Skip to content

Sibari

Narrow screen resolution Wide screen resolution Increase font size Decrease font size Default font size    Default color brown color green color red color blue color
Advertisement
Vi Trovate: Home arrow Eventi arrow Cassano, Convegno Seminario sulla scuola
Skip to content
Cassano, Convegno Seminario sulla scuola PDF Stampa E-mail
Scritto da A.M.Cavallaro   
mercoledì, 09 dicembre 2015 08:33
ImageLa sera del 4 dicembre scorso ha avuto luogo un importante evento organizzato dall'Istituto Comprensivo di Sibari  "Zanotti-Bianco" diretto dalla prof.sa Rosanna Rizzo. Si è trattato di un convegno-seminario-dibattito riguardante la recente legge n. 107/15 di  Riforma del Sistema Scolastico. Il tema su cui si è dissertato era molto eloquente: Famiglia e Scuola a Confronto, ovvero "la difficile convivenza; ma, irrinunciabile..." "Patto di corresponsabilità di genitori e docenti in dialogo" - e continuando -  "CULPA IN EDUCANDO e CULPA IN VIGILANDO"(in coda offriamo un interessante articolo riguardante l'uso dei telefonini in classe)

Cari amici webnauti, come potrete facilmente intuire dall'articolato titolo del Convegno, la nuova legge  sulla scuola ha suscitato non poche perplessità tanto che un articolo comparso, qualche tempo fa, sul sito "orizzontescuola" titolava così un'interessante nota a riguardo: "Quanta ignoranza trasuda dalla legge 107" 

 

La dirigente Rosanna Rizzo
La dirigente Rosanna Rizzo
Il convegno è stato presieduto dalla prof.sa Rosanna Rizzo, coordinato dal giornalista Franco Maurella e, dopo i saluti istituzionali della dott.sa Emanuela Greco, commissario prefettizio del Comune di Cassano Ionio, hanno relazionato il prof. Francesco Fusca Ispettore emerito presso il Ministero della P.I., il capitano dei Carabinieri comandante della compagnia di Corigliano dott. Francesco Barone e il dott. Luciano Greco "Dirigente ATP" di Cosenza (fino ad alcuni anni fa chiamato "provveditore agli studi) I vari interventi sono stati intramezzati da alcune esecuzioni di brani musicali composti e interpretati dal sibarita Salvatore Golia.

Le relazioni prima e il dibattito che è seguito poi, hanno stimolato interessanti spunti di riflessione sulle modalità di applicazione della legge che offre molta discrezionalità attuativa e interpretativa che certamente creerà non poche difficoltà nelle istituzioni scolastiche italiane, alla luce, soprattutto, della scarsità di fondi che, in questo momento storico, lo Stato può mettere a disposizione. Anche se il convegno voleva mettere in evidenza la necessità di attivare azioni sinergiche tra  scuola e  famiglia, non si può e non si deve sottacere che senza soddisfacenti coperture finanziarie tutto quanto previsto nella recente legge difficilmente potrà essere attuato.

Image
da sin:F.Barone, R.Rizzo,L.Greco,F.Maurella,F.Fusca.E.Greco

L'affollata platea composta per lo più da insegnanti di ogni livello scolastico (a maggioranza femminile) è stata particolarmente attenta e il dibattito che è scaturito, alla fine degli interventi programmati, ha messo in evidenza le molte difficoltà oggettive che i docenti devono quotidianamente affrontare, non sempre coadiuvati da una parallela collaborazione delle famiglie dei discenti, che invece, spesso, operano in netto contrasto.

Sarebbe lungo, poter in poche righe, riassumere tutto quanto è scaturito nelle tre ore abbondanti di riflessioni, chiarimenti e proposte, riteniamo che sarebbe interessantissimo organizzare a breve ulteriori incontri con la presenza dei genitori proprio presso le sedi delle diverse scuole.

Un plauso va certamente indirizzato ai relatori, al coordinatore, sempre misurato ed attento Franco Maurella e alla dirigente   Rosanna Rizzo che ha organizzato tutto perfettamente, rispondendo ad un'esigenza sentita da tutti coloro che lavorano nella scuola e da chi usufruisce dei servizi che la stessa eroga.

