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Vangelo di Domenica 20 Settembre PDF Stampa E-mail
Scritto da don M.Munno   
venerdì, 18 settembre 2015 09:15
ImageDal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 9,30-37.  In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse.  Istruiva infatti i suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell'uomo sta per esser consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma una volta ucciso, dopo tre giorni, risusciterà».  Essi però non comprendevano queste parole e avevano timore di chiedergli spiegazioni.  Giunsero intanto a Cafarnao. E quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo lungo la via?».  Ed essi tacevano. Per la via infatti avevano discusso tra loro chi fosse il più grande.  Allora, sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuol essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servo di tutti».  E, preso un bambino, lo pose in mezzo e abbracciandolo disse loro:  «Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me; chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».

Image “in-formati”

Foglio settimanale parrocchiale

di formazione e informazione

 

20 - 27 SETTEMBRE 2015

 

 

camminando insieme

 

Una delle esigenze che, come Parroco, avverto è quella di accompagnare le Comunità Parrocchiale a riscoprire il senso della Celebrazione dei Sacramenti, perché non si riducano a semplici occasioni di feste, ma siano percepiti e celebrati come “segni efficaci della Grazia”, modalità attraverso le quali Dio si fa presente nella nostra vita, ci “tocca”, ci aiuta a cambiare, ci educa alla vita buona del Vangelo!

In questa rubrica, perciò, intendo soffermarmi, per alcune settimane, proprio sui Sacramenti, riproponendo la serie di catechesi del Santo Padre Francesco.

Iniziamo dal Battesimo.

“1. Il Battesimo è il sacramento su cui si fonda la nostra stessa fede e che ci innesta come membra vive in Cristo e nella sua Chiesa. Insieme all’Eucaristia e alla Confermazione forma la cosiddetta «Iniziazione cristiana», la quale costituisce come un unico, grande evento sacramentale che ci configura al Signore e fa di noi un segno vivo della sua presenza e del suo amore.

Può nascere in noi una domanda: ma è davvero necessario il Battesimo per vivere da cristiani e seguire Gesù? Non è in fondo un semplice rito, un atto formale della Chiesa per dare il nome al bambino e alla bambina? E’ una domanda che può sorgere. E a tale proposito, è illuminante quanto scrive l’apostolo Paolo: «Non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? Per mezzo del battesimo dunque siamo stati sepolti insieme a lui nella morte affinché, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova» (Rm 6,3-4). Dunque non è una formalità! E’ un atto che tocca in profondità la nostra esistenza. Un bambino battezzato o un bambino non battezzato non è lo stesso. Non è lo stesso una persona battezzata o una persona non battezzata. Noi, con il Battesimo, veniamo immersi in quella sorgente inesauribile di vita che è la morte di Gesù, il più grande atto d’amore di tutta la storia; e grazie a questo amore possiamo vivere una vita nuova, non più in balìa del male, del peccato e della morte, ma nella comunione con Dio e con i fratelli.

2. Molti di noi non hanno il minimo ricordo della celebrazione di questo Sacramento, ed è ovvio, se siamo stati battezzati poco dopo la nascita. Ho fatto questa domanda due o tre volte, qui, in piazza: chi di voi sa la data del proprio Battesimo, alzi la mano. È importante conoscere il giorno nel quale io sono stato immerso proprio in quella corrente di salvezza di Gesù. E mi permetto di darvi un consiglio. Ma, più che un consiglio, un compito per oggi. Oggi, a casa, cercate, domandate la data del Battesimo e così saprete bene il giorno tanto bello del Battesimo. Conoscere la data del nostro Battesimo è conoscere una data felice. Il rischio di non saperlo è di perdere la memoria di quello che il Signore ha fatto in noi, la memoria del dono che abbiamo ricevuto. Allora finiamo per considerarlo solo come un evento che è avvenuto nel passato — e neppure per volontà nostra, ma dei nostri genitori —, per cui non ha più nessuna incidenza sul presente. Dobbiamo risvegliare la memoria del nostro Battesimo. Siamo chiamati a vivere il nostro Battesimo ogni giorno, come realtà attuale nella nostra esistenza. Se riusciamo a seguire Gesù e a rimanere nella Chiesa, pur con i nostri limiti, con le nostre fragilità e i nostri peccati, è proprio per il Sacramento nel quale siamo diventati nuove creature e siamo stati rivestiti di Cristo. È in forza del Battesimo, infatti, che, liberati dal peccato originale, siamo innestati nella relazione di Gesù con Dio Padre; che siamo portatori di una speranza nuova, perché il Battesimo ci da questa speranza nuova: la speranza di andare sulla strada della salvezza, tutta la vita. E questa speranza niente e nessuno può spegnere, perché la speranza non delude. Ricordatevi: la speranza nel Signore non delude mai. Grazie al Battesimo, siamo capaci di perdonare e di amare anche chi ci offende e ci fa del male; che riusciamo a riconoscere negli ultimi e nei poveri il volto del Signore che ci visita e si fa vicino. Il Battesimo ci aiuta a riconoscere nel volto delle persone bisognose, nei sofferenti, anche del nostro prossimo, il volto di Gesù. Tutto ciò è possibile grazie alla forza del Battesimo!

