbiamo cercato di organizzare il tutto in un “clima” di sobrietà ed essenzialità. La solennità di San Giuseppe sia un momento per ripensare la nostra vocazione alla “custodia” reciproca: impariamo ad essere custodi l’uno dell’altro! A San Giuseppe ci rivolgiamo insieme pregando con le seguenti parole: “A te, o beato Giuseppe”: è con queste parole / che la Chiesa ci ha insegnato a rivolgerci a te, / nostro caro Patrono, invocando aiuto e protezione. / Noi, Comunità Parrocchiale di Sibari, / onorata di fregiarsi del tuo nome, / con fiducia ricorriamo alla tua intercessione e ti chiediamo di avere verso di noi / la stessa premura e attenzione riservata al Signore Gesù e alla sua santissima Madre! / Siamo certi che nulla ci negherai di quanto di buono / desideriamo ottenere da Dio attraverso la tua intercessione! / Rivolgendoci a te, saremmo, però, dei cattivi richiedenti, / se non ci impegnassimo a nostra volta / ad essere custodi teneri e attenti dei nostri fratelli, / in particolare dei più deboli e poveri! / Perciò, o Custode del Redentore, / prima di formularti qualsiasi richiesta a nostro personale vantaggio, / ti chiediamo di aiutarci ad avere in noi le tue stesse virtù. / Desideriamo, innanzitutto, impegnarci ad alimentare il dono della fede, / attraverso l’ascolto attento e obbediente della Parola di Dio! / Aiutaci a preoccuparci perché la Parola non manchi mai / nella nostra vita e in quella delle nostre famiglie! / Aiutaci ad avere per il “Pane della Parola” la stessa assillante preoccupazione / che abbiamo perché sulla nostra tavola non manchi mai il “pane quotidiano”! / Solo la Parola, infatti, ci permette di crescere, come Gesù, in età, sapienza e grazia! / Vogliamo, poi, sostenuti dal tuo esempio, impegnarci più seriamente nella carità, / vissuta come premura amorevole verso tutti. / In particolare, desideriamo impegnarci a custodire e preservare dal Male / la vita dei fanciulli, dei ragazzi e dei giovani, perché non si lascino sedurre / da chi, ingannandoli, promette loro successo facile e guadagno disonesto! / Imitando la tua delicatezza e il tuo silenzioso impegno, desideriamo, infine, / dare ragione della speranza, che anima la nostra vita cristiana, / dando il nostro personale contributo perché questa nostra città terrena / sia sempre più simile alla Gerusalemme celeste: / annunciando, attraverso la nostra testimonianza, che il Bene vince sempre sul Male; / denunciando, con evangelica parresìa, ogni forma di ingiustizia e di illegalità; / rinunciando ad ogni tipo di arroganza e presunzione, / consapevoli che solo i miti avranno in eredità la terra / e che per questo solo i miti, come te, sono e saranno “beati”. Amen.
Programma
Mercoledì 16 Marzo Ore 17,00 Chiesa “S. Giuseppe”: SANTO ROSARIO Ore 17,30 Chiesa “S. Giuseppe”: CELEBRAZIONE EUCARISTICA Ore 18,30 Chiesa “S. Giuseppe”: LITURGIA PENITENZIALE
Giovedì 17 Marzo Ore 17,00 Chiesa “S. Giuseppe”: SANTO ROSARIO Ore 17,30 Chiesa “S. Giuseppe”: CELEBRAZIONE EUCARISTICA Ore 18,30 Chiesa “S. Giuseppe”: ADORAZIONE EUCARISTICA
Venerdì 18 Marzo Ore 16,30 Chiesa “S. Giuseppe”: VIA CRUCIS Ore 17,30 Chiesa “S. Giuseppe”: CELEBRAZIONE EUCARISTICA
SABATO 19 Marzo – Solennità di San Giuseppe - Ore 8,30 Chiesa “S. Giuseppe”: CELEBRAZIONE EUCARISTICA - Ore 11,00 Chiesa “S. Giuseppe”: SOLENNE CELEBRAZIONE EUCARISTICA Presieduta da S. E. Mons. Francesco SAVINO, Vescovo di Cassano all’Jonio - Ore 15,30 partendo dalla Chiesa “S. Giuseppe”: PROCESSIONE PER LE VIE DI SIBARI: Viale della Magna Grecia, Via C. Colombo, Via M. Polo, Viale della Ferrovia, Piazza XV agosto, Viale della Ferrovia, Via dell’Olimpo, Via Alcistene, Via S. Della Valle, Via L. Viola, Via Barillaro, Via Callistene, Via Attica, Via Tessaglia, Via Taranto, Via Segesta, Via Itaca, Via Thurio, Via Taranto, Viale della Magna Grecia. - Ore 18,00 Piazzale Chiesa “S. Giuseppe”: CELEBRAZIONE EUCARISTICA - Ore 20,00 Piazzale Chiesa “S. Giuseppe”: MOMENTO CONVIVIALE DI FESTA (a cura dell’Oratorio Parrocchiale e della Compagnia Telys)
Giorno 18 marzo pomeriggio si terrà, presso il “Minerva” di Marina di Sibari, il torneo di calcio a cinque, promosso dall’Oratorio Parrocchiale. La premiazione avrà luogo nella serata del 19 marzo.
