Vangelo di Domenica 7 Giugno |
Scritto da don M.Munno | |||||||||||||||||
sabato, 06 giugno 2015 06:31 | |||||||||||||||||
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 14,12-16. 22-26. - Il primo giorno degli Azzimi, quando si immolava la Pasqua, i suoi discepoli gli dissero: «Dove vuoi che andiamo a preparare perché tu possa mangiare la Pasqua?». Allora mandò due dei suoi discepoli dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d'acqua; seguitelo e là dove entrerà dite al padrone di casa: Il Maestro dice: Dov'è la mia stanza, perché io vi possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli? Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala con i tappeti, gia pronta; là preparate per noi». I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono per la Pasqua. Mentre mangiavano prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». Poi prese il calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse: «Questo è il mio sangue, il sangue dell'alleanza versato per molti. In verità vi dico che io non berrò più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo nel regno di Dio». E dopo aver cantato l'inno, uscirono verso il monte degli Ulivi. “in-formati” Foglio settimanale parrocchiale di formazione e informazione
7 – 14 GIUGNO 2015
camminando insieme UN GIUBILEO STRAORDINARIO … DI MISERICORDIA! (9)
Continuiamo la lettura della Bolla Misericordiae Vultus, che ci aiuta a comprendere lo “spirito” del Giubileo straordinario della misericordia e a prepararci adeguatamente ad esso.
«15. In questo Anno Santo, potremo fare l’esperienza di aprire il cuore a quanti vivono nelle più disparate periferie esistenziali, che spesso il mondo moderno crea in maniera drammatica. Quante situazioni di precarietà e sofferenza sono presenti nel mondo di oggi! Quante ferite sono impresse nella carne di tanti che non hanno più voce perché il loro grido si è affievolito e spento a causa dell’indifferenza dei popoli ricchi. In questo Giubileo ancora di più la Chiesa sarà chiamata a curare queste ferite, a lenirle con l’olio della consolazione, fasciarle con la misericordia e curarle con la solidarietà e l’attenzione dovuta. Non cadiamo nell’indifferenza che umilia, nell’abitudinarietà che anestetizza l’animo e impedisce di scoprire la novità, nel cinismo che distrugge. Apriamo i nostri occhi per guardare le miserie del mondo, le ferite di tanti fratelli e sorelle privati della dignità, e sentiamoci provocati ad ascoltare il loro grido di aiuto. Le nostre mani stringano le loro mani, e tiriamoli a noi perché sentano il calore della nostra presenza, dell’amicizia e della fraternità. Che il loro grido diventi il nostro e insieme possiamo spezzare la barriera di indifferenza che spesso regna sovrana per nascondere l’ipocrisia e l’egoismo. È mio vivo desiderio che il popolo cristiano rifletta durante il Giubileo sulle opere di misericordia corporale e spirituale. Sarà un modo per risvegliare la nostra coscienza spesso assopita davanti al dramma della povertà e per entrare sempre di più nel cuore del Vangelo, dove i poveri sono i privilegiati della misericordia divina. La predicazione di Gesù ci presenta queste opere di misericordia perché possiamo capire se viviamo o no come suoi discepoli. Riscopriamo le opere di misericordia corporale: dare da mangiare agli affamati, dare da bere agli assetati, vestire gli ignudi, accogliere i forestieri, assistere gli ammalati, visitare i carcerati, seppellire i morti. E non dimentichiamo le opere di misericordia spirituale: consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste, pregare Dio per i vivi e per i morti. Non possiamo sfuggire alle parole del Signore: e in base ad esse saremo giudicati: se avremo dato da mangiare a chi ha fame e da bere a chi ha sete. Se avremo accolto il forestiero e vestito chi è nudo. Se avremo avuto tempo per stare con chi è malato e prigioniero (cfr Mt 25,31-45). Ugualmente, ci sarà chiesto se avremo aiutato ad uscire dal dubbio che fa cadere nella paura e che spesso è fonte di solitudine; se saremo stati capaci di vincere l’ignoranza in cui vivono milioni di persone, soprattutto i bambini privati dell’aiuto necessario per essere riscattati dalla povertà; se saremo stati vicini a chi è solo e afflitto; se avremo perdonato chi ci offende e respinto ogni forma di rancore e di odio che porta alla violenza; se avremo avuto pazienza sull’esempio di Dio che è tanto paziente con noi; se, infine, avremo affidato al Signore nella preghiera i nostri fratelli e sorelle. In ognuno di questi “più piccoli” è presente Cristo stesso. La sua carne diventa di nuovo visibile come corpo martoriato, piagato, flagellato, denutrito, in fuga… per essere da noi riconosciuto, toccato e assistito con cura. Non dimentichiamo le parole di san Giovanni della Croce: «Alla sera della vita, saremo giudicati sull’amore».
