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Funerali di Stato a Roma PDF Stampa E-mail
Scritto da M.Silenzi Viselli   
lunedì, 24 agosto 2015 07:27
ImageGiovedì scorso si sono svolti a Roma i funerali di Stato. La salma, amorevolmente composta in una bara di noce “nazionale”, posta all’interno di uno sfarzoso carro nero ed oro, trainato da sei cavalli bardati a lutto, ha sfilato tra due ali di folla commossa.
Nato nel 1861, e poi conseguito nel 1946 l’onorificenza di Repubblica Parlamentare, vantava tra i suoi antenati la compianta Repubblica Romana.Un elicottero ha lanciato, sulla folla in lacrime, "scivolosi" petali di rose, subito rimossi con solerzia dall’unico congiunto presente alla cerimonia: l’Azienda comunale di nettezza urbana AMA.

Perfetto il servizio d’ordine ed il cerimoniale. I vigili urbani, abbandonati prontamente i loro uffici con aria condizionata, malgrado la temperatura torrida, hanno provveduto a regolare il traffico ed a scortare il loro rimpianto datore di lavoro fin sul sagrato della chiesa.

I sacerdoti che hanno accompagnato il feretro, ed officiato l’orazione funebre, hanno assicurato che il caro estinto si è confessato ed emendato delle sue colpe prima di esalare l’ultimo respiro (soprattutto quella di avere lasciato carta bianca a tutta la sua inadeguata parentopoli).

Purtroppo, al momento del decesso, tutti gli altri familiari erano in meritata vacanza (mare o monti), e non sono stati informati della prematura scomparsa del loro amato Stato. Appena messi al corrente del luttuoso evento si sono affrettati a versare copiose, e "scivolose", lacrime di coccodrillo (subito asciugate dall’AMA).

Per accompagnare l’ultimo viaggio all’eterno riposo, sono state suonate da un’orchestra le note dell’adottato inno nazionale: la struggente musica del film “Il Padrino”.

Il rito, seguito in differita da tutto il mondo, ha suscitato grande turbamento; soprattutto in quegli Stati diretti discendenti della Repubblica Romana (tutto il mondo occidentale), dalla quale, si è comunemente ammesso, hanno tratto il loro avanzato ordinamento sociale, etico e culturale.

Addio Stato, che la terra sul corpo ti sia lieve. Riposa in pace. Amen.

Maurizio Silenzi Viselli

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