3. Un ultimo elemento, che è importante. E faccio la domanda: una persona può battezzarsi da se stessa? Nessuno può battezzarsi da sé! Nessuno. Possiamo chiederlo, desiderarlo, ma abbiamo sempre bisogno di qualcuno che ci conferisca questo Sacramento nel nome del Signore. Perché il Battesimo è un dono che viene elargito in un contesto di sollecitudine e di condivisione fraterna. Sempre nella storia, uno battezza l’altro, l’altro, l’altro… è una catena. Una catena di Grazia. Ma, io non mi posso battezzare da solo: devo chiedere ad un altro il Battesimo. È un atto di fratellanza, un atto di filiazione alla Chiesa. Nella celebrazione del Battesimo possiamo riconoscere i lineamenti più genuini della Chiesa, la quale come una madre continua a generare nuovi figli in Cristo, nella fecondità dello Spirito Santo”.

 

Custodiamoci nella preghiera reciproca! Buona domenica a tutti!

                                                               don Michele

 

 

Riflettiamo “insieme” sulla Parola di Dio della Domenica

20 settembre 2015

XXV Domenica del Tempo Ordinario

(Sap 2,12.17-20; Sal 53; Gc 3,16-4,3; Mc 9,30-37)

 

Alla risposta da primo della classe (“Tu sei il Cristo!”), che Pietro aveva dato alla domanda di Gesù (“Ma voi chi dite che io sia”), seguono le parole chiarificatrici dello stesso Gesù: “E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto, ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere”.

Queste parole di Gesù sono il “primo annuncio della passione”. Gesù è consapevole che quando si ama sul serio si deve essere disposti a soffrire. Egli ha scelto liberamente di amare e soffrire per noi, fino alla fine. Solo un amore così, infatti, spinto fino al limite della morte, è capace di vincere il peccato e la stessa morte!

Gesù vuole aiutare i suoi discepoli a percorrere con lui questa stessa strada. Continua ad insegnare questa realtà – la sua passione, il suo amore appassionato – mentre attraversano la Galilea, mentre affrontano la fatica del cammino.

Anche a noi, per la strada, lungo il cammino della nostra vita, Gesù continua ad insegnare il suo mistero: “Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà”.

I suoi discepoli, però, erano distratti da altri pensieri! Gesù ne è consapevole e li provoca con una domanda, perché ne possano prendere coscienza: “Di che cosa stavate discutendo per la strada?”. Anche a noi, oggi, Gesù rivolge la stessa domanda: mentre io vi ripeto il mio Amore folle, mentre continuo ad offrirmi per voi, lungo il cammino della vostra vita, quale pensiero vi domina?

Per la strada i discepoli di Gesù avevano discusso su chi di loro fosse più grande! Dopo due millenni noi discepoli di Gesù, molto probabilmente, non siamo molto diversi da quei primi discepoli e le nostre discussioni, i nostri pensieri, non sono molto diversi dai loro! San Giacomo, nella seconda lettura, ci aiuta a prendere consapevolezza delle conseguenze di un tale modo di pensare: gelosia, spirito di contesa, disordine, ogni sorta di cattive azioni, guerre liti ...

All’origine, di tutto ciò c’è passione malsana, desideri sbagliati: “Siete pieni di desideri e non riuscite a possedere; uccidete, siete invidiosi e non riuscite a ottenere; combattete e fate guerra!”. Anche la preghiera, derivante da un cuore ammalato dalla passione e dal desiderio di primeggiare sugli altri, si ammala: “Non avete perché non chiedete; chiedete e non ottenete perché chiedete male, per soddisfare cioè le vostre passioni”!

A questi nostri pensieri, tutti mondani, Gesù risponde attraverso un gesto straordinariamente bello: “preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse ...”. L’abbraccio dato ad un bambino è la risposta che Gesù continua a dare per aiutarci a guarire dai nostri pensieri malati, che si traducono in scelte e gesti cattivi! Per un bambino, per i bambini, infatti, la cosa più importante è di sentirsi amati dai propri genitori! Un bambino abbracciato dalla propria mamma, dal proprio papà, si sente il più importante, il più grande!

