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Festa dell'Accoglienza a Civita PDF Stampa E-mail
Scritto da administrator   
venerdì, 24 aprile 2015 08:10

ImageAl via sabato 2  Maggio, la V° Festa dell’ Ospitalità e dell’ Accoglienza, “RADUNO SPRAR” è il nome della festa per l'integrazione e la convivenza tra genti diverse che si svolgerà a Civita (cs), nel quartiere Magazzeno, per iniziativa promossa dall’ Auser di Civita e dall’ Istituto per la famiglia onlus, presieduta da AntonLuca De Salvo, con la collaborazione degli operatori e dalle figure professionali del Centro SPRAR di civita (cs), diretto da Stefano Cervone.
L’iniziativa, per la quale è stato richiesto il patrocinio del comune di Civita (cs), nasce dalla volontà di manifestare solidarietà a coloro che attraversando il Mediterraneo hanno cercato di sfuggire a situazioni di conflitto e povertà.

La festa affronta i temi dell'integrazione e dell'incontro tra persone di lingue, culture, etnie e generazioni diverse, per dire che ''convivere e' possibile''.

Saranno rappresentate più di nove nazioni, tra le quali Mali, Togo, Gambia, Bangladesh, Ghana, Sierra Leone, Senegal, Nigeria, Pakistan.
Il programma prevede, alle ore 10.00, l’arrivo in piazza Municipio degli SPRAR ospiti, che saranno accolti dai beneficiari che hanno partecipato al “progetto Guidiamoci”, e faranno da “guide” alla visita del borgo di Civita.
Alle ore 13.00 è prevista la Presentazione dell’opuscolo dello SPRAR di Civita, presso sede Sprar (ostello), che sarà l’occasione per attivare, una rete fra tutti gli enti locali che nel territorio nazionale si occupano di Sprar.
Alle ore 19.00 è prevista la degustazione di prodotti Etnici e Calabresi, presso il rione Magazzeno, in occasione dell’accensione del Kaminet (falò), manifestazione storico-culturale.
Image«Sono convinto – sostiene De Salvo - che da Civita, comunità di minoranza linguistica albanese, dove più di cinque secoli fà, gli italiani accolsero i profughi albanesi, oggi si darà inizio, ad un processo, dove religioni, etnie e culture differenti potranno convivere ed integrarsi all’interno di una comunità democratica che vede, appunto, nella cosiddetta diversità una ricchezza ed uno strumento per far crescere il territorio».
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