Camminiamo insieme verso il Giubileo straordinario! Intanto buona domenica e serena settimana! don Michele
Riflettiamo “insieme” sulla Parola di Dio della Domenica 7 giugno 2015 Corpus Domini (Es 24,3-8; Sal 115; Eb 9,11-15; Mc 14,12-16.22-26)
In questa seconda domenica dopo Pentecoste celebriamo la solennità del “Corpus Domini”, del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo. E proprio in questa domenica, nella quale guardiamo in modo tutto speciale al “Dono più grande” che il Signore Gesù ha consegnato alla Chiesa – “Dono” che continuamente attualizza la Pasqua – nella nostra Comunità Parrocchiale alcuni fanciulli riceveranno per la prima volta la Comunione! Dopo la Messa vespertina, poi, insieme con loro, porteremo solennemente tra le nostre strade il Santissimo Sacramento, elevando canti e preghiere di adorazione e di lode. Desidero rivolgermi soprattutto ai fanciulli che oggi, per la prima volta, accoglieranno tale “Dono”. Ho utilizzato volutamente e più volte la parola “Dono” perché l’Eucaristia, la Comunione, che oggi, per la prima volta, riceverete è il “Regalo” di Dio per voi! Oggi, probabilmente, riceverete tanti altri doni, tanti altri regali, magari costosi e preziosi, ma non c’è regalo che possa reggere il confronto con il “Dono”, con il “Regalo” che oggi il Signore fa a voi! Tutti gli altri, infatti, vi doneranno alcune cose (soldi, gioielli, smartphone, tablet, psp, nintendo ... e cose del genere) mentre il Signore Gesù oggi vi regala se stesso! È Lui il Dono! Egli si dona a voi ... Corpo e Sangue ... Tutto ciò che Egli è e Tutto ciò che Egli ha ... A voi dà Tutto! È questa la Comunione! Questo “Dono”, che è Gesù, è l’unica cosa che vi deve interessare! E voi fanciulli, oggi, dovete aiutare anche noi adulti a riscoprire la bellezza del “Regalo” di Gesù ... un regalo che è sempre a nostra disposizione, ma del quale spesso, troppo spesso, ci priviamo! La vostra, oggi, si chiama “prima” Comunione perché dopo ne devono seguire tantissime altre ... almeno ogni domenica! Quando una persona tiene veramente a qualcosa, si dice, nel gergo, che “fa i salti mortali” per fare quella cosa a cui tiene. Beh, forse al “Dono” di Gesù non ci teniamo troppo … vista la facilità con cui tante volte – troppe volte! – si mancano le opportunità per riceverlo. Allora voi, che oggi riceverete per la prima volta Gesù, dovete aiutare noi più grandi a non sprecare le opportunità. La domenica dite ai vostri genitori, ai vostri fratelli e amici, ai vostri conoscenti: oggi è domenica, andiamo a messa! Gesù ancora una volta vuole regalarsi, vuole donarsi a noi! E se qualcuno, la domenica, come Lucignolo con Pinocchio, dovesse proporvi il “paese dei balocchi”, dovesse proporvi cioè un’alternativa, forse apparentemente allettante, ma che vi portasse a saltare l’incontro con Gesù, a privarvi del suo “Dono”, abbiate il coraggio di rispondere con forza: No, grazie! Nessuno può pensare di sostituirsi a Gesù e al suo Dono! Non permettetelo a nessuno! Non lasciatevi rubare il “Dono” di Gesù! Anzi, una e una cosa sola potrebbe esentarvi dal partecipare alla Messa la domenica: assistere o far visita ad una persona anziana o ammalata! Perché in quel caso assistereste o visitereste lo stesso Corpo di Gesù (“Ero ammalato e siete venuti a trovarmi”!). Un’ultima cosa. Quando qualcuno vi fa un regalo voi, in genere, lo ringraziate, gli dite: “grazie”! E magari l’abbracciate, lo baciate! Il Salmista oggi chiede: “Che cosa renderò al Signore per tutto quello che mi ha fatto?”. L’unico ringraziamento che il Signore si aspetta da noi è di “imparare da Lui”. Il popolo, nella prima lettura, al “dono” di Dio risponde: “Quanto ha detto il Signore, lo eseguiremo e vi presteremo ascolto”. Se vi impegnerete, se ci impegneremo ad ascoltare e ad osservare, a fare, ciò che il Signore ci ha insegnato e cioè ad amare Lui e il prossimo, fino a fare della nostra stessa vita un dono, fino ad amare le persone che ci hanno fatto del male, i nostri “nemici”, questo sarà il nostro più gradito ringraziamento! Più della stessa parola “grazie”, più di un abbraccio, più di un bacio ... diremo a Gesù che il suo “Dono” è veramente il più grande e il più importante per noi! Amen.
AVVISI
- Per TUTTO il MESE di GIUGNO continua la BENEDIZIONE DELLE FAMIGLIE e la PEREGRINATIO MARIAE.
- Da LUNEDÌ 8 GIUGNO, per tutta l’estate, la S. Messa vespertina sarà alle ore 19,30.
- VENERDÌ 12 GIUGNO, Solennità del S, Cuore di Gesù, la S. Messa sarà alle ore 8,30 nella Chiesa “S. Giuseppe”. Nel pomeriggio, a Cassano, sarà ordinato sacerdote DON NICOLA MOBILIO.
- Da SABATO 13 GIUGNO, per tutta l’estate, celebreremo la Messa “prefestiva” alle ore 19,30.
- Chi intende far CELEBRARE SS. MESSE in suffragio di fedeli defunti o per altre INTENZIONI può comunicarlo al Parroco.
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