Antonio M.Cavallaro

Image
la platea
 

Cliccare quì per il testo completo della legge 107/15

 

 Le regole che disciplinano l’utilizzo dei dispositivi elettronici in classe.
di Loredana Chiarello


La settimana scorsa abbiamo portato all’attenzione dei lettori un caso avvenuto in un istituto scolastico di primo grado a causa del quale un gruppo di studenti si e` meritato una sospensione dalle lezioni come provvedimento disciplinare. La violazione che ha meritato la sanzione riguardava l’utilizzo improprio dei cellulari in classe.Ma quando in classe si possono usare i dispositivi elettronici e come? Il loro uso e` totalmente vietato?La normativa di riferimento e` la Circolare Ministeriale  del 15 Marzo 2007, firmata dall’allora Ministro Giuseppe Fioroni. La Circolare cosi` cita: “E’ del tutto evidente che il divieto di utilizzo del cellulare durante le ore di lezione risponda a una generale norma di correttezza che, peraltro, trova una sua codificazione formale nei doveri indicati nello Statuto delle studentesse e degli studenti, di cui al DPR 24 Giugno 1998, n° 249. In tali circostanze, l’uso del cellulare e di altri dispositivi elettronici rappresenta un elemento di distrazione sia per chi lo usa che per i compagni, oltre che una grave mancanza di rispetto per il docente”.

Ma ci sono naturalmente delle eccezioni per questa normativa, tra l’altro abbastanza chiara.Se il Regolamento d’Istituto lo prevede, il docente della singola disciplina puo`, per motivi didattici, autorizzare ad utilizzare lo smartphone e altri dispositivi elettronici. Ma naturalmente soltanto per  motivi scolastici, come per esempio accedere ad un sito didattico la cui consultazione risulti funzionale per la lezione  stessa.

Il Garante della Privacy si e` pronunciato in merito, in modo abbastanza preciso, stabilendo che: “L’uso dello smartphone e` in genere consentito per fini strettamente personali, ad esempio per registrare le lezioni, e sempre nel rispetto delle persone. Spetta comunque agli istituti scolastici decidere nella loro autonomia come regolamentare o se vietare del tutto l’uso dei cellulari”.E naturalmente tutto cio` e` possibile soltanto se l’insegnante ha dato la propria autorizzazione, a difesa del suo potere decisionale dal punto di vista didattico.Nell’ambito della mia esperienza professionale, ho consentito, per esempio, qualche giorno fa ad una studentessa infortunata con una grave frattura al braccio destro che aveva richiesto una ingessatura, di fotografare degli appunti scritti alla lavagna essendo la ragazza impossibilitata ad utilizzare la mano destra per scrivere.

Diverso e` invece il discorso del divieto assoluto di diffondere immagini, video o foto sul web senza il previo consenso delle persone riprese.In questo caso e` ancora il Garante della Privacy ad esprimersi: “E` bene ricordare che la diffusione dei filmati e foto che ledono la riservatezza e la dignita` delle persone puo` far incorrere lo studente in sanzioni disciplinari e perfino in veri e propri reati, come previsto dal Codice Penale”I docenti sono inoltre autorizzati al sequestro dell’apparecchio elettronico qualora lo studente lo utilizzi in classe in modo improprio e senza consenso. Questo e` previsto sia dalla Circolare Fioroni sia dal garante della Privacy. Qualora gli studenti utilizzino quindi lo smartphone in maniera scorretta, commettono: “una grave mancanza di rispetto per il docente configurando, pertanto, un’infrazione disciplinare sanzionabile attraverso provvedimenti orientati non solo a prevenire e a scoraggiare tali comportamenti ma anche, secondo una logica educativa propria dell’istituzione scolastica, a stimolare nello studente la consapevolezza del disvalore dei medesimi” (C.M. 15 Marzo 2007).
È legittimo quindi il sequestro dello smartphone con la dovuta riconsegna dello stesso al legittimo proprietario alla fine della lezione oppure consegnandolo in segreteria e costringendo quindi al ritiro gli stessi genitori,  qualora gli studenti siano minorenni.
È assoluto divieto però, da parte dei docenti, la perquisizione personale o degli zaini degli studenti.
Il solo caso in cui è prevista e lecita la perquisizione da parte del docente, che configura così l’atto di un pubblico ufficiale, è quando ci sia flagranza di reato.

 

Foto di Aldo Jacobin, che ringraziamo per la disponibilità.i

< Precedente   Prossimo >