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Vangelo di Domenica 31 Dicembre PDF Stampa E-mail
Scritto da don M.Munno   
venerdì, 29 gennaio 2016 07:08
ImageDal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 4,21-30. - Allora cominciò a dire: «Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi». Tutti gli rendevano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose: «Di certo voi mi citerete il proverbio: Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafarnao, fàllo anche qui, nella tua patria!». Poi aggiunse: «Nessun profeta è bene accetto in patria.
Vi dico anche: c'erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova in Sarepta di Sidone. C'erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo, ma nessuno di loro fu risanato se non Naaman, il Siro». All'udire queste cose, tutti nella sinagoga furono pieni di sdegno; si levarono, lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte sul quale la loro città era situata, per gettarlo giù dal precipizio. Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò. 

 

ImageViale magna grecia, 1 – 87011 Cassano all’Ionio (CS) – Tel. 098174014

  

“in-formati”

Foglio settimanale parrocchiale

di formazione e informazione

 

31 gennaio – 7 febbraio 2016

 

camminando insieme

 

Continuo a proporre in questa rubrica, nel contesto del Giubileo della Misericordia, il ciclo di catechesi del Santo Padre Francesco sulla Misericordia di Dio.

«Nella Sacra Scrittura, la misericordia di Dio è presente lungo tutta la storia del popolo d’Israele. Con la sua misericordia, il Signore accompagna il cammino dei Patriarchi, dona loro dei figli malgrado la condizione di sterilità, li conduce per sentieri di grazia e di riconciliazione, come dimostra la storia di Giuseppe e dei suoi fratelli (cfr Gen 37-50). (…).

Si legge nel Libro dell’Esodo: «Dopo molto tempo il re d’Egitto morì. Gli Israeliti gemettero per la loro schiavitù, alzarono grida di lamento e il loro grido dalla schiavitù salì a Dio. Dio ascoltò il loro lamento, Dio si ricordò della sua alleanza con Abramo, Isacco e Giacobbe. Dio guardò la condizione degli Israeliti, Dio se ne prese cura» (2,23-25). La misericordia non può rimanere indifferente davanti alla sofferenza degli oppressi, al grido di chi è sottoposto a violenza, ridotto in schiavitù, condannato a morte. È una dolorosa realtà che affligge ogni epoca, compresa la nostra, e che fa sentire spesso impotenti, tentati di indurire il cuore e pensare ad altro. Dio invece «non è indifferente» (Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2016, 1), non distoglie mai lo sguardo dal dolore umano. Il Dio di misericordia risponde e si prende cura dei poveri, di coloro che gridano la loro disperazione. Dio ascolta e interviene per salvare, suscitando uomini capaci di sentire il gemito della sofferenza e di operare in favore degli oppressi.

È così che comincia la storia di Mosè come mediatore di liberazione per il popolo. Egli affronta il Faraone per convincerlo a lasciare partire Israele; e poi guiderà il popolo, attraverso il Mar Rosso e il deserto, verso la libertà. Mosè, che la misericordia divina ha salvato appena nato dalla morte nelle acque del Nilo, si fa mediatore di quella stessa misericordia, permettendo al popolo di nascere alla libertà salvato dalle acque del Mar Rosso. (…).

La misericordia di Dio agisce sempre per salvare. È tutto il contrario dell’opera di quelli che agiscono sempre per uccidere: ad esempio quelli che fanno le guerre. Il Signore, mediante il suo servo Mosè, guida Israele nel deserto come fosse un figlio, lo educa alla fede e fa alleanza con lui, creando un legame d’amore fortissimo, come quello del padre con il figlio e dello sposo con la sposa.

A tanto giunge la misericordia divina. Dio propone un rapporto d’amore particolare, esclusivo, privilegiato. Quando dà istruzioni a Mosè riguardo all’alleanza, dice: «Se darete ascolto alla mia voce e custodirete la mia alleanza, voi sarete per me una proprietà particolare tra tutti i popoli; mia infatti è tutta la terra! Voi sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa» (Es 19,5-6).

Certo, Dio possiede già tutta la terra perché l’ha creata; ma il popolo diventa per Lui un possesso diverso, speciale: la sua personale “riserva di oro e argento” come quella che il re Davide affermava di aver donato per la costruzione del Tempio. (…).

Sono queste le meraviglie della misericordia divina, che giunge a pieno compimento nel Signore Gesù, in quella “nuova ed eterna alleanza” consumata nel suo sangue, che con il perdono distrugge il nostro peccato e ci rende definitivamente figli di Dio (cfr 1Gv 3,1), gioielli preziosi nelle mani del Padre buono e misericordioso. E se noi siamo figli di Dio e abbiamo la possibilità di aver questa eredità – quella della bontà e della misericordia – in confronto con gli altri, chiediamo al Signore che in quest’Anno della Misericordia anche noi facciamo cose di misericordia; apriamo il nostro cuore per arrivare a tutti con le opere di misericordia, l’eredità misericordiosa che Dio Padre ha avuto con noi» (Papa Francesco).