Custodiamoci nella preghiera reciproca! Buona domenica a tutti! don Michele
Riflettiamo “insieme” sulla Parola di Dio della Domenica 13 Marzo 2016 V Domenica di Quaresima – C (Is 43,16-21; Sal 125; Fl 3,8-14; Gv 8,1-11)
L’esperienza tratteggiata dal profeta Isaia nella prima lettura descrive l’opera che il Signore, sempre, vorrebbe realizzare per il suo popolo e per ciascuna delle sue creature: aprire strade di speranza dove sembra impossibile, in modo da non farci rimpiangere il nostro passato fatto di brutture, di peccati, di oppressione ... il Signore, sempre, vuole fare per noi “una cosa nuova”! Quest’opera, che nel cammino della quaresima di quest’anno liturgico abbiamo chiamato anche “trasfigurazione” (seconda domenica), “conversione” (terza domenica), del “ritorno” (quarta domenica), consiste nell’incontro con il Signore Gesù! È ciò che sembra aiutarci a comprendere e stimolarci a vivere la Parola che ascoltiamo in questa quinta domenica. È Cristo “tutto il bene, il solo bene, ogni bene”, la “perla preziosa” e il “tesoro” per cui vale davvero la pena giocarsi tutta la propria esistenza, poiché Lui, Lui solo, è capace di stravolgere la vita di ogni uomo, salvandola dall’appiattimento e dalla tristezza di un’esistenza “vuota” e priva di senso! L’esperienza di Paolo, descritta nella seconda lettura, tratta dalla Lettera ai Filippesi è paradigmatica. L’Apostolo – in catene a motivo di Cristo! – esorta la comunità ad avere gli stessi sentimenti di Gesù e a ritenere, sul suo esempio, tutto una perdita – sterco! – a motivo di Cristo. Quelle di Paolo non sono parole vuote e verbose, egli infatti consegna e addita la sua esperienza e la sua personale fatica: “non ho raggiunto la meta, non sono arrivato alla perfezione, ma mi sforzo di correre”. Paolo cerca di “conquistare”, in tal modo, Colui che l’ha “conquistato” per primo! Paolo dice di se stesso che è stato “conquistato” da Cristo! I continui appelli alla conversione, al ritorno, alla trasfigurazione, che ci sono stati ripetutamente consegnati in questo tempo forte della quaresima, convergono verso questa meta: lasciarsi “conquistare” da Cristo! Anche l’esperienza della donna adultera, di cui ci parla il Vangelo di questa domenica, è l’esperienza di una “conquistata”, l’esperienza di una vita “nuova”, di una “resurrezione” operata dall’incontro con il Signore Gesù. Perché chi incontra Cristo e si lascia conquistare da Lui fa esperienza di “novità” di vita, di “resurrezione”! Questa donna, di cui non conosciamo il volto, porta i tratti sfigurati di ciascuno di noi. Tutti, infatti, abbandonandoci al peccato, siamo dei “condannati” a morte e, contemporaneamente, siamo “condannatori” degli altri, pronti a scagliarci contro, quasi a coprire, additando gli altri, il nostro peccato! La Parola di Gesù ci aiuta a prendere coscienza della nostra miseria (“Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei”), a non condannare e a non sentirci dei condannati. Egli ci offre, ancora una volta, una opportunità: “va’ e d’ora in poi non peccare più”! A lui non interessa il nostro passato – “Non ricordate più le cose passate, non pensate più alle cose antiche”! – perché, se ci saremo realmente lasciati “conquistare” da Lui, la nostra vita, come quella di Paolo, avrà finalmente una meta, una direzione precisa verso la quale “sforzarsi di correre”. Lo sguardo “conquistatore” e la mano tesa di Cristo, sempre pronta a rialzarci, ci aiutino anche a non condannare i fratelli accidentati, che incontriamo lungo il cammino, ma ci contagino quella compassione che rimette in piedi, che incoraggia, che invita a guardare verso l’unica meta, verso la quale, insieme, dobbiamo sforzarci di correre. “Ecco, io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete”? Che la novità della Pasqua ci conquisti e ci spinga a conquistarla sempre! Amen.
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