Nelle parole che Gesù consegna ai propri discepoli lungo la strada (“Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà”) c’è per ciascuno di noi l’offerta dell’abbraccio di Dio: il Figlio dell’uomo viene “consegnato nelle mani”!

Come corrispondiamo a tale abbraccio? Ci lasciamo afferrare? Ci lasciamo amare? Viviamo, sperimentiamo questo abbraccio come la cosa più importante per noi? Restituiamo l’abbraccio nella capacità di amare/abbracciare i fratelli (“Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti” ... servitore di tutti!)? Oppure continuiamo ad uccidere Gesù (“uccidete, siete invidiosi e non riuscite a ottenere; combattete e fate guerra”!)?

Aiutaci, Gesù, a lasciarci abbracciare da Te e ad abbracciarti, a nostra volta, con la nostra capacità di servire i fratelli! L’amore è l’unico primato che può essere condiviso con Te e con tutti ... nell’amore – dopo di Te e con Te – tutti possiamo essere primi! Amen.

 

 

AVVISI

 

- la Messa vespertina è alle ore 18,30.

 

- Da DOmenica 20 settembre riprende la celebrazione della s. messa alle ore 11,00.

 

- Chi intende far CELEBRARE SS. MESSE in suffragio di fedeli defunti o per altre INTENZIONI può comunicarlo al Parroco.  Tel. 098174014

 


 

DOMENICA 20 SETTEMBRE verde

 

Ë XXV DOMENICA TEMPO ORDINARIO

Liturgia delle ore prima settimana

 

Sap 2,12.17-20; Sal 53; Gc 3,16-4,3; Mc 9,30-37

Il Signore sostiene la mia vita

Ore 8,30 – Chiesa “S. Giuseppe”: S. MESSA

Def. Antonio

 

Ore 11,00 – Chiesa “S. Eusebio”: S. MESSA

Pro populo e Battesimi

 

Ore 18,30 – Chiesa “S. Eusebio”: S. MESSA

 

LUNEDI’ 21 SETTEMBRE rosso

 

Ë S. MATTEO - Festa

Liturgia delle ore propria

 

Ef 4,1-7.11-13; Sal 18; Mt 9,9-13

Per tutta la terra si diffonde il loro annuncio

 

 

Ore 18,30 – Chiesa “S. Eusebio”: S. MESSA

MARTEDI’ 22 SETTEMBRE verde

 

Liturgia delle ore prima settimana

 

Esd 6,7-8.12b.14-20; Sal 121; Lc 8,19-21

Andremo con gioia alla casa del Signore

 

 

Ore 18,30 – Chiesa “S. Giuseppe”: S. MESSA

Def. Domenico, Giovanni, Rosa

MERCOLEDI’ 23 SETTEMBRE bianco

 

Liturgia delle ore prima settimana

S. Pio da Pietrelcina – memoria

 

Esd 9,5-9; Cant. Tb 13; Lc 9,1-6

Benedetto Dio che vive in eterno

 

 

Ore 18,30 – Chiesa “S. Eusebio”: S. MESSA

Def. Giuseppe, Vincenzo

GIOVEDI’ 24 SETTEMBRE verde

 

Liturgia delle ore prima settimana

 

Ag 1,1-8; Sal 149; Lc 9,7-9

Il Signore ama il suo popolo

 

 

Ore 18,30 – Chiesa “S. Giuseppe”: S. MESSA

Def. Renato, Ginetta, Domenico, Luciano

 

VENERDI’ 25 SETTEMBRE verde

 

Liturgia delle ore prima settimana

 

Ag 1,15b - 2,9; Sal 42; Lc 9,18-22

Spera in Dio, salvezza del mio volto e mio Dio

 

 

Ore 18,30 – Chiesa “S. Eusebio”: S. MESSA

Def. Giuseppe

 

 

SABATO 26 SETTEMBRE verde

 

Liturgia delle ore prima settimana

 

Zc 2,5-9.14-15a; Cant. Ger 31,10-12b.13; Lc 9,43b-45

Il Signore ci custodisce come un pastore il suo gregge

 

 

Ore 8,30 – Chiesa “S. Giuseppe”: S. MESSA

Def. Mario

 

DOMENICA 27 SETTEMBRE verde

 

Ë XXVI DOMENICA TEMPO ORDINARIO

Liturgia delle ore seconda settimana

 

Nm 11,25-29; Sal 18; Gc 5,1-6; Mc 9,38-43.45.47-48

I precetti del Signore fanno gioire il cuore

Ore 8,30 – Chiesa “S. Giuseppe”: S. MESSA

Def. Leonardo, Rosa

 

Ore 11,00 – Chiesa “S. Eusebio”: S. MESSA

Pro populo e Battesimi

 

Ore 18,30 – Chiesa “S. Eusebio”: S. MESSA

Def. Rosina, Emilio

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