 

Custodiamoci nella preghiera reciproca! Buona domenica a tutti!

                                                               don Michele

 

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Riflettiamo “insieme” sulla Parola di Dio della Domenica

31 Gennaio 2016

IV Domenica del Tempo Ordinario – C

(Ger 1,4-5.17-19; Sal 70; 1Cor 12,31 - 13,13; Lc 4,21-30)

 

Ascoltiamo oggi, nella pagina del Vangelo secondo Luca, la reazione drammatica che il discorso programmatico di Gesù suscitò nei suoi concittadini, radunati per celebrare la liturgia del sabato nella sinagoga di Nazaret.

Ad una iniziale “meraviglia”, che le “parole di grazia” uscite dalla bocca di Gesù provocano negli ascoltatori, segue una constatazione che ne riduce e ne smorza la capacità rivoluzionaria e liberante (“Non è costui il figlio di Giuseppe?”), che successivamente si tramuta in sdegno omicida!

La liturgia ci aiuta a leggere il dramma del “rifiuto” di Gesù da parte dei “suoi”, dei concittadini di Nazaret, partendo dall’esperienza di un altro profeta “rifiutato”, Geremia, il quale, pur consapevole dell’ostilità che la sua predicazione profetica suscitava nel popolo e nei suoi capi, non per questo ha taciuto, poiché in lui “ardeva un fuoco che non riusciva a contenere”: era stato scelto fin dal grembo materno, prima che venisse alla luce, consacrato per essere profeta delle nazioni, per annunciare con parresia la Parola di salvezza di Dio!

Potremmo provare a “leggere” la reazione degli abitanti di Nazaret di fronte all’annuncio di salvezza di Gesù, partendo da una parabola presente in tutti e tre i Vangeli sinottici e che può essere considerata come la “parabola fondamentale”: quella del Seminatore.

Un tale accostamento, infatti, può aiutarci anche a fare un serio esame di coscienza sulla nostra capacità di lasciarci interpellare dalla Parola di salvezza che Gesù consegna ancora “oggi” a ciascuno di noi.

Che tipo di ascoltatori siamo?

Non è sufficiente la “meraviglia” per le parole di grazia di Gesù!

La sua Parola deve prendere dimora in noi e deve tradursi in scelte, atteggiamenti, gesti, opere che prolunghino in noi le scelte, gli atteggiamenti, i gesti, le opere di Gesù!

Lo “sdegno” degli abitanti di Nazaret ci fa comprendere che non è affatto sufficiente avere “familiarità” con Gesù, con la sua Parola, se poi tale familiarità ci porta a pensare di sapere chi sia Gesù - come tante volte ci capita per via delle nozioni del catechismo e delle teologia! - senza lasciarci interpellare e “contagiare” da Lui!

L’epilogo drammatico della narrazione lucana di oggi non solo deve portarci alla consapevolezza che anche noi, come Chiesa, prolungando la missione di Gesù, profeta “scomodo”, possiamo essere perseguitati, allontanati, martizizzati. L’epilogo del Vangelo di oggi deve far sorgere in noi il bisogno sempre nuovo di dover “camminare” con Gesù e dietro di Lui per apprenderne sempre nuovamente la “logica” dell’amore, della misericordia, della carità!

La “fede”, ci ricorda san Paolo nella seconda lettura, infatti, se non è accompagnata e alimentata dalla carità non serve: “se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla”!

Se ci impegniamo a “camminare” con Gesù, alla sua sequela impareremo sempre nuovamente che: “la carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta”.

È solo una carità così che può alimentare e rendere autentica la nostra fede, perché non è sufficiente “credere” per essere cristiani, è necessario essere “credibili” ... e solo la carità ci rende tali!

 

AVVISI

 

- MARTEDÌ 2 FEBBRAIO, FESTA DELLA PRESENTAZIONE DEL SIGNORE, la celebrazione avrà inizio nel piazzale della chiesa “San Giuseppe”, con la benedizione delle candele.

 

- MERCOLEDÌ 3 FEBBRAIO, SOLENNITÀ DI SAN BIAGIO, V. M., Patrono della Diocesi, la S. Messa in Parrocchia sarà anticipata alle ore 16,30 (chiesa San Giuseppe) per permettere la partecipazione, alle ore 18,30, alla celebrazione presieduta dal Vescovo in Basilica Cattedrale. Al termine della S. Messa avrà luogo la tradizionale benedizione della gola.

 

- OGNI GIOVEDÌ, nella chiesa “San Giuseppe”, alla celebrazione della S. Messa segue l’ADORAZIONE EUCARISTICA.

 

- IL 5 FEBBRAIO È IL PRIMO VENERDÌ DEL MESE.

