Vangelo di Domenica 28 Giugno |
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Scritto da don M.Munno | |||||||||||||||||
venerdì, 26 giugno 2015 07:22 | |||||||||||||||||
![]() I discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che ti si stringe attorno e dici: Chi mi ha toccato?».
Foglio settimanale parrocchiale di formazione e informazione
28 GIUGNO – 5 LUGLIO 2015
camminando insieme UN GIUBILEO STRAORDINARIO … DI MISERICORDIA! (12)
Continuiamo la lettura della Bolla Misericordiae Vultus, che ci aiuta a comprendere lo “spirito” del Giubileo straordinario della misericordia e a prepararci adeguatamente ad esso.
«19. La parola del perdono possa giungere a tutti e la chiamata a sperimentare la misericordia non lasci nessuno indifferente. Il mio invito alla conversione si rivolge con ancora più insistenza verso quelle persone che si trovano lontane dalla grazia di Dio per la loro condotta di vita. Penso in modo particolare agli uomini e alle donne che appartengono a un gruppo criminale, qualunque esso sia. Per il vostro bene, vi chiedo di cambiare vita. Ve lo chiedo nel nome del Figlio di Dio che, pur combattendo il peccato, non ha mai rifiutato nessun peccatore. Non cadete nella terribile trappola di pensare che la vita dipende dal denaro e che di fronte ad esso tutto il resto diventa privo di valore e di dignità. È solo un’illusione. Non portiamo il denaro con noi nell’al di là. Il denaro non ci dà la vera felicità. La violenza usata per ammassare soldi che grondano sangue non rende potenti né immortali. Per tutti, presto o tardi, viene il giudizio di Dio a cui nessuno potrà sfuggire. Lo stesso invito giunga anche alle persone fautrici o complici di corruzione. Questa piaga putrefatta della società è un grave peccato che grida verso il cielo, perché mina fin dalle fondamenta la vita personale e sociale. La corruzione impedisce di guardare al futuro con speranza, perché con la sua prepotenza e avidità distrugge i progetti dei deboli e schiaccia i più poveri. È un male che si annida nei gesti quotidiani per estendersi poi negli scandali pubblici. La corruzione è un accanimento nel peccato, che intende sostituire Dio con l’illusione del denaro come forma di potenza. È un’opera delle tenebre, sostenuta dal sospetto e dall’intrigo. Corruptio optimi pessima, diceva con ragione san Gregorio Magno, per indicare che nessuno può sentirsi immune da questa tentazione. Per debellarla dalla vita personale e sociale sono necessarie prudenza, vigilanza, lealtà, trasparenza, unite al coraggio della denuncia. Se non la si combatte apertamente, presto o tardi rende complici e distrugge l’esistenza. Questo è il momento favorevole per cambiare vita! Questo è il tempo di lasciarsi toccare il cuore. Davanti al male commesso, anche a crimini gravi, è il momento di ascoltare il pianto delle persone innocenti depredate dei beni, della dignità, degli affetti, della stessa vita. Rimanere sulla via del male è solo fonte di illusione e di tristezza. La vera vita è ben altro. Dio non si stanca di tendere la mano. È sempre disposto ad ascoltare, e anch’io lo sono, come i miei fratelli vescovi e sacerdoti. È sufficiente solo accogliere l’invito alla conversione e sottoporsi alla giustizia, mentre la Chiesa offre la misericordia».
Camminiamo insieme verso il Giubileo straordinario! Intanto buona domenica e serena settimana! don Michele
Riflettiamo “insieme” sulla Parola di Dio della Domenica 28 giugno 2015 XIII Domenica del Tempo Ordinario (Sap 1,13-15; 2,23-24; Sal 29; 2Cor 8,7.9.13-15; Mc 5,21-43)
Le letture che ci vengono consegnate in questa XIII domenica del tempo ordinario ci aiutano a riflettere su due virtù fondamentali della vita cristiana: la fede e la carità. Due immagini potrebbero aiutarci: - afferrare/lasciarsi afferrare la/dalla mano di Gesù; - stendere/aprire la mano alle necessità dei fratelli.
