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Sibari

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Vangelo del 6 Dicembre,II dom.d'Avvento PDF Stampa E-mail
Scritto da don M.Munno   
domenica, 06 dicembre 2015 07:25
ImageOggi ricorre il 10° anniversario dell’Ordinazione Sacerdotale del nostro amato parroco. Al carissimo don Michele Munno porgiamo i più affettuosi AUGURI per i suoi primo 10 anni di Sacerdozio e lo ringraziamo di cuore per quanto ha fatto e farà ancora nella nostra comunità parrocchiale di Sibari. Lo ringraziamo per la sua mitezza nel porgere la Parola di Dio, permeata da quella forza incorruttibile che solo una grande FEDE sa dare. Grazie don Michele per la tua francescana pazienza nell’ascoltare e nel porgere a tutti una parola di Speranza in momenti difficili come questi che stiamo vivendo. Ringraziamo il Signore che ha affidato a te la nostra Parrocchia, che ti conservi a lungo in salute e in viva energia dello Spirito. (La redazione)

 

 

 

ImageDal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 3,1-6.   Nell'anno decimoquinto dell'impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetrarca dell'Iturèa e della Traconìtide, e Lisània tetrarca dell'Abilène,  sotto i sommi sacerdoti Anna e Caifa, la parola di Dio scese su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto.  Ed egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati,  com'è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaia: Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!  Ogni burrone sia riempito, ogni monte e ogni colle sia abbassato; i passi tortuosi siano diritti; i luoghi impervi spianati. Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!

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Viale magna grecia, 1 – 87011 Cassano all’Ionio (CS) – Tel. 098174014

 “in-formati”

Foglio settimanale parrocchiale

di formazione e informazione

6 – 13 dicembre 2015 

camminando insieme

Vorrei condividere con voi, alla vigilia del X anniversario della mia ordinazione sacerdotale, alcuni pensieri che animano il mio cuore:

Sono trascorsi dieci anni dal giorno in cui, dopo aver promesso rispetto e obbedienza a lui e ai suoi successori, S. E. Mons. Domenico Graziani imponeva le mani sul mio capo e, invocando lo Spirito del Risorto attraverso le parole della preghiera di ordinazione, mi chiamava a collaborare all’esercizio del sacerdozio apostolico.

Per questi dieci anni trascorsi desidero elevare il mio canto di lode alla Misericordia di Dio che, nonostante le mie infedeltà e miserie, mi è rimasto fedele e sempre nuovamente mi ha risollevato. Perciò, se qualcosa di buono posso aver fatto in questi primi dieci anni, devo ripetere con le parole dell’Apostolo Paolo: “non io, però, ma la grazia di Dio che è con me”!

Una delle espressioni che mi colpì iniziando il cammino di formazione presso il Seminario Teologico San Pio X di Catanzaro, furono le parole del Rettore: “non si può entrare in Seminario con una idea di prete ed uscire con la stessa idea” ... dopo dieci anni di ministero presbiterale sento di poter dire che la mia idea di prete non solo si è andata modificando e affinando negli anni di formazione iniziale, ma anche in questi dieci anni di sacerdozio!

Mi ritrovo pienamente, perciò, in quella parafrasi delle parole di Tertulliano utilizzata da S. E. Mons. Francesco Savino: “preti si diventa”!

Posso ben dire, infatti, che non sono semplicemente diventato prete dieci anni fa, ma che in questi primi dieci anni ho iniziato ad imparare a diventarlo!

Faccio alcuni esempi. Ho iniziato a imparare a diventare prete quando, ardendo dal desiderio di andare in una Parrocchia, Mons. Graziani mi chiedeva di restare in Seminario Minore come animatore. E quando, un anno dopo, presentandogli le mie resistenze a quel servizio e il mio vivo e rinnovato desiderio di fare servizio in una Parrocchia, mi disse: “Il problema, nella Chiesa, è che ci si manda da soli senza essere mandati”. E continuai il servizio in Seminario.

Ho continuato a imparare a diventare prete quando S. E. Mons. Vincenzo Bertolone, nonostante il mio senso di riluttanza e la mia resistenza, mi mandava a perfezionare gli studi nella Facoltà di Diritto Canonico della Pontificia Università Gregoriana, perché avrei preferito studiare tutt’altro!

Ho continuato a imparare a diventare prete quando S. E. Mons. Nunzio Galantino mi chiedeva di assumere l’ufficio di Parroco di questa Comunità Parrocchiale: Dio solo sa cosa agitava il mio cuore! Al Vescovo risposi: se vi rispondessi di no, dopo il lavoro spirituale che ho cercato di fare su di me, verrei meno al mio “eccomi” detto il giorno dell’ordinazione!

E così, prima come parroco in solidum moderatore e, dal 1° gennaio scorso, come parroco sto continuando a imparare ad essere prete nel servizio di questa Comunità. Posso dire che in questi mesi di ministero, più che nei nove anni precedenti, sto imparando a diventare prete! Perché sto imparando sempre più che il prete è semplicemente un ministero, un servo, che si realizza sempre più pienamente – cioè si conforma sempre più pienamente a Gesù ... ed è questa la mia unica “aspirazione”! – nella misura in cui serve, si spende ... a “cuore pieno e mani vuote”!

Mi piace utilizzare alcune espressioni di Papa Francesco per descrivere quest’ultimo anno di ministero: “Quando la nostra gente viene unta con olio di gioia lo si nota: per esempio, quando esce dalla Messa con il volto di chi ha ricevuto una buona notizia. La nostra gente gradisce il Vangelo predicato con l’unzione, gradisce quando il Vangelo che predichiamo giunge alla sua vita quotidiana, quando scende come l’olio di Aronne fino ai bordi della realtà, quando illumina le situazioni limite, “le periferie” dove il popolo fedele è più esposto all’invasione di quanti vogliono saccheggiare la sua fede. La gente ci ringrazia perché sente che abbiamo pregato con le realtà della sua vita di ogni giorno, le sue pene e le sue gioie, le sue angustie e le sue speranze. E quando sente che il profumo dell’Unto, di Cristo, giunge attraverso di noi, è incoraggiata ad affidarci tutto quello che desidera arrivi al Signore: “preghi per me, padre, perché ho questo problema”, “mi benedica, padre”, “preghi per me”, sono il segno che l’unzione è arrivata all’orlo del mantello, perché viene trasformata in supplica, supplica del Popolo di Dio. Quando siamo in questa relazione con Dio e con il suo Popolo e la grazia passa attraverso di noi, allora siamo sacerdoti, mediatori tra Dio e gli uomini. Ciò che intendo sottolineare è che dobbiamo ravvivare sempre la grazia e intuire in ogni richiesta, a volte inopportuna, a volte puramente materiale o addirittura banale – ma lo è solo apparentemente – il desiderio della nostra gente di essere unta con l’olio profumato, perché sa che noi lo abbiamo”. Quante volte ho fatto esperienza di questo in questi mesi! E quando non l’ho fatta mi sono interrogato se anziché ungere ero “untuoso” e ho chiesto perdono al Signore!

Nella seconda citazione Papa Francesco si rivolge, in particolare, ai vescovi, ma credo che le sue parole siano molto aderenti anche al ministero del presbitero: “Ai vescovi chiedo di essere pastori. Niente di più: pastori. Sia questa la vostra gioia: “Sono pastore”. Sarà la gente, il vostro gregge, a sostenervi. Di recente ho letto di un vescovo che raccontava che era in metrò all’ora di punta e c’era talmente tanta gente che non sapeva più dove mettere la mano per reggersi. Spinto a destra e a sinistra, si appoggiava alle persone per non cadere. E così ha pensato che, oltre la preghiera, quello che fa stare in piedi un vescovo, è la sua gente”.

Alla mia famiglia, alla Comunità Parrocchiale di Albidona, “grembo materno” che mi ha generato nel battesimo e nella quale ho avvertito la voce del Signore che mi chiamava, alle Comunità di Seminario dove ho vissuto da seminarista e da presbitero, agli amici incontrati prima e in questi dieci anni di ministero, a tutti coloro di cui il Signore si è servito e si serve per aiutarmi a diventare prete, a questa “mia” Comunità Parrocchiale, va tutto il mio affetto riconoscente! Grazie per ciò che siete! Continuate ad aiutarmi a diventare prete e a spendermi nel servizio con sempre maggiore generosità!

A tutti chiedo di unirsi al mio ringraziamento e di lodare con me il Signore Gesù, Volto Misericordioso del Padre! A Lui onore e gloria per sempre!

Custodiamoci nella preghiera reciproca! Buona domenica a tutti!

                                                               don Michele

 

 

Riflettiamo “insieme” sulla Parola di Dio della Domenica

6 Dicembre 2015

II Domenica di Avvento – C

(Bar 5,1-9; Sal 125; Fil 1,4-6.8-11; Lc 3,1-6)

 

Domenica scorsa la Liturgia ci chiedeva di ravvivare nella memoria e nel cuore il desiderio. Il desiderio di chi dev’essere consapevole di camminare verso una meta. Il desiderio di chi sa che l’Avvento non è solo il tempo liturgico che ci prepara a celebrare la memoria del Natale, ma soprattutto il tempo che ci ricorda che tutta la nostra vita è un grande tempo d’avvento, un cammino incontro al Signore che viene e verrà ancora per ciascuno di noi!

Oggi, in questa seconda tappa domenicale del nostro cammino, la Parola ci chiede di guardare ancora verso tale meta, pur nella consapevolezza delle nostre cadute, delle nostre sbandate.

Non è su di noi che dobbiamo contare, ma sulla misericordia e sulla fedeltà di Dio!

La parola del profeta Baruc ci aiuta a prendere consapevolezza che anche il tempo della prova, il tempo della sofferenza, provocato dai nostri errori, può diventare una opportunità. Baruc, infatti, consegna al popolo la Parola di Dio proprio mentre il popolo fa esperienza della prova, dell’esilio causato dall’infedeltà, dal peccato.

Se da una parte l’esperienza dell’esilio deve aiutare il popolo a comprendere che tale esperienza è una conseguenza, un effetto del peccato e dell’infedeltà, d’altra parte questa stessa esperienza deve aiutarlo a prendere consapevolezza che il Signore lo ricondurrà verso la terra promessa, perché la fedeltà di Dio non viene mai meno!

Ecco perché il Salmo ci fa ripetere: “Grandi cose ha fatto il Signore per noi”! Grandi cose ha fatto, grandi cose fa, grandi cose farà il Signore per noi! Dobbiamo ripetere noi!

È necessario, però, diventare “collaboratori” di Dio in quest’opera di misericordia!

Egli vuole fare grandi cose, ma è necessario che noi collaboriamo con lui, non lo ostacoliamo! È necessario “preparare la via del Signore”, “raddrizzare i suoi sentieri”!

È interessante notare che ciò che il profeta Baruc attribuisce all’opera del Signore (“Dio ha deciso di spianare ogni alta montagna e le rupi perenni, di colmare le valli livellando il terreno”) il Vangelo secondo Luca, riprendendo le parole di Isaia, le attribuisca alla nostra opera (“Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!”) e, in modo impersonale, quasi alludendo ad un “collaborazione” tra Dio e l’uomo, continua: “Ogni burrone sarà riempito, ogni monte e ogni colle sarà abbassato; le vie tortuose diverranno diritte e quelle impervie, spianate”!

Siamo invitati ad essere “collaboratori” di Dio: Egli ci libera se noi ci impegniamo a lasciarci liberare! Egli ci salva se noi desideriamo e ci lasciamo salvare! Egli ci tende la mano ma è necessario che noi la afferriamo!È il “mistero” della libertà, che si realizza ogni volta che accogliamo le opportunità che il Signore ci offre e, insieme a Lui, le realizziamo!

Si tratta di un’accoglienza/collaborazione che diventa profezia, annuncio, testimonianza: “Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!”.

ImageGiovanni, in questa seconda domenica d’Avvento ci viene additato come “modello” di questa “collaborazione”!

La Parola di Dio viene su Giovanni ... ma viene quando Giovanni è nel deserto, cioè in un luogo “interiore” (oltre che “esteriore”) in cui si è disposti ad ascoltare quanto il Signore vuole “dire al cuore”!

Quando progetto/volontà di Dio e libertà umana si incontrano, allora la vita della persona realizza la Parola di Dio e diventa, contemporaneamente, appello per gli altri!

Se molti andavano da Giovanni a farsi battezzare per un battesimo di conversione è perché in Giovanni parola e vita erano conformi! Giovanni era un uomo credibile!

Da qui l’augurio/preghiera di Paolo, che deve diventare per noi impegno in questo cammino incontro al Signore che viene: “la vostra carità si arricchisca sempre più in conoscenza e in ogni genere di discernimento, perché possiate distinguere sempre il meglio ed essere integri e irreprensibili per il giorno di Cristo, ricolmi di quei frutti di giustizia che si ottengono per mezzo di Gesù Cristo, a gloria e lode di Dio”.

Amen. Maranathà!

 

DOMENICA 6 DICEMBRE viola

 

II DOMENICA DI AVVENTO

Liturgia delle ore seconda settimana

 

Bar 5,1-9; Sal 125; Fil 1,4-6.8-11; Lc 3,1-6

Grandi cose ha fatto il Signore per noi

Ore 8,30 – CHIESA “S. EUSEBIO”: S. MESSA

Def. Francesco e Rosina

 

ORE 11,00 – CHIESA “S. EUSEBIO”: S. MESSA

Pro populo

 

ORE 17,30 – CHIESA “S. EUSEBIO”: NOVENA E

S. MESSA

Di ringraziamento

LUNEDI’ 7 DICEMBRE bianco

 

Liturgia delle ore seconda settimana

S. Ambrogio – memoria

 

Is 35,1-10; Sal 84; Lc 5,17-26

Ecco il nostro Dio, egli viene a salvarci

 

Ore 17,30 – CHIESA “S. EUSEBIO”: NOVENA E

S. MESSA

Di ringraziamento

 

MARTEDI’ 8 DICEMBRE bianco

 

IMMACOLATA CONCEZIONE B.V. MARIA

Solennità - Liturgia delle ore propria

 

Gen 3,9-15.20; Sal 97; Ef 1,3-6.11-12; Lc 1, 26-38

Cantate al Signore un canto nuovo,

perché ha compiuto meraviglie

Ore 8,30 – CHIESA “S. EUSEBIO”: S. MESSA

Def. Luigi e Caterina

 

ORE 11,00 – CHIESA “S. EUSEBIO”: S. MESSA

Pro populo

 

ORE 17,30 – CHIESA “S. EUSEBIO”: S. MESSA

Def. Stella, Leonardo, Elvira

 

MERCOLEDI’ 9 DICEMBRE viola

 

Liturgia delle ore seconda settimana

 

Is 40,25-31; Sal 102; Mt 11,28-30

Benedici il Signore, anima mia

Ore 15.00 – Piazzale chiesa “Sant’Eusebio”: PARTENZA DELLA STATUA DELLA MADONNA PELLEGRINA DAL SANTUARIO DI FATIMA.

 

ORE 17,30 – Chiesa “S. Giuseppe”: S. MESSA

Def. Domenico e Angelo

GIOVEDI’ 10 DICEMBRE viola

 

Liturgia delle ore seconda settimana

 

Is 41,13-20; Sal 144; Mt 11,11-15

Il Signore è misericordioso e grande nell'amore

Ore 15,00 in poi – “S. Giuseppe”: CATECHISMO

 

Ore 17,30 – Chiesa “S. Giuseppe”: S. MESSA

Def. Lucia e Giovanni

Ore 18,00 – Chiesa “S. Giuseppe”:

ADORAZIONE EUCARISTICA

 

VENERDI’ 11 DICEMBRE viola

 

Liturgia delle ore seconda settimana

 

Is 48,17-19; Sal 1; Mt 11,16-19

Chi ti segue, Signore, avrà  la luce della vita

 

Ore 15,30 in poi – “S. Giuseppe”: CATECHISMO

 

ORE 17,30 – CHIESA “S. EUSEBIO”: S. MESSA

Def. Maria

 

SABATO 12 DICEMBRE viola

 

Liturgia delle ore seconda settimana

 

Sir 48,1-4.9-11; Sal 79; Mt 17,10-13

Fa' splendere il tuo volto, Signore,

e noi saremo salvi

Ore 8,30 – Chiesa “S. Giuseppe”: S. MESSA

Def. Giuseppina, Costantino, Ida, Franco

 

Ore 15,30 in poi – “S. Giuseppe”: CATECHISMO

Ore 17,30 in poi – “S. Giuseppe”:

GIOVANISSIMI E GIOVANI

DOMENICA 13 DICEMBRE rosaceo

 

III DOMENICA DI AVVENTO

Liturgia delle ore terza settimana

 

Sof 3,14-17; Cant. Is 12,2-6; Fil 4,4-7; Lc 3,10-18

Canta ed esulta, perché grande in mezzo a te è il Santo di Israele

Ore 8,30 – Chiesa “S. Giuseppe”: S. MESSA

Def. Francesco, Pasquale, Filomena

 

ORE 11,00 – CHIESA “S. EUSEBIO”: S. MESSA

Pro populo e Battesimi

 

ORE 18,00 – BASILICA CATTEDRALE:

APERTURA DELLA PORTA DELLA MISERICORDIA E CELEBRAZIONE DI APERTURA DEL GIUBILEO STRAORDINARIO

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