 

- IL 6 FEBBRAIO È IL PRIMO SABATO DEL MESE: AL MATTINO ROSARIO (Chiesa “San Giuseppe”, ore 8:00), S. MESSA, 15 MINUTI DI “COMPAGNIA A MARIA”.

 


 

DOMENICA 31 GENNAIO verde

 

Ë IV DOMENICA TEMPO ORDINARIO

Liturgia delle ore quarta settimana

Ger 1,4-5.17-19; Sal 70; 1Cor 12,31 - 13,13; Lc 4,21-30

La mia bocca annunzierà la tua salvezza

Ore 8,30 – Chiesa “S. Giuseppe”: S. MESSA

Def. Cosimo

 

ORE 11,00 – CHIESA “S. EUSEBIO”: S. MESSA

Pro populo

 

ORE 17,30 – CHIESA “S. EUSEBIO”: S. MESSA

Def. Giuseppe, Giuseppina

Ore 18,15 – “S. EUSEBIO”:

4° INCONTRO PERCORSO PREMATRIMONIALE

LUNEDI’ 1 FEBBRAIO verde

 

Liturgia delle ore quarta settimana

2Sam 15,13-14.30; 16,5-13a; Sal 3; Mc 5,1-20

Sorgi, Signore! Salvami, Dio mio!

 

Ore 17,30 – CHIESA “S. EUSEBIO”: S. MESSA

Def. Domenico

 

 

 

MARTEDI’ 2 FEBBRAIO bianco

 

Ë PRESENTAZIONE DEL SIGNORE

Festa - Liturgia delle ore propria

Ml 3, 1-4a; Sal 23; Eb 2, 14-18; Lc 2, 22-40

Vieni, Signore, nel tuo tempio santo

 

Ore 17,30 – Chiesa “S. Giuseppe”: BENEDIZIONE DELLE CANDELE E S. MESSA

Def. Leonardo

 

 

 

MERCOLEDI’ 3 FEBBRAIO rosso

 

Ë SAN BIAGIO, VESCOVO E MARTIRE

Solennità - Liturgia delle ore propria

 

 

ORE 16,30 – Chiesa “S. Giuseppe”: S. MESSA e BENEDIZIONE DELLA GOLA

Def. Rosina

Ore 18,30 – BASILICA CATTEDRALE: S. MESSA

PRESIEDUTA DA S.E.R. Mons. Francesco SAVINO

 

 

GIOVEDI’ 4 FEBBRAIO verde

 

Liturgia delle ore quarta settimana

1Re 2,1-4.10-12; 1Cr 29,10-12; Mc 6,7-13

Tu, o Signore, dòmini tutto!

Ore 15,30 in poi – “S. Giuseppe”: CATECHISMO

 

Ore 16,00 – Chiesa “S. Giuseppe”: S. MESSA

Def. Salvatore (trigesimo)

Ore 17,30 – Chiesa “S. Giuseppe”: S. MESSA

Def. Mario, Francesco

Ore 18,00 – Chiesa “S. Giuseppe”:

ADORAZIONE EUCARISTICA

 

 

VENERDI’ 5 FEBBRAIO rosso

 

Liturgia delle ore quarta settimana

S. Agata - memoria

Sir 47,2-13; Sal 17; Mc 6,14-29

Sia esaltato il Dio della mia salvezza

Ore 15,30 in poi – “S. Giuseppe”: CATECHISMO

 

ORE 17,30 – CHIESA “S. EUSEBIO”: S. MESSA

Def. Leonardo e Teresa

 

SABATO 6 FEBBRAIO rosso

 

Liturgia delle ore quarta settimana

S. Paolo Miki e compagni - memoria

1Re 3,4-13; Sal 118; Mc 6,30-34

Insegnami, Signore, i tuoi decreti

Ore 8,30 – Chiesa “S. Giuseppe”: S. MESSA

Def. Ugo, Ernesto, Concetta

Ore 15,30 in poi – “S. Giuseppe”: CATECHISMO

Ore 17,30 in poi – “S. Giuseppe”:

GIOVANISSIMI E GIOVANI

 

DOMENICA 7 FEBBRAIO verde

 

Ë V DOMENICA TEMPO ORDINARIO

Liturgia delle ore prima settimana

Is 6,1-2a.3-8; Sal 137; 1Cor 15,1-11; Lc 5,1-11

Cantiamo al Signore, grande è la sua gloria

Ore 8,30 – Chiesa “S. Giuseppe”: S. MESSA

Def. Giovanni

 

ORE 11,00 – CHIESA “S. EUSEBIO”: S. MESSA

Pro populo

 

ORE 17,30 – CHIESA “S. EUSEBIO”: S. MESSA

Def. Emilio e Rosina

Ore 18,15 – “S. EUSEBIO”:

5° INCONTRO PERCORSO PREMATRIMONIALE

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