 mons.Savino durante la conferenza stampa A Cassano si è insediato il NUOVO vescovo, mons. Francesco Savino da Bitonto. Il popolo festante lo ha accolto bene, come di consueto del resto, visto che di feste del genere i cassanesi ne hanno viste e "subite" anche troppe se vogliamo dirla tutta. Le sue prime esternazioni, a prescindere dai soliti ma doverosi riferimenti di Fede del tipo "Se il Signore mi ha chiamato ...... , il Signore ha voluto ..... , ecc ecc" , sono state tutte lusinghiere: "Vorrò camminare e rapportarmi col popolo".... "voglio essere un vescovo del popolo".... "Starò in mezzo al popolo".... "Sarò sempre vicino a coloro che vivono ai margini...." e ancora "nel cuore di me vescovo, tutte le persone fragili, tutte le persone troveranno sempre ascolto ed accoglienza.....la Chiesa che proporrò sarà una Chiesa in uscita, del dialogo....". Se questi sono i presupposti c'è da ben sperare. In coda il discorso di benvenuto del sindaco Papasso
Sibari.info non è un giornale on-line come già più volte ribadito ma un sito d'opinione e di approfondimento, quindi non ha partecipato alla conferenza-stampa che mons. Savino ha voluto fortemente e per la quale egli stesso ne ha poi esplicitato i motivi: "perchè è giusto comunicare e noi dobbiamo saper comunicare la verità, il Vangelo ma sopratutto la bellezza che c'è nella vita.....Partiamo dal positivo. Io vorrei invitare tutta la mia Diocesi a scoprire il bello e il buono che il popolo cassanese è e gli appartiene".
Ovviamente non essendo presenti abbiamo recuperato alcune frasi, ritenute più pregnanti, dai vari reportage dei giornalisti presenti. Non sono mancati i riferimenti ed i ringraziamenti per il suo predecessore mons. Galantino, che, ovviamente lo ha segnalato per la sua elezione, ringraziamenti giusti ma vogliamo sperare che il suo operato NON sia somigliante a quello del suo predecessore che di "stare in mezzo al popolo", di "essere vicino a coloro che vivono ai margini" e di "ascoltare e accogliere le persone fragili" si è interessato molto poco o niente. Dispiace doverlo ricordare, ma la brutale morte di padre Lazzaro avvenuta solo un anno fa, è in parte da imputare proprio alla mancanza di accoglienza per le persone fragili da parte del Pastore che doveva proteggere la pecorella che, circuita dal lupo, chiedeva aiuto. Dobbiamo festeggiare? E che festa sia, ma i cassanesi non dimentichino, come fanno di solito con eccessiva superficialità.
Morto il re, viva il re. Parafrasando la frase tipica che rappresentava la sopravvivenza delle monarchie.
Il ricordo di quanto accaduto nel triennio precedente non si fermi solo alla visita del Papa, ma si pensi a tutto il marciume mediatico che è stato scaricato addosso a Cassano e di conseguenza ai cassanesi, scaturito da articoli e trasmissioni televisive (dopo i ben noti gravissimi tragici avvenimenti) orchestrati, in parte artatamente, prima e dopo la visita di Papa Francesco e prima della nomina dell'illustre mons Galantino a Segretario della CEE. In tutto il mondo il nostro territorio è stato dipinto come la "valle del male", come l'epicentro di tutto il malaffare 'ndranghetistico della Calabria. Mons Savino ha detto delle parole importanti, i cassanesi devono dargli fiducia a tutti i costi e dovranno essere disposti a collaborare in ogni modo possibile perchè l'immagine falsa che si è creata della nostra terra venga cancellata da una luce nuova e veramente innovatrice ricca di Fede, ma sopratutto di Speranza e di Carità. Antonio Michele Cavallaro Cliccare quì per discorso del sindaco Papasso
Foto by Aldo Jacobini
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