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Abbiamo 42 visitatori online| Vangelo di Domenica 26 Luglio |
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| Scritto da don M.Munno | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
| domenica, 26 luglio 2015 14:36 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
 Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 6,1-15. - In quel tempo, Gesù andò all'altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e una grande folla lo seguiva, vedendo i segni che faceva sugli infermi. Gesù salì sulla montagna e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei. Alzati quindi gli occhi, Gesù vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove possiamo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva bene quello che stava per fare. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo». Gli disse allora uno dei discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C'è qui un ragazzo che ha cinque pani d'orzo e due pesci; ma che cos'è questo per tanta gente?».Rispose Gesù: «Fateli sedere». C'era molta erba in quel luogo. Si sedettero dunque ed erano circa cinquemila uomini. Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li distribuì a quelli che si erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, finché ne vollero. E quando furono saziati, disse ai discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d'orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato. Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, cominciò a dire: «Questi è davvero il profeta che deve venire nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che stavano per venire a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sulla montagna, tutto solo
XVII DOMENICA TO – B 26 luglio 2015 La risposta del servitore del profeta Eliseo nel racconto della prima lettura, tratta dal Secondo libro dei Re, e l’affermazione disincantata dell’apostolo Andrea, nella pagina del Vangelo, esprimono bene il modo “comune” – meglio sarebbe dire “mondano” – di pensare: “Come posso mettere questo davanti a cento persone?”; “Che cos’è questo per tanta gente?”! E, così facendo, spesso si ridicolizzano e si “affossano” tanti piccoli gesti genuini di gratuità e di generosità! Abbiamo un bisogno radicale, tuttavia, di lasciarci provocare e ammaestrare dal gesto “rivoluzionario” del ragazzo “anonimo” del Vangelo! Un ragazzo che non ha un nome determinato perché per l’Evangelista Giovanni quel ragazzo dovrebbe portare il nome di ciascun ascoltatore/lettore del racconto evangelico. Quel ragazzo, infatti, riesce – a differenza di Filippo, di Andrea e degli altri apostoli e discepoli – ad intuire la provocazione racchiusa dallo sguardo compassionevole e dalla domanda inquietante di Gesù: “Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?”. A Gesù, infatti, non interessavano e non interessano strategie di marketing che creino nuove risorse per saziare gli affamati! A Gesù interessava ed interessa una “mentalità nuova”! E la mentalità nuova non passa attraverso la “moltiplicazione” delle risorse ... ma attraverso una rinnovata “capacità di condivisione”! Sì, il Vangelo, la liturgia di questa XVII domenica del tempo ordinario ci provocano a quella “conversione” necessaria, capace di attuare la vera “rivoluzione” dell’amore! E la rivoluzione che Dio vuole innescare nella storia porta il nome di “condivisione”! Erroneamente, tra l’altro, il racconto evangelico che ascoltiamo viene chiamato “moltiplicazione”! Gesù non moltiplica proprio niente! Basta leggere con attenzione, potremmo dire “matematicamente”, il testo del Vangelo! Chi conosce un po’ di matematica subito si rende conto che non c’è alcuna moltiplicazione! C’è un dividendo (“cinque pani d’orzo e due pesci”), c’è un divisore (“erano circa cinquemila uomini”), c’è un quoziente (“furono saziati”) e c’è addirittura il resto (“riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato”)! Il messaggio, pertanto, è chiaro: dividendo, condividendo ... accade il miracolo della sazietà! Se ciascuno di noi, a imitazione del ragazzo del Vangelo, imparasse seriamente a condividere e non trovasse alibi - come invece fanno il servitore del profeta Eliseo (“Come posso mettere questo davanti a cento persone?”), Filippo (“Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo”) e Andrea (“Che cos’è questo per tanta gente?”)! - Gesù continuerebbe a compiere meraviglie! Se invece ognuno pensa solo a sé stesso, ai propri bisogni, al proprio tornaconto, ai propri interessi ... non solo non cambierebbe nulla, ma la povertà e l’ingiustizia continuerebbero a dilagare a macchia d’olio! C’è bisogno di comunità “differenti”, comunità che facciano della “condivisione” una costante del proprio essere e del proprio agire! Cosa sentiamo di rispondere alla provocazione che Gesù ci consegna? La felicità o l’infelicità, la sazietà o la morte per stenti dei nostri fratelli e delle nostre sorelle dipende da ciò che avremo fatto dei nostri cinque pani e due pesci, se li avremo utilizzati solo per noi o se avremo imparato a condividerli, mettendoli nelle mani di Gesù, ai cui occhi il nostro “niente” è “infinitamente di più”! Al Salmo, sentiamoci di rispondere, oltre a ciò che ci suggerisce la liturgia: “Apri le nostre mani, Signore, e sazia la fame di ogni vivente”! Amen.
Viale magna grecia, 1 – 87011 Cassano all’Ionio (CS) – Tel. 098174014
“in-formati” Foglio settimanale parrocchiale di formazione e informazione 26 LUGLIO – 16 agosto 2015 Il foglietto che avete tra le mani è diverso dai precedenti, poiché vi mancano le “rubriche” (“Camminando insieme” e “Riflettiamo insieme sulla Parola di Dio della Domenica”), mentre viene proposto il calendario delle prossime tre settimane (dal 26 luglio al 16 agosto). Il foglietto, nel formato consueto, riprenderà a settembre, dopo una breve “pausa estiva”. Chi lo desidera, potrà comunque trovare il “commento” settimanale sulla liturgia domenicale sulla pagina facebook del parroco o su questo sito. Augurando a tutti un fecondo riposo estivo, faccio mie le parole di augurio rivolte ai turisti del nostro vescovo Francesco: “La vacanza è sempre un tempo per riprendere in mano la vita personale e mettervi ordine. Tempo per fermarsi, per sostare, per verificarsi e verificare le proprie relazioni in famiglia e fuori di essa. Tempo da donare a sé ma anche agli altri. Tempo da vivere con sobrietà e da dedicare alla propria interiorità per custodire lo Spirito che ci abita. Sia un tempo di grazia! Di conversione. Nelle nostre chiese sentitevi a casa vostra. I nostri sacerdoti sono a vostra disposizione per accogliervi e ascoltarvi, anche per celebrare il Sacramento della Riconciliazione, se volete. Permettetemi di richiamarvi al significato della domenica: giorno del Signore Risorto, tempo per “spezzare” il pane della Parola e dell’Eucarestia insieme alla Comunità”. Un caro abbraccio a tutti. Prego per voi. Se potete, pregate per me.
don Michele
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