La fede: afferrare/lasciarsi afferrare la/dalla mano di Gesù. Di fede ci parlano le due storie che ci vengono presentate nella pagina del Vangelo: quella di Giàiro e della sua figlioletta e quella della donna emorroissa. Giàiro “come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza”. La donna, che soffriva di perdite di sangue, diceva: “Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata”. Quelli di Giàiro e quelli della donna sono gesti che esprimono desiderio di incontro e di comunione con Gesù. Sono gesti di fede, simili a tanti gesti che anche noi, soprattutto nei momenti più difficili, siamo capaci di fare. La fede, cioè l’incontro, la profonda comunione con Gesù, guarisce la donna emorroissa e rimette in piedi dal sonno della morte la figlioletta del capo della sinagoga. Sì, la fede ci rimette in piedi e non permette che la morte ci tenga per sempre come suoi prigionieri! La fede è incontro, è relazione con Gesù. La fede è mano testa, è mano che si lascia afferrare dalla mano di Gesù. E Gesù prende per mano, rialza, rimette in cammino. Solo Gesù può salvarci dalla morte e dal non senso!
La carità: stendere/aprire la mano alle necessità dei fratelli. La comunione con Gesù immediatamente ci apre alla comunione con gli altri, alla carità! E la carità passa attraverso la capacità di condividere e di sovvenire alle necessità dei più poveri! Nella seconda lettura ascoltiamo una parte dell’accorato appello che Paolo muove alla comunità di Corinto per promuovere una colletta a favore dei poveri di Gerusalemme: “Non si tratta di mettere in difficoltà voi per sollevare gli altri, ma che vi sia uguaglianza”! Se viviamo in un sistema ingiusto, che arricchisce sempre più i ricchi e sempre più impoverisce i poveri, noi abbiamo il dovere di imparare a condividere perché ci sia maggiore “giustizia”! L’inequità, l’ingiusta divisione dei beni e delle risorse, non può lasciarci indifferenti! È una questione che Papa Francesco denuncia sempre e che ha fortemente ribadito anche nella sua lettera enciclica “Laudato si’”. È provvidenziale che la Liturgia ci consegni questo testo paolino nella domenica della “carità del Papa”: oggi, in particolare, tutti siamo chiamati a dare un segno concreto della nostra partecipazione, della nostra corresponsabilità, alla “carità” della Chiesa!
Alla luce della prima lettura, tratta dal libro della Sapienza, potremmo dire che la Liturgia ci addita le virtù della fede e della carità come antidoto alla morte, che “per invidia del diavolo è entrata nel mondo”. La fede e la carità, infatti, contribuiscono a renderci “giusti”, ci manifestano, cioè, come “immagine della natura di Dio”, che ci ha creati “per l’incorruttibilità”. Chi crede e ama non muore in eterno!
Afferraci la mano, Signore Gesù, e risollevaci! E aiutaci a stendere, ad aprire la mano alle necessità dei nostri fratelli e non sperimenteremo la morte in eterno! Amen.
AVVISI
- Per tutta l’estate la S. Messa vespertina sarà alle ore 19,30.
- Oggi, DOMENICA 28 GIUGNO è la GIORNATA PER LA CARITÀ del PAPA. Tutto ciò che sarà raccolto durante la celebrazione delle Ss. Messe sarà consegnato in Curia e inviato a Roma e, insieme a tutte le offerte raccolte nl mondo, costituirà l’OBOLO DI SAN PIETRO, del quale il Papa si serve per sovvenire alle necessità dei più poveri.
- LUNEDÌ 29 GIUGNO la S. Messa sarà al mattino (8,30) nella CHIESA S. GIUSEPPE. Nel pomeriggio il parroco parteciperà alla celebrazione per i 60 anni di sacerdozio di Mons. Carmine Scaravaglione a Castrovillari.
- DOMENICA 5 LUGLIO festeggeremo la B.V.MARIA DELLE GRAZIE. La celebrazione sarà preceduta da un TRIDUO. Le celebrazioni del TRIDUO saranno presiedute da DON ROCCO LATEGANO mentre la S. MESSA DOMENICALE sarà presieduta da DON NICOLA MOBILIO. Alla celebrazione vespertina di domenica 5 seguirà la FIACCOLATA con la statua della MADONNA DELLE GRAZIE.
- Chi intende far CELEBRARE SS. MESSE in suffragio di fedeli defunti o per altre INTENZIONI può comunicarlo al Parroco.
CLICCARE QUI' PER IL COMMENTO DI MONS. BERTOLONE ARCIVESCOVO DI CATANZARO |
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