Vangelo di Domenica 14 Febbraio |
Scritto da don M.Munno | |||||||||||||||||
venerdì, 12 febbraio 2016 17:55 | |||||||||||||||||
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 4,1-13. - Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano e fu condotto dallo Spirito nel deserto dove, per quaranta giorni, fu tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni; ma quando furono terminati ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, dì a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l'uomo». Il diavolo lo condusse in alto e, mostrandogli in un istante tutti i regni della terra, gli disse: «Ti darò tutta questa potenza e la gloria di questi regni, perché è stata messa nelle mie mani e io la do a chi voglio. Se ti prostri dinanzi a me tutto sarà tuo». Gesù gli rispose: «Sta scritto: Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai, lui solo adorerai». Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul pinnacolo del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, buttati giù; sta scritto infatti: Ai suoi angeli darà ordine per te, perché essi ti custodiscano; e anche: essi ti sosterranno con le mani, perché il tuo piede non inciampi in una pietra». Gesù gli rispose: «E' stato detto: Non tenterai il Signore Dio tuo».Dopo aver esaurito ogni specie di tentazione, il diavolo si allontanò da lui per ritornare al tempo fissato.
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“in-formati” Foglio settimanale parrocchiale di formazione e informazione
14 – 21 febbraio 2016
camminando insieme
Desidero proporvi, per questa settimana, alcuni passaggi del Messaggio per la Quaresima 2016 del Santo Padre Francesco: «Nella Bolla di indizione del Giubileo ho rivolto l’invito affinché «la Quaresima di quest’anno giubilare sia vissuta più intensamente come momento forte per celebrare e sperimentare la misericordia di Dio» (Misericordiae Vultus, 17). Con il richiamo all’ascolto della Parola di Dio ed all’iniziativa «24 ore per il Signore» ho voluto sottolineare il primato dell’ascolto orante della Parola, in specie quella profetica. La misericordia di Dio è infatti un annuncio al mondo: ma di tale annuncio ogni cristiano è chiamato a fare esperienza in prima persona. (…). Nella tradizione profetica, la misericordia ha strettamente a che fare, già a livello etimologico, con le viscere materne (rahamim) e anche con una bontà generosa, fedele e compassionevole (hesed), che si esercita all’interno delle relazioni coniugali e parentali. Il mistero della misericordia divina si svela nel corso della storia dell’alleanza tra Dio e il suo popolo Israele. Dio, infatti, si mostra sempre ricco di misericordia, pronto in ogni circostanza a riversare sul suo popolo una tenerezza e una compassione viscerali, soprattutto nei momenti più drammatici quando l’infedeltà spezza il legame del Patto e l’alleanza richiede di essere ratificata in modo più stabile nella giustizia e nella verità. (…). Questo dramma d’amore raggiunge il suo vertice nel Figlio fatto uomo. In Lui Dio riversa la sua misericordia senza limiti fino al punto da farne la «Misericordia incarnata» (Misericordiae Vultus, 8). In quanto uomo, Gesù di Nazaret è infatti figlio di Israele a tutti gli effetti. E lo è al punto da incarnare quel perfetto ascolto di Dio richiesto ad ogni ebreo dallo Shemà, ancora oggi cuore dell’alleanza di Dio con Israele: «Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, unico è il Signore. Tu amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze» (Dt 6,4-5). Il Figlio di Dio è lo Sposo che fa di tutto per guadagnare l’amore della sua Sposa, alla quale lo lega il suo amore incondizionato che diventa visibile nelle nozze eterne con lei. Questo è il cuore pulsante del kerygma apostolico, nel quale la misericordia divina ha un posto centrale e fondamentale. (…). La Misericordia allora «esprime il comportamento di Dio verso il peccatore, offrendogli un’ulteriore possibilità per ravvedersi, convertirsi e credere» (Misericordiae Vultus, 21), ristabilendo proprio così la relazione con Lui. E in Gesù crocifisso Dio arriva fino a voler raggiungere il peccatore nella sua più estrema lontananza, proprio là dove egli si è perduto ed allontanato da Lui. E questo lo fa nella speranza di poter così finalmente intenerire il cuore indurito della sua Sposa. La misericordia di Dio trasforma il cuore dell’uomo e gli fa sperimentare un amore fedele e così lo rende a sua volta capace di misericordia. (…). Per tutti, la Quaresima di questo Anno Giubilare è dunque un tempo favorevole per poter finalmente uscire dalla propria alienazione esistenziale grazie all’ascolto della Parola e alle opere di misericordia. Se mediante quelle corporali tocchiamo la carne del Cristo nei fratelli e sorelle bisognosi di essere nutriti, vestiti, alloggiati, visitati, quelle spirituali – consigliare, insegnare, perdonare, ammonire, pregare – toccano più direttamente il nostro essere peccatori. Le opere corporali e quelle spirituali non vanno perciò mai separate. È infatti proprio toccando nel misero la carne di Gesù crocifisso che il peccatore può ricevere in dono la consapevolezza di essere egli stesso un povero mendicante. Attraverso questa strada anche i “superbi”, i “potenti” e i “ricchi” di cui parla il Magnificat hanno la possibilità di accorgersi di essere immeritatamente amati dal Crocifisso, morto e risorto anche per loro. Solo in questo amore c’è la risposta a quella sete di felicità e di amore infiniti che l’uomo si illude di poter colmare mediante gli idoli del sapere, del potere e del possedere. (…) Non perdiamo questo tempo di Quaresima favorevole alla conversione! Lo chiediamo per l’intercessione materna della Vergine Maria, che per prima, di fronte alla grandezza della misericordia divina a lei donata gratuitamente, ha riconosciuto la propria piccolezza (cfr Lc 1,48), riconoscendosi come l’umile serva del Signore (cfr Lc 1,38)» (Papa Francesco). Custodiamoci nella preghiera reciproca! Buona domenica a tutti! don Michele
Riflettiamo “insieme” sulla Parola di Dio della Domenica 14 Febbraio 2016 I Domenica di Quaresima – C (Dt 26,4-10; Sal 90; Rm 10,8-13; Lc 4,1-13)
“Allora gridammo al Signore ... e il Signore ascoltò la nostra voce, vide la nostra umiliazione, la nostra miseria e la nostra oppressione”: con queste parole la prima lettura, tratta dal Libro del Deuteronomio, racconta l’esperienza di misericordia e di liberazione vissuta dal popolo di Israele. Un popolo che ha fatto esperienza della propria miseria, ha gridato al Signore e il Signore lo ha ascoltato e lo ha liberato. In questa prima tappa domenicale del nostro cammino di Quaresima anche noi siamo invitati, come Israele, a riconoscere la nostra miseria e la nostra oppressione e a gridare al Signore perché ci liberi e ci salvi! Anche noi, infatti, siamo resi schiavi e siamo oppressi dal “faraone” del nostro peccato, del nostro accecante egoismo e della nostra autoreferenzialità! Solo se gridiamo al Signore e ci lasciamo liberare da Lui possiamo elevare il nostro grido anche a nome dei nostri fratelli, oppressi come noi, e possiamo impegnarci perché anche attraverso di noi, attraverso il nostro impegno, attraverso le nostre opere di misericordia corporali e spirituali, il Signore liberi i nostri fratelli dai tanti “faraoni” che li opprimono, sia a livello spirituale che a livello sociale. Il Signore libera e ci libera attraverso la potenza salvifica della Sua Parola, che, come ci ricorda San Paolo nella seconda lettura, tratta dalla Lettera ai Romani, è “vicina a noi, sulla nostra bocca e sul nostro cuore”. La Parola della fede che ci libera e salva, il grido che continuamente siamo invitati ad elevare e a manifestare con e nella nostra vita è “Gesù è il Signore”! L’unico assoluto a cui legare liberamente la nostra vita, le nostre azioni, le nostre scelte! Affermare che Gesù è il Signore è rivendicare la nostra libertà nel vivere la nostra vita, non schiavi dei tanti faraoni che continuamente cercano di sedurci, ma nella logica liberante del Vangelo, che ci spinge sempre oltre noi stessi e ci dona “occhi per vedere le necessità e le sofferenze dei fratelli”, che “infonde in noi la Luce della Sua Parola per confortare gli affaticati e gli oppressi”, che ci sostiene nell’impegno leale a servizio dei poveri e dei sofferenti. Con Gesù, infatti, possiamo affrontare anche noi il deserto e vincere quelle tentazioni che continuamente si presentano, “sub species boni” - spesso sotto forma di promessa di bene!, nella nostra vita. È necessario, anzitutto, lasciare che lo Spirito conduca anche noi nel “deserto”, in quel “segreto” a cui insistentemente siamo stati invitati nel Mercoledì delle Ceneri, dove possiamo decifrare con maggiore chiarezza le tentazioni a cui siamo sottoposti e, “armati” di digiuno e penitenza, cioè di un’autentica disciplina spirituale, discernere e decidere. Il nostro discernimento, però, dev’essere guidato, sostenuto, illuminato dalla Parola di Dio, vero alimento, vero cibo della nostra vita spirituale! Dobbiamo essere consapevoli, però, che anche il “nemico dell’umana natura” (come lo definiva Sant’Ignazio) conosce la Parola di Dio e potrebbe distorcerla, come avviene nell’ultima tentazione presentata nella pagina del Vangelo secondo Luca! È una tentazione sottilissima nella quale potremmo incorrere e sulla quale dobbiamo sempre vigilare, perché anche a noi potrebbe accadere di “manipolare” la Parola di Dio a nostro favore e per un nostro tornaconto! La risposta di Gesù è chiara: “Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai, lui solo adorerai ... Non tenterai il Signore Dio tuo”! Per noi cristiani, la risposta di Gesù coincide con l’affermazione “Gesù è il Signore”. La sua vita, vissuta come un continuo esodo d’amore fino al dono supremo, è il criterio di discernimento fondamentale di ogni autentica esperienza di fede cristiana: “chi perderà la sua vita, la salverà”! Nel dono di sé il Signore ci libera e nel dono di noi stessi facciamo esperienza del suo amore misericordioso e liberante! Amen.
AVVISI
- OGNI GIOVEDÌ, dalle ore 15:30 in poi, presso la chiesa “San Giuseppe”, il PARROCO è disponibile per le CONFESSIONI.
- OGNI GIOVEDÌ, nella chiesa “San Giuseppe”, alla celebrazione della S. Messa segue l’ADORAZIONE EUCARISTICA.
- VENERDÌ, 19 FEBBRAIO, celebreremo comunitariamente il pio esercizio della Via Crucis. Sarà animata dai fanciulli di III e IV elementare (ORE 16,30 – chiesa “Sant’Eusebio”).
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