In lutto gli studiosi del Seicento napoletano |
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Scritto da A.Della Ragione | |
lunedì, 12 ottobre 2015 19:58 | |
![]() Giuseppe De Vito “Tutto ciò che vado studiando ed accumulando intendo lasciarlo alle future generazioni che potrebbero trarne profitto”, amava ripetere, dimostrando le sue rare qualità di napoletano generoso e disinteressato. ![]() Egli nutriva un amore sviscerato verso la cultura della sua città d’origine, che ardeva inesausto sotto l’aplomb anglosassone tipico di certi Napoletani di un tempo, oggi sempre più rari ad incontrarsi. La sua lunga vita è divisa in due tronconi antitetici, prima ingegnere e brillante imprenditore fino all’età di 50 anni, poi, divorato dalla passione per l’arte, studioso, mecenate e promotore di fondamentali pubblicazioni. Oggi Napoli, orbata di uno dei suoi figli migliori, dovrebbe piangere e ricordarlo, ma purtroppo pochi napoletani lo conoscono, a differenza della comunità internazionale degli storici dell’arte, per la quale egli ha rappresentato una figura unica, irripetibile di studioso colto, operoso e cosmopolita. Achille della